All’oratorio con il braccialetto elettronico. Scoppia la polemica
Che dire?
I tempi sono cambiati, e gli oratori non sono più quelli di un tempo.
Anche i preti di oratorio non sono più quelli di una volta.
Anche gli educatori sono diversi, completamente diversi.
Tutto diverso.
In meglio o in peggio?
Non si possono fare paragoni.
Forse ai miei tempi usciva dagli oratori gente impegnata in ogni campo, da quello catechistico a quello socio-politico.
Oggi gli oratori sono solo parcheggi, comodi per i genitori.
Non vedo negli oratori moderni una palestra di vita, ma di muscoli.
Non vedo una scuola per una nuova generazione.
D’altronde, dove sono gli educatori appassionati di un tempo?
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dal Corriere della Sera
All’oratorio con il braccialetto elettronico.
Scoppia la polemica
Succede nella parrocchia di Casatenovo. È la prima della Brianza Lecchese. Il don: «Questa non è Amazon. Non controlliamo i ragazzi ma garantiamo la loro sicurezza»
di Barbara Gerosa
All’oratorio, questa estate, si entra solo con il braccialetto elettronico. Niente a che vedere con quello portato dai detenuti, bensì un oggetto in stoffa, colorato e con un codice di accesso, una sorta di microchip che servirà per gli ingressi, le uscite, le iscrizioni e tutte le operazioni di segreteria. Ma soprattutto sarà utile per accertare che nessun intruso possa intrufolarsi nei locali della parrocchia, verificando contestualmente la presenza dei bambini iscritti e consentendo a mamma e papà di sapere dove si trova il proprio piccolo, se per esempio sta comprando un gelato al bar o gioca con i compagni.
A poche settimane dall’inizio delle attività estive nella comunità pastorale di Casatenovo, nella Brianza lecchese, è stato presentato il nuovo servizio che sarà messo a disposizione delle famiglie. Si chiama «Sansone 2.0» e ha già suscitato molta curiosità, anche perché non proprio da tutti è stato accolto con entusiasmo. Il braccialetto elettronico non è una novità assoluta: molte parrocchie delle diocesi di Milano, Biassono, Macherio, Sovico, Carate Brianza, Varedo, Concorezzo, solo per citarne alcune, lo hanno già sperimentato a partire dallo scorso anno, ma per la provincia lariana si tratta di una prima assoluta che ha sollevato plausi e anche un po’ di scetticismo. «Scordiamoci la polemica relativa ai dipendenti di Amazon. Qui i ragazzi vengono per divertirsi, non certo per lavorare — sorride don Andrea Perego, vicario della pastorale giovanile di Casatenovo —. Nessun controllo eccessivo, ma solo una maggiore sicurezza per le famiglie e i bambini. Sono oltre 600 quelli iscritti ai cinque oratori, San Giorgio, Campofiorenzo, Valaperta, Galgiana, Rogoredo, che fanno capo alla nostra comunità e grazie alla speciale piattaforma informatica che abbiamo deciso di adottare tutto sarà molto più semplice. Il braccialetto elettronico servirà per accedere al centro ricreativo estivo, al catechismo, alle gite, a tutte le attività proposte, a pagare gli acquisti al bar e a consentire, per esempio, ai genitori di segnalare chi porta o viene a prendere il bambino, nel caso loro non riescano. Basta inserire l’informazione tramite computer e la segreteria è avvisata».
La sperimentazione è partita questa settimana, anche se sarà pienamente operativa solo quando saranno completate le iscrizioni. Ogni ragazzo che vorrà frequentare il centro estivo dovrà obbligatoriamente dotarsi del braccialetto elettronico, il genitore riceverà via mail un codice e una password e potrà accedere, da casa, da pc, da smartphone o tablet al programma. Si potrà caricare una determinata cifra con la possibilità di impostare un tetto massimo di spesa oltre al quale il proprio figlio non potrà più comprare. «Niente più contanti, piccoli furti, presenza di estranei in oratorio e a mio parere sarà utile anche per prevenire gli atti di bullismo, poiché i ragazzi saranno costantemente monitorati e non dovranno preoccuparsi di perdere il portafoglio — spiega don Andrea —. Ha una funzione educativa, di responsabilizzazione ad esempio nel non sprecare denaro in acquisti inutili. Dopo l’esperienza del centro estivo, in autunno lo estenderemo anche alle altre attività della parrocchia. Insomma credo che le diffidenze iniziali scompariranno non appena saranno evidenti a tutti le potenzialità di questo strumento». «Si può caricare il credito presso la segreteria, da casa o tramite il sistema PayPal. Servirà per registrare le presenze, per l’assegnazione del posto sul pullman in caso di gita, per la conferma di adesione ad un laboratorio e per tanto altro ancora», si legge a proposito del braccialetto sulla pagina web della pastorale giovanile e sull’informatore parrocchiale, che ha suscitato qualche stupore soprattutto tra i parrocchiani più anziani.
«Sansone», in ogni caso, non è dotato del sistema Gps e quindi non è in grado di geolocalizzare le persone che lo indossano, ma semplicemente di verificarne l’accesso e l’uscita tramite virtuali tornelli elettronici. Averlo al polso però è obbligatorio se si vuole mangiare un ghiacciolo, giocare a calcio con gli amici o vedere un film all’oratorio.
16 maggio 2018
Rileggevo recentemente il tuo Manifesto del Cristianesimo e, anche se non sono perfettamente in tema con questo articolo, volevo fare un commento. Al punto 99 si dice che l’Oriente ha mantenuto la spiritualità dell’essere. Ebbene, come mai non ho mai trovato nei tuoi scritti un riferimento a padre Romano Scalfi? L’ho frequentato per qualche tempo a Seriate negli anni ’60-’70 quando ero in Italia e ho sempre notato che trasmetteva veramente un grande spirito ecumenico ed una umanità fuori del comune.
Per est intendo dire india, e non russia.
E come mai ha ignorato la spiritualità ortodossa russa? Solov’ëv e Bulgàkov per esempio non sono state delle figure di secondo piano.
Non mi sono di mio gusto.
Non mi sembra una brutta idea, coi tempi che corrono.
Don Giorgio credo tu abbia centrato in pieno il punto: LA PASSIONE. Purtroppo i preti novelli degli ultimi anni hanno perso completamente LA PASSIONE per l’oratorio. Lungi da me giudicarne la preparazione o la statura morale, ma la crisi degli oratori coincide con la mancanza di passione nei preti che gli gestiscono. Sono d’accordissimo su questo punto. L’articolo però parla di altro e mi permetto di intervenire perchè conosco don Andrea. Lui di passione ne ha da vendere ma ha anche 5 oratori da gestire. Sansone è un sistema che aggrega, semplifica la parte di segreteria e tiene a bada i genitori che negli ultimi anni hanno esponenzialmente aumentato le lamentele per i graffi/i pugni e tutto quello che i bambini subiscono al feriale. Oratori pieni di bambini….bambini sempre più violenti…questo è il vero problema. Il braccialetto elettronico è una sicurezza in più. Vivo in un paese dove è in uso dall’anno scorso e la vedo come un metodo ottimo per destinare attenzioni e risorse ad altro. Il controllo lo fa il sistema, come fa pure la segreteria, gli animatori/educatori non si occupino più della burocrazia. I paesi citati hanno tutti ottimi oratori. Però il problema della passione/mancanza preti giovani rimane forte. Nella visita pastorale feriale il card. Scola ha detto nel mio paese (comunità pastorale di tre paesi) che tre oratori son troppi, se uno non funziona lo si chiuda e si vada negli altri. Chiudere un oratorio in un paese di 6000 abitanti significa privare i ragazzi del futuro. Insomma pochi preti, poca passione ma anche poche idee. E le poche son pure sbagliate.