Meglio un Paletta che mille Balotelli!

paletta
di don Giorgio De Capitani
Ho visto anch’io la partita,
è, benché non mi intenda molto di calcio,
ho comunque notato chi giocava e chi non giocava.
Non mi è parso che Balotelli abbia fatto qualcosa di grande:
due giocate in tutto:
la prima, allo scadere del primo tempo,
che non si è conclusa,
e la seconda, con il gol di testa,
con una palla ben servita e calibrata del bravissimo Candreva.
Tutto qui.
Che bisogno c’era di elevare agli onori degli altari
un giocatore che ha fatto meno degli altri compagni?
Solo perché ha realizzato un gol?
L’Italia ha vinto per il gioco di squadra,
e non certo per Balotelli!
E se devo proprio trovare un nome,
il migliore è stato Pirlo.
Ma farei un torto anche agli altri.
Certo, se la prossima partita contro il Costarica,
Balotelli farà scintille e giocherà al meglio,
sarò il primo a riconoscerlo.
Mi irrita quel protagonismo fuori posto,
anche perché è un’offesa nei riguardi di chi s’impegna sul serio,
e Balotelli è il signor nessuno di fronte ai veri grandi campioni.
Lui fa spettacolo, e questo gli basta per far parlare di sé:
ma tutti sanno che è fragile e che basta poco per mandarlo in crisi,
forse per questo lo osannano, per tenerlo buono,
per far sì che calci qualche pallone in porta,
servito però a dovere da qualche bravo Candreva.
Tutti contro Paletta,
tutti a vedere come si sarebbe comportato Sirigu,
sottolineandone subito qualche incertezza.
Due giocate di Balotelli,
e i commentatori sembravano giunti all’orgasmo.
I nostri ragazzi non hanno bisogno di esempi alla Balotelli,
casomai di esempi come Gabriel Alejardo Paletta
(forse pochi sanno che è un argentino naturalizzato italiano).
Notabene.
Ho appena letto che Salvatore Sirigu è un colto: ama l’arte, legge Albert Camus in francese e ama i cavalli.
Non tutti i giocatori sono per fortuna come Mario Balotelli che non fa altro che riempire pagine e pagine di rotocalchi che amano i pettegolezzi!

 

 

4 Commenti

  1. alessio ha detto:

    bravo don Giorgio, anch’io sono del parere che Balotelli sia sopravvalutato.
    anzi lo ritengo il classico ignorante arricchito privo di cervello e che ragiona con il cazzo,
    il sogno degli italiani medi.

  2. GIANNI ha detto:

    Non ho visto la partita….troppo tardi come ora italiana.
    In base a quel che si dice, ritrovo confermata una mia vecchia opinione.
    E’ importante il gioco di squadra.
    Non sono un grande appassionato di calcio, ma penso che sia difficile poter puntare solo sui primi della classe,anche fossero come Maradona dei tempi andati.
    Anche il goleador più goleador, in fondo,vince perchè qualcuno gli serve la palla, oppure sbaglio?
    Magari non è così e sbaglio tutto, ma penso che in tanti ambiti il principio più giusto sia quello del gioco di squadra, sport, imprenditoria, lavoro, politica.
    Anche perchè dove conta uno solo, anche ammesso che costui abbia particolari capacità, basta anche solo un peggioramento delle sue prestazioni, che il risultato diventa molto più difficile.
    Se, invece, tutti cooperano, con le proprie qualità ed i propri limiti,credo che vincere sia più facile.

  3. Giuseppe ha detto:

    Al di là del talento il calcio, che rispecchia in pieno il modello di società in cui viviamo, ha bisogno di personaggi per poter mantenere vivo l’interesse e la curiosità della gente comune. Balotelli (come già Cassano ed altri presunti “bad boys”) incarna in pieno questo ruolo grazie agli eccessi di cui si rende protagonista. Sbaglia chi pensa che la maggior parte degli insulti e delle censure che gli vengono rivolti siano dovuti ad un atteggiamento razzista, ci sarebbero (probabilmente in modo diverso) anche se fosse stato più pallido di un fantasma. Che sia bravo non c’è alcun dubbio, ma mi sembra azzardato definirlo un campione o un fuoriclasse: la sua furbizia però ha fatto in modo che quelli che potevano essere i suoi limiti relegandolo a un ruolo marginale, siano stati utilizzati per far notizia e diventare famoso. E quando un nome comincia ad essere conosciuto, anche per i tecnici, che sono uomini come tutti gli altri sensibili all’opinione pubblica, diventa difficile non prenderlo in considerazione. Francamente al suo posto avrei scelto qualcuno che sappia essere efficace senza far parlare troppo di sé, anche perché condivido l’idea di don Giorgio, al di là di un paio di spunti s’è visto veramente poco. In ogni caso questi mondiali stanno dimostrando che per vincere, al di là dei nomi suggestivi che servono da specchietto per le allodole, sono fondamentali l’organizzazione e il gioco di squadra, altrimenti i risultati sarebbero tutti scontati in partenza, anche se poi alla fine probabilmente vincerà chi gode dei favori del pronostico. Vorrei sottolineare, comunque, che la vittoria con gli inglesi non è stat così schiacciante come affermano i media. Credo che l’Italia abbia vinto perché gli avversari, che correvano più dei nostri ragazzi, alla fine erano esausti ed in preda ai crampi, mentre il gioco compassato degli azzurri alla lunga è risultato meno logorante permettendo un minor dispendio di energie e una maggiore lucidità.

  4. Giulio ha detto:

    Condivido il messaggio di fondo del suo articolo Don Giorgio, nel senso che dal punto di vista umano e mediatico sono d’accordo che Paletta come esempio è meglio di Balotelli ( anche se non è che ci voglia molto).
    Sul fatto dell’apertura indiscriminata agli oriundi (sudamericani naturalizzati italiani) non sono mai stato molto d’accordo, intendiamoci, non è un discorso che riguarda solo il senso di appartenenza nazionale, ma soprattutto di opportunismo professionale, questi calciatori sanno di avere meno change di giocare titolari nel Brasile o nell’Argentina, quindi scelgono di “ripudiare” la loro origine per un pò di gloria personale. Paletta è uno dei tanti, penso ad esempio a Jonathan (terzino brasiliano dell’inter)che mesi fa sembrava disposto a prostituirsi pur di convincere Prandelli a convocarlo nell’Italia.
    Questa considerazione la faccio da tifoso di una squadra, l’inter, che è piena di argentini e sudamenricani, penso ad esempio a Mauro Icardi che ha sempre preferito giocare nella sua nazionale, l’Argentina, quando avrebbe avuto mille e più change di giocare titolare con l’italia quando Prandelli gli propose di far parte della nazionale italiana. Non tutti i calciatori per fortuna sono solo opportunisti, ogni tanto qualcuno mostra anche un pò di orgoglio e di dignità.

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