Il naufragio dei migranti in Grecia, Ue: “A Pylos la peggiore strage del Mediterraneo”. I greci in piazza: “Verità

La manifestazione di Atene per chiedere giustizia sul naufragio di Pylos (ansa)
da www.repubblica.it
16 GIUGNO 2023

Il naufragio dei migranti in Grecia,

Ue: “A Pylos la peggiore strage del Mediterraneo”.

I greci in piazza: “Verità

dalla nostra corrispondente Tonia Mastrobuoni
L’Unhcr sospetta che la Guardia costiera greca potrebbe aver cercato di trainare il peschereccio fuori dalle acque di sua competenza. Critiche anche all’Europa. E Atene apre un’inchiesta
BERLINO – C’è ancora scarsa chiarezza sulle dinamiche del naufragio del peschereccio con 750 migranti a bordo avvenuto al largo delle coste del Peloponneso. Ma su una cosa non ci sono dubbi. “È la più grande tragedia nel Mediterraneo”, come ha osservato ieri la commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson. Per l’esecutivo europeo “i trafficanti che mettono queste persone su queste barche non le stanno mandando verso l’Europa, le stanno mandando verso la morte. È assolutamente necessario impedirlo”.
Ma nel frattempo, oltre alla Guardia costiera e alle autorità greche, a finire sul banco degli imputati delle ong è sempre più l’Europa, rea proprio di scaricare sui trafficanti tutte le colpe di queste immani tragedie che continuano a ripetersi con dinamiche simili. Bruxelles è anche accusata di non fare abbastanza luce sulle responsabilità di Frontex e dei Paesi affacciati sul Mediterraneo che dovrebbero garantire incondizionatamente il soccorso in mare. E dall’Unhcr, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati, è arrivata ieri un’ipotesi agghiacciante: la Guardia costiera greca potrebbe aver cercato di trainare il peschereccio fuori dalle acque di sua competenza.
L’inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo, Vincent Cochetel, sottolineando che “i dettagli del naufragio non sono ancora chiari”, ha ricordato sulla Cnn che l’emergenza è stata comunicata alle autorità greche con largo anticipo. “Sappiamo – ha proseguito – che una nave commerciale si è avvicinata alla barca e si è sentita dire da qualcuno che non volevano essere assistiti. Ma le circostanze del naufragio, secondo alcune testimonianze, suggeriscono che c’è stata una manovra della Guardia costiera greca per portare fuori il peschereccio dalle acque greche perché proseguisse verso un altro Paese. È un po’ inquietante. Ecco perché chiediamo un’indagine indipendente per capire cosa è successo veramente”.
Da Save the Children, Amnesty International, Human Rights Watch, International Rescue Committee, Oxfam e altre importanti ong è arrivato intanto un appello per “un’indagine completa su queste morti, in particolare sul ruolo degli Stati membri dell’Ue e sul coinvolgimento di Frontex. Esortiamo la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ad assumere finalmente una posizione chiara rispetto al cimitero a cielo aperto alle frontiere terrestri e marittime dell’Europa e a richiamare gli Stati membri alle loro responsabilità”.
Anche l’Unhcr e l’OiM sono intervenute con parole nette sul naufragio del peschereccio: “Il dovere di soccorrere le persone in pericolo in mare senza ritardi è una regola fondamentale del diritto marittimo internazionale”. Le due agenzie che si occupano di migranti chiedono “un’azione urgente e decisa” per chiarire le ultime ore della barca che si è capovolta davanti a Pylos.
Da Atene è arrivata la notizia che il procuratore della Corte suprema, Isidoros Dogiakos, ha incaricato un vice di guidare l’inchiesta aperta sull’incidente. E a Kalamata la polizia ha mostrato il solito zelo negli arresti di presunti trafficanti degli uomini. Secondo Al Jazeera ben nove migranti sarebbero finiti in manette, quasi un decimo dei sopravvissuti al disastro. E il governo di transizione ellenico ha promesso “un’approfondita indagine dei fatti reali e complessi giudizi tecnici”. Migliaia di greci sono scesi in piazza ieri in molte città per chiedere la verità sulla tragedia di Pylos.

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