L’EDITORIALE
di don Giorgio
L’ Arte e la firma dell’artista
Un’opera è Arte quando è Arte in sé, indipendentemente da chi la esegue.
La firma di un famoso pittore o scultore non dà più Arte all’Arte in sé.
Fare di una firma la garanzia di un’opera artistica è non voler capire che lo scultore ad esempio estrae da un marmo quell’Idea di Bene che è già contenuta. Lo scultore non crea quell’Idea di Bene, la estrae da un pezzo di marmo. Certo, ci vuole abilità, capacità, doti, ma l’Idea è superiore a qualsiasi tecnica o doti naturali. Lo scultore non crea nulla: estrae. Lo stesso ragionamento lo potremmo fare anche per il pittore. Anche il pittore non crea nulla d’Arte, perché l’Arte attinge alla Sorgente divina.
La follia sta nell’esaltare anche economicamente un dipinto o una scultura, dimenticando il valore dell’opera d’Arte in sé. In altre parole, ciò che conta sarebbe solo la firma per quotare economicamente un quadro o una scultura.
E può succedere che la carnalità di un dipinto o di una scultura prevalga su quell’Immagine divina che, proprio perché Idea divina, non potrà mai essere al Meglio rappresentata da qualcosa di carnale.
Si guarda alla carnalità pittorica o scultorea, la si ammira e la si giudica in base alle capacità tecniche del cosiddetto artista, dimenticando il vero Artista.
Un’opera d’Arte invita a immaginare, ovvero ad andare oltre la carnalità per cogliere col pensiero, illuminato dall’Intelletto divino, quel Mistero che, nonostante l’abilità umana, resterà sempre un Mistero.
Nessun essere umano è da ritenere un Genio: il Genio è il Mistero stesso divino. Casomai noi siamo una “scintilla” del Genio divino.
Se possiamo e dobbiamo dire che la religione è idolatria, ovvero un idolo o immagine di se stessa in quanto struttura, così possiamo e dobbiamo dire che l’arte può essere idolatria, ovvero idolo o immagine di se stessa in quanto carnalità.
La religione è carnalità, così l’arte.
L’Arte è solo divina, fuori perciò da ogni carnalità.
E allora le opere d’arte che cosa sono?
Da disapprovare in ogni caso?
In teoria sì. Un Mistico ne farebbe a meno.
Il Mistico coglie l’Essenza divina in tutta la sua purezza e la coglie nel proprio essere interiore, dove l’Artista crea capolavori.
E se anche un Mistico dipinge o scolpisce è solo perché sa che l’uomo va aiutato a superare a poco a poco la carnalità, ma ogni tentativo artistico deve tendere a spogliare ogni immagine divina da ogni carnalità.
Possiamo allora dire che l’Arte è solo Mistica, perché attinge alla Sorgente divina e, quando si esprime, lo fa con mani mistiche con l’intento di elevare lo spirito umano.
17 luglio 2021
Difatti l’opera dei maestri anonimi che operarono sino al 1200, è universalmente riconosciuta come arte.
Non sappiamo se la produzione artistica di molti nomi noti contemporanei lo saranno in futuro, ammesso che questa umanità sopravviva agli effetti disastrosi di un progresso poco rispettoso del Creato al quale appunto si dovrebbe ispirare l’Arte.
Cordiali saluti, caro Don Giorgio.