Io la penso così!

Io la penso così!

don Giorgio De Capitani
Succede sempre così: quando muore una persona che ha fatto qualcosa di straordinario, tutti ne parlano e ne straparlano, dicendo le solite cazzate.
A esempio, è morto don Luigi Bettazzi, e tutti o quasi a etichettarlo come di sinistra o addirittura comunista. Le etichette sono sempre frutto di pregiudizi stupidamente superficiali.
E c’è un’altra cosa da dire: le idee, gli ideali sono certamente eterni, non appartengono solo al passato, ma il contesto storico in cui le idee o ideali sono stati testimoniati appartiene al passato. Evitiamo perciò di fare dei paragoni fuori posto con la realtà di oggi.
Ancora: certe espressioni ampollose sono stomachevoli, come scrivere: “ha lasciato un vuoto incolmabile”. Ma dài, smettiamola di ripetere le solite stronzate. Già dire che ha lasciato un “vuoto” è… spaventoso, se riferito a chi durante la sua esistenza terrena ha cercato di riempirlo con la sua grande testimonianza di fede.
Infine: perché mettere sul piedistallo sempre testimoni della carità? E dài: c’è anche un’altra testimonianza, ovvero della fede pura.
D’altronde, che cosa pretendere di più da una società che vede solo il carnale, anche nel campo della fede? Bisogna fare, essere visibili, lasciare segni tangibili per essere eroi… Magari solo per un momento!
Vorrei ripeterlo: di una persona che si è dato da fare per il bene comune non mi interessa tanto ciò che ha detto o ha fatto: mi è di stimolo la sua cocciutaggine o la sua caparbietà o il suo coraggio di credere in ciò che faceva. Posso anche non essere d’accordo su ciò che faceva o diceva, ma non posso non ammirare la sua ostinata determinazione nel fare ciò in cui credeva.

1 Commento

  1. luigi ha detto:

    Don Giorgio,
    le tre C (cocciutaggine, caparbietà e coraggio) non mi hanno lasciato dormire questa notte.
    Tra i tanti pensieri, quello che più mi sta a cuore è sulla Chiesa attuale che si affida al Sinodo.
    Lo dico da laico esterno della Chiesa.
    In papa Francesco per esempio vedo due C (cocciutaggine e caparbietà).
    Non vedo il coraggio di contrasto alla Russia di Putin (amicizia con Kirill) o alla Cina di Xi (vedi l’ultima nomina del vescovo gradito a Pechino).
    Le tre C (cocciutaggine, caparbietà e coraggio) le ho viste in papa Giovanni XXIII con il Concilio Vaticano II e sulla crisi di Cuba.
    E’ vero che il Concilio ha solo fatto cambiare la pelle alla Chiesa, ma è stato un evento senza il quale il cattolicesimo sarebbe ridotto come sono ridotte le chiese ortodosse attuali (nazionaliste).
    Sono convinto che se avrà il coraggio di rivendicare una pace con la giustizia, si libererà di quei falsi pacifisti all’interno della Chiesa che usano in modo improprio come bandiera pacifisti come lo sono stati Luigi Bettazzi, Tonino Bello …

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