da Il Corriere della Sera
Gallarate,
un altare con cento teste mozzate:
polemiche per la scultura nella basilica
L’opera è di Claudio Parmiggiani, uno dei più grandi artisti contemporanei. “Macabro e inquietante”, dicono i fedeli. Ma il vicario risponde: “All’arte serve tempo e ascolto”
di LUCIA LANDONI
13 novembre 2018
C’è chi sostiene che ricordi i campi di concentramento nazisti e “le fosse comuni degli khmer rossi”, mentre secondo altri potrebbe fornire “un macabro spunto all’Isis” per futuri attentati, e c’è anche chi lo definisce “satanico”: il nuovo altare della basilica di Santa Maria Assunta a Gallarate (in provincia di Varese), disegnato da Claudio Parmiggiani, sta suscitando accese polemiche – anche sui social network – da quando è stato svelato al pubblico domenica scorsa, al termine di un’opera di restauro che ha coinvolto l’intera chiesa negli ultimi tre anni.
L’intenzione di Parmiggiani, uno dei maggiori artisti contemporanei italiani, era quella di realizzare “una mensa derivante dalla giustapposizione di due luminose lastre marmoree sovrapposte che trattengono e proteggono, quasi materno pellicano, una moltitudine di teste antiche; reliquie ed emblemi di una sacralità, di una umanità, di una totalità”. Ma quelle 120 teste mozzate, che riproducono le statue scolpite dai grandi maestri della storia dell’arte (da Fidia a Michelangelo, da Bernini a Canova), hanno lasciato perplessi molti fedeli, per lo meno quelli che stanno postando commenti ferocemente critici sul gruppo Facebook “La Varese Nascosta”.
Gli aggettivi “macabro” e “inquietante” sono i più ricorrenti per definire l’opera e non manca chi sostiene che l’altare “distoglie dalla serenità d’animo con cui ci si accosta alla preghiera” e chi si preoccupa per le possibili reazioni dei bambini: “Io continuo a pensare a quei poveri chierichetti. Mi viene l’angoscia”. E per ora sembra valga a poco l’appello di monsignor Ivano Valagussa, che ha seguito da vicino i lavori: “Venite di persona. Osservate con attenzione. Cambierete idea. All’arte serve tempo e ascolto”.
Molti utenti di Facebook non vogliono sentire ragioni: “Mi basta vederlo in foto, non ci tengo a vedere teschi, anche se firmati da un artista, soprattutto in un luogo di culto. Ho già visitato i campi di concentramento” scrive qualcuno, mentre altri gli fanno eco sostenendo che “del significato proprio non sento nemmeno l’esigenza che mi venga spiegato. Orribile e basta”.
A me piace, tutti noi, corpi oltre le teste, siamo destinati a essere offerti al Creatore e queste teste di uomini e donne, imperatori e popolani o altro, rappresentano proprio l’Umanità offerta a Dio e da Lui custodita nel suo altare, complimenti all’artista e al sacerdote che lo ha saputo apprezzare
Chissà quanto sarà costato…
Davvero orribile. Complimenti al parroco e alla Curia… bei modi di sperperare le offerte della gente.