Allarme Fentanyl, che cos’è e perché è una droga pericolosa. Dove e come si sta diffondendo in Italia

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16 NOVEMBRE 2023

Allarme Fentanyl,

che cos’è e perché è una droga pericolosa.

Dove e come si sta diffondendo in Italia

di Federica Angeli
Nel dark web è il farmaco più cliccato e acquistato. E nella borsa dello sballo ormai domina il mercato al pari della cocaina, soprattutto negli Stati Uniti. Ma anche in Italia sono sempre di più le inchieste legate al suo spaccio
Nel dark web è il farmaco più cliccato e acquistato. E nella borsa dello sballo ormai domina il mercato al pari della cocaina, soprattutto negli Stati Uniti. Si tratta del Fentanyl l’oppioide sintetico made in Cina che proprio in Usa, solo nel 2022 ha provocato più di centomila morti di overdose. In Italia sempre più inchieste portano alla sbarra spacciatori di Fentanyl. E al centro del vertice Biden-Xi c’è stata la discussione con la Cina pronta a dare battaglia ai narcotrafficanti del farmaco-droga.
Come si assume
Il farmaco, perché come farmaco nasce e non come stupefacente, è usato sia in medicina umana che veterinaria come anestetico e analgesico per aiutare nella terapia del dolore e si trova in varie forme: cerotti, liquido da iniettare per vena, pasticche da assumere per via orale e in polvere da inalare come la cocaina. L’Organizzazione mondiale della sanità lo ha inserito nella lista di farmaci essenziali per il trattamento dei tumori in stadio avanzato. L’effetto più immediato è quello per endovena, tra i giovani la modalità di assunzione è quella per via nasale oppure aggiunta al tabacco e fumata. Nel mercato degli stupefacenti il Fentanyl è associato all’eroina e la sua durata media è di 30 minuti circa dopo un’iniezione di 100 microgrammi.
Gli effetti
Si tratta di un analgesico che provoca un senso di euforia insieme a stordimento. La sua potenza è pari a 80 volte l’effetto della morfina e dà una dipendenza molto più forte rispetto all’eroina. Tra gli effetti collaterali sul breve termine, si riscontrano nausea e vomito, costipazione e stordimento. Tra le conseguenze più gravi legate all’abuso di questa sostanza c’è la dipendenza e quando si smette di assumerlo, l’astinenza che si presenta con dolori addominali e alle ossa, ansia e sudorazione, ma anche arresto cardiaco o shock anafilattico che possono portare a una morte improvvisa.
I sequestri
L’ultimo sequestro e gli ultimi arresti, in ordine di tempo, sono di mercoledì 15 novembre a Piacenza. La guardia di Finanza, coordinata dal pm Matteo Centini, sulla base di una segnalazione mandata dalla Dea all’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma, tramite la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, ha arrestato un piacentino che trafficava il Fentanyl: sequestrate nel corso dell’operazione circa 100 mila dosi confezionate per le singole consumazioni per un valore complessivo di oltre 250 mila euro.
Il Fentanyl in Italia
“Il fentanyl è usato a livello ospedaliero qui in Italia, in fiale; come cerotto può essere somministrato nei Serd per la disintossicazione da eroina”, a spiegare l’uso sia farmacologico che come stupefacente è la dottoressa Simona Pichini, direttrice del centro nazionale dipendenze e doping. “Sappiamo dai blog che un commercio dei cerotti illecito avviene, ma certo da noi, come stupefacente anche, non è il commercio americano. E il motivo è semplice: negli Usa gli oppiacei sintetici sono usati come antidolorifici, in Italia e Europa usiamo gli antiinfiammatori non steroidei. Il trattamento del dolore in Usa è molto forte quindi se usi altri farmaci e non ti fanno nulla, ci si rivolge al mercato nero, così come fanno gli eroinomani. Il Fentanyl costa meno dell’eroina, si fa nei laboratori da cucina ed è di più facile spaccio: è 100 volte più forte dell’eroina”.
Droga di nicchia
In Italia l’uso dello stupefacente Fentanyl è limitatissimo, ci spiega sempre la dottoressa Pichini. “E’ un mercato di nicchia quello degli oppiacei, al primo posto come consumo di droghe abbiamo la cannabis, al secondo la cocaina, l’eroina sta sotto l’1%. E’ un mercato piccolo questo, figuriamoci quello dell’oppioide sintetico. Non sono stati molti i sequestri in questi anni, sappiamo che è arrivato in Italia, abbiamo accertate un paio di morti, ma resta ancora un fenomeno limitato e l’Istituto nazionale di sanità e tutti i centri collaborativi sono pronti perché sappiamo fare le analisi, le forze di polizia sono informate e come sistema nazionale abbiamo mandato allerte. Il fenomeno è attenzionato e siamo pronti a fronteggiarlo, ma resta qualcosa di nicchia”.

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