Una montagna di menzogneri sparafumo!

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Una montagna di menzogneri sparafumo!

Oggi mi chiedo chi siano coloro che veramente difendono i diritti dei più poveri.
Già dire “povero” dovrebbe porci mille domande. È innegabile: c’è una massa incalcolabile di affamati, ma questi diventano opportunisticamente quel campo di battaglia del nostro buonismo, che sa sfruttare anche le ossa dei cadaveri pur di avere qualche soddisfazione di tipo misticoide o qualche consenso per i nostri chissà quali poteri occulti.
Ma veniamo ai cosiddetti poveri nostrani, a coloro cioè che si credono sempre più poveri degli altri, proprio perché vivendo in una società mai sazia di avere di più, pensano di avere sempre di meno di quello che vorrebbero avere: il di più del di più. E succede che basta una crisi qualsiasi per toglierci anche il di più già conquistato, coperto da un mare di superfluo, e allora ci sentiamo più poveri di qualsiasi povero vivente sulla terra.
In poche parole: non siamo mai contenti! Abbiamo già? Vogliamo di più! Ci tolgono qualcosa? Ci lamentiamo perché ci sembra di naufragare nella miseria più nera!
Ogni giorno sento dire: non arriviamo alla fine del mese! Ma non ho ancora capito di quale mese si tratti, perché i mesi passano, anche gli anni, e quelli che si lamentano sono ancora viventi, sempre pronti a lamentarsi di non arrivare alla fine del mese.
È evidente che in tale circolo vizioso di lamentele continue i cosiddetti imbonitori hanno sempre pane abbondante sulla loro tavola, proprio perché vivono sulla pelle di una massa di perenni insoddisfatti, che non usciranno mai dal cerchio vizioso, tenuti forzatamente prigionieri anche da coloro che creano ad arte altri malcontenti, altri motivi di lamentele, altre promesse che non arriveranno mai in porto.
E gli imbonitori non sono soltanto i ben noti populisti alla Grillo o alla Salvini: sono anche i sindacalisti ottusi e strabici, i bastian contrari di una sinistra perbenista o cultural-salottiera, i giornalisti galoppini che devono assecondare le voglie più luride dei loro padroni, i politicanti che passano facilmente come puttanieri da una sponda all’altra, anche certi preti che sembrano d’avanguardia, solo perché stanno sempre dalla parte della gente più disparata, in balìa di un mare in burrasca, senza aiutarli realisticamente a uscire dal pericolo, ma per essere “à la page”. 
Ed ecco che torna la domanda iniziale: chi sono coloro che veramente difendono i diritti dei più poveri? Per “veramente” intendo “con sincerità”, “per il vero bene dei poveri”, “ponendo in armonia diritti e doveri”, ecc. 
Non dico che tutti siano sfruttatori delle disuguaglianze sociali o bastardi idioti che ci campano col sangue altrui. No, credo che ci sia anche gente che si dà da fare, sacrificandosi per il bene del prossimo, come insegna la parabola del buon samaritano. Ciò che contesto è una società e una religione che, al di là di belle parole, non vogliono capire che, ricchi o poveri, è la gente che va educata al bene comune. E il bene comune non sta solo nella conquista di diritti individuali, ma in quel forte senso di appartenenza universale, per cui sto bene se stanno bene tutti, e sto male se accanto a me c’è qualcuno che soffre per colpa del mio di più.
18 marzo 2017
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

 

1 Commento

  1. pincopallo ha detto:

    Non affannatevi per il domani (Mt 6,25-34)

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo,di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
    A ciascun giorno basta la sua pena

Lascia un Commento

CAPTCHA
*