Notizie narrate in un modo e in un contesto sbagliato

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Notizie narrate

in un modo e in un contesto sbagliato

Basta aprire qualsiasi giornale anche online e sembra tutto una discarica, o l’eruzione di un vulcano che butta fuori ogni parto diabolico.
Inutile gridare all’allarmismo, o appellarsi al diritto alla buona notizia!
La realtà è realtà, e negarla sarebbe fare anche dello stupro una buona notizia.
Posso anche dubitare che il pianeta terra stia rotolando verso la fine, ma non ho alcun dubbio sul pianeta terra che continua a eruttare merda.
Almeno fosse merda vegetale!
Ogni culo, anche quello di Cristo, la espelleva per finire a fertilizzare i campi.
Mi alzo al mattino, solitamente verso le 3.30/4.00, accendo il computer, apro il Corriere della Sera e subito una sfilza di notizie che danno così nausea da essere istintivamente tentato di respingerle al mittente.
Il problema non è le notizie siano vere oppure no. La veridicità non è solo una questione di correttezza di quella notizia, ma dipende da tanti variegati fattori, che solitamente danno di quella notizia un’idea falsa della verità, tanto più se i variegati fattori si aprono a ventaglio quasi a coprire quel fatto nella sua piccolezza per renderlo qualcosa di tipico. Mi spiego.
Se un determinato fatto viene buttato in prima pagina, quel fatto narrato resta quello che è, ma può dare impressioni o suggestioni o reazioni diverse in chi lo legge.
Pensate poi a certi titoloni alla feltri o alla sallustri, i due “osceni” giornalisti berlusconiani che si godono orgasmi con tanto di sperma da essere spalmato sulla massa degli già incretiniti dal berlusconismo più osceno, che credono alle loro panzane.
Ma credo che l’eccesso di zelo mediatico abbia sede presso qualsiasi giornale, per quel gusto anche studiato di catturare chi vive di gossip o di horror.
E poi, è più che chiaro che tra la gente comune, anche tra i più devoti pantofolai, si generi l’idea di vivere in una città violenta, insopportabile, in balìa delle perversioni più diaboliche.
Basta un fatterello di cronaca nera, e l’occasione è provvidenziale, laicamente parlando, per dare spettacolo di una danza macabra di diavoli e diavoletti alla caccia delle verginelle o di qualche “extra” con qualche problema sociale, psicologico nonché mentale.
E allora capisco perché il nostro vescovo Mario è stato avvertito: di non dare peso alle notizie allarmanti dei giornali, e perciò se ne frega di ciò che succede nella sua Diocesi, tranne quando qualche prete pazzerello fa di testa sua, incornando quel buon senso, reso virtù con cui si castra il volo degli spiriti liberi.
Ma non voglio essere così ingenuo da dire che tutto ciò che leggo sui giornali sia inventato: del vero ce n’è, e tanto, ma è la giusta misura che manca al giornalista nel dare le notizie.
Non credo poi che sia del tutto educativo presentare ai ragazzi un mondo esageratamente negativo: impareranno o a conviverci già da ragazzi stagionati fregandosene di tutto e di tutti, o a ribellarsi senza però proporre una qualche alternativa al mal essere generale.
Ai mass media, parlo in generale anche se le eccezioni sono pochissime, manca una coscienza di ciò che significhi dare una notizia in pasto a un pubblico che non ha abbastanza maturità di valutare, mancandogli ogni capacità di discernimento.
Non si tratta di porre ai mass media dei limiti, dei freni, delle censure. Sarei il primo a soffrirne, visto che vivo di libertà di parola e di pensiero, anche se temo sempre qualche reazione proprio da parte di chi, per conto proprio invocando lo stesso diritto di parola, poi ogni giorno spara cazzate sul proprio giornale.
Ciò che chiedo, ciò che esigo è la correttezza delle notizie, non solo: chiedo inoltre che le notizie narrate correttamente debbano essere messe nel loro giusto spazio, senza enfasi, senza titoloni, senza falsi allarmismi, senza quel gusto alla notizia bomba.
E poi, voi giornalisti, vi lamentate se gente di buon senso, cui sta a cuore la verità, ma nel suo giusto contesto senza eccedere oltre, magari per finalità poco limpide, vi contesta?
Certo che voglio essere informato, ma per conoscere la nuda realtà, non per essere sodomizzato da un clima di terrore fuori posto o da una sequenza di fotogrammi puramente goliardici o osceni di bravate notturne di giovani depressi o falliti.
Chiedo, pretendo notizie esatte nel contesto esatto, senza debordare oltre, dietro quella voglia animalesca di catturare qualche lettore tra la massa già frustrata.
18/03/2023
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