Era proprio necessario costruire
un oratorio megagalattico?
Quando sento e leggo sui giornali che dappertutto si chiudono, si affittano o si vendono conventi o monasteri di frati o di suore, anche chiese e case di spiritualità (vedi Villa S. Cuore di Triuggio), così pure si affittano anche oratori o ambienti parrocchiali ritenuti in perdita economica ad altre associazioni o enti statali (per diverse ragioni, alcune discutibili altre assurde), e poi leggo che ad esempio nella cittadina di Lecco è in costruzione un mega oratorio con un costo complessivo previsto di 4 milioni di euro, allora mi chiedo se non ci sia una schizofrenia pastorale, sapendo che non basta costruire grossi ambienti educativi, se poi finiranno per tradire il vero intento, programmato sì, ma con una tale enfasi faraonica da porre tanti dubbi.
Avevo sentito, e già riferito, che nella Comunità pastorale di Treviglio, secondo le stesse indicazioni del vescovo di Milano, Mario Delpini, si era deciso di ridurre gli ambienti oratoriani, affittandone alcuni ad Associazioni, tra cui gli Scouts, suscitando vivaci proteste tra i fedeli che volevano, giustamente, mantenere gli oratori tradizionali al servizio della comunità parrocchiale.
E allora la domanda diventa la stessa, ma nei riguardi del vescovo milanese, il quale userebbe due pesi e due misure: anch’egli vittima di una schizofrenia pastorale?
Certo, Mario Delpini, così sensibilmente “attento” alle esigenze pastorali della sua Diocesi, avrà le sue buone ragioni, tanto più che è facile decidere sul vecchio che non tiene più (senza però chiedersi seriamente i motivi), chiudendolo, ma facendosi prendere dall’attrattiva del nuovo, ricco di promesse e di speranze, puntando al rilancio magari di una cittadina povera culturalmente, tanto più che come prevosto c’è un raccomandato di ferro.
Certo, non giudicatemi male. Non sono contrario al nuovo, anzi, ma sono contrario alle mega costruzioni materiali, alle grosse strutture che con il tempo perdono l’anima.
Quando ero a Cambiago, l’oratorio era il mio piccolo studio, dove nascevano idee, proposte e progetti, anche se avevo in mente e posto le basi per un nuovo oratorio, che verrà costruito dopo che lasciai il paese per andare a Sesto San Giovanni, e anche qui in poche aule nacque il Doposcuola sociale con più di ottanta ragazzi.
Mi fanno letteralmente paura ambienti, cosiddetti educativi, megagalattici: diventano incontrollabili, ingestibili, tanto più se sfuggono a una unitaria pastorale, frantumata da varie associazioni che si accasano, ciascuna a se stante.
Certo, occorre avere fiducia, sì, è vero, avere fiducia nel domani che magari tornerà a richiedere spazi educativi, perché tutto sarà andato perso o venduto.
Ma il vero problema rimane, ed è il pastore di una diocesi, tra le più grandi del mondo, che dovrebbe essere un punto di riferimento, anche nel progettare una pastorale d’insieme, sentendo più voci, discutendo e dialogando apertamente, per evitare di avere fra pochi anni un tale vuoto che nulla serviranno le grandi strutture, perché occupate da chi ha in mente tutt’altro che educare in modo ambizioso, cioè oltre il carnale.
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da lecconotizie.com
“Sorridi all’oratorio”:
al via la campagna di crowdfunding
per l’oratorio di Lecco
di Redazione
16/12/2023
La nuova iniziativa si inserisce
all’interno del progetto “Generazioni in piazza”
Un gruppo di volontari scatterà foto istantanee che entreranno a far parte di un’opera d’arte che sarà presente nella nuova struttura
LECCO – Parte domani, domenica 17 dicembre, la campagna di crowdfunding per la realizzazione del nuovo Oratorio di Lecco. Il progetto, dal titolo “Sorridi all’Oratorio” si inserisce all’interno del progetto “Generazioni in piazza”, realizzato dalla Parrocchia di San Nicolò con Fondazione Sacra Famiglia Onlus, Fondazione Caritas Ambrosiana e Consorzio Consolida con il contributo di Fondazione Cariplo.
L’obiettivo è di raccogliere fondi per sostenere l’investimento per i lavori del nuovo spazio della pastorale giovanile e di coinvolgere l’intera comunità in un progetto a servizio della città, un luogo rinnovato negli spazi, ma che porta avanti la tradizione oratoriana per coinvolgere bambini, giovani e famiglie e tutti coloro che gravitano intorno alla parrocchia ma non solo.
Domani, domenica 17 dicembre dalle ore 11 alle ore 13, e domenica 24 dicembre dalle 14.30 alle 19 un gruppo di volontari scatterà una foto ricordo che verrà stampata al momento (donazione minima 10 euro). Una fotografia verrà consegnata al donatore mentre la versione digitale verrà conservata e utilizzata successivamente e entrerà a far parte degli allestimenti della struttura: un’opera d’arte fatta dei volti e di sorrisi.
“Questa comunità attendeva il nuovo oratorio da cinquant’anni, da quando l’allora prevosto monsignor Enrico Assi decise di acquistare l’area Faini. Ora grazie all’impegno di tutti coloro che in questi decenni lo hanno sognato e desiderato il nuovo oratorio sta diventato realtà, come testimoniano i lavori in ampia fase di avanzamento. Non è finita qui: se le mura sono ormai quasi pronte ora dobbiamo rinnovare il desiderio di Oratorio tra le nuove generazioni, le famiglie, gli oratoriani antichi e nuovi”, spiega Mons. Davide Milani, prevosto di Lecco.
E aggiunge: “Va colta la portata storica che la realizzazione del nuovo Oratorio rappresenta per la città di Lecco: sarà un luogo aperto che si rivolgerà ai bambini, ai ragazzi alle famiglie e a tutti gli adulti che avranno voglia di implicarsi in attività di comunità. L’Oratorio è uno spazio gioioso, di condivisione e partecipazione, di educazione alla fede e alla vita: uno strumento attualissimo, una risorsa per la comunità cristiana e per tutta la città. Questo nuovo progetto è da sostenere con la stima, l’amicizia e il contributo concreto. Chiediamo aiuto a tutti”.
Fare una donazione significa esprimere gioia e gratitudine, un “sorriso” appunto, verso un luogo che sta prendendo forma e che rappresenta per l’intera comunità un punto di riferimento. Il nuovo oratorio sarà inoltre uno dei luoghi di riferimento di una nuova piazza della città di Lecco, che vede la Basilica al centro, dalla quale si snodano una serie di luoghi, attività e soggetti impegnati nella crescita e nella valorizzazione del territorio. La campagna prevede un contributo libero da parte dei cittadini e per i così detti grandi donatori, che entreranno a far parte dell’”Albo d’oro dei donatori”, sono state individuate della fasce di riferimento affinché possano donare materialmente strutture e allestimenti.
Donando 500 euro sarà possibile, idealmente, contribuire all’acquisto di un albero per il cortile e il giardino dell’oratorio. La donazione da 1000 euro verrà orientata sull’acquisto di panchine e lampioni, mentre 10.000 euro corrispondo ai lavori da sostenere per la realizzazione delle campate vetrate. Allestimenti per lo sport verranno coperti con le donazioni da 25.000 euro e chi donerà da 50.000 euro avrà sostenuto la realizzazione di un’aula.
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da lecconotizie.com
28/05/2023
Lecco,
il cantiere dell’oratorio apre alla città.
Pronto entro fine 2024
di Andrea Brivio
Il prevosto: “Sarà uno spazio aperto alle generazioni”. ll progettista: “A giugno del prossimo anno l’edificio, le aree esterne entro fine 2024”
LECCO – Cresce il nuovo oratorio di Lecco: i lavori proseguono all’ombra del campanile e la mattinata di domenica è stata un’occasione per vedere da vicino il cantiere dove sta sorgendo la nuova struttura. L’invito è arrivato dal prevosto, mons. Davide Milani, al termine della Messa.
“I lavori si stanno concentrando in quello che è il corpo principale e la parte più impegnativa, ovvero l’edificio del nuovo oratorio – ha spiegato mons. Milani – Sarà al centro di uno spazio che comprende la basilica, il campanile che sta conoscendo una visibilità importante dal punto di vista turistico, la scuola dell’infanzia recentemente rimessa a nuovo, la casa della carità appena aperta e il cinema, anch’esso di nuovo in funzione da pochi anni”.
Sull’area si ergono le due ali dell’edificio in costruzione che al centro avrà un grande salone polivalente: “Al piano terra ci sarà anche una parte attrezzata per la cucina, un locale deposito, la segreteria e la casa del custode, al piano superiore le aule per il catechismo e altri servizi” ha spiegato l’architetto Melesi.
Come sarà il nuovo oratorio
Attorno alla nuova struttura andrà a riqualificarsi l’intera area, quindi i campi da gioco, il parcheggio, gli accessi e i percorsi pedonali che sarà caratterizzati da un’ampia presenza di verde: “Dei 20 mila metri quadrati complessivi, 3,5 mq saranno di zona verde – ha sottolineato il progettista – oggi ci sono una decina alberi presenti, a fine lavori ce ne saranno 120”.
La demolizione delle vecchie mura che oggi circondano l’area, abbattute totalmente o ridotte nella loro altezza in alcuni tratti, “permetterà un’apertura visiva dell’oratorio all’esterno” ha rimarcato Melesi.
“Anche strutturalmente, non sarà più un oratorio chiuso ma un luogo che si offre alla città e che vuole diventare un luogo di incontro tra le generazioni” ha aggiunto il prevosto.
In tutto 4 milioni di euro il costo dell’opera, con 800 mila euro di finanziamenti giunti grazie all’8×1000. Solo la bonifica dell’area, in passato industriale, è costata circa 500 mila euro. “Al progetto del nuovo oratorio si affianca quello ’emblematico’ finanziato da Fondazione Cariplo – ha spiegato il prevosto- che ci metterà altri interventi utili per la realizzazione attività educative in ambito oratoriale”.
Il cronoprogramma prevede la realizzazione dell’edificio del nuovo oratorio entro giugno del 2024 e la riqualificazione delle aree esterno entro la fine dello stesso anno. “Oggi siamo solo al 10% dei lavori – ha spiegato l’architetto – c’è ancora tanto da fare”.
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Anche a Cagliari dove risiedo, nel Seminario della Curia, che venne ristrutturato anni fa diventando una mega struttura visto lo scarso numero di seminaristi, una parte dello stabile è diventato un College Universitario con rette che mi dicono alquanto elevate.
A suo tempo la cosa fece scalpore, ma poi tutto passò nel dimenticatoio
Il prevosto di Lecco, ex portavoce del card. Scola è un manager con la tonaca. Mi dispiace ma persone come lui non sono padri per la fede ma semplicemente maneggioni che cercano di lasciare segni evidenti del proprio passaggio. Per i lavori che stan facendo 4 mln mi sembrano pure pochi; per una parrocchia sono un’esagerazione. Si vantano di aver incrementato gli alberi ma rimane sempre una colata di cemento e non l’oratorio…quello sognato da San Giovanni Bosco. Umile, polveroso, essenziale, naturale e soprattutto autentico. Adesso servono le aule belle e funzionali, riscaldate, dipinte, luminose…la cucina, il salone, gli impianti tecnologici. Insomma una piccola università…come se all’oratorio si dovesse andare per la bellezza delle strutture e non per la bellezza dello stare insieme fraternamente.
Un bell’oratorio per una bella comunità? O forse c’è solo un bell’oratorio e una fredda comunità?
Non so…mi sembrano opere obiettivamente non indispensabili oggi; oggi che fatichiamo a vivere una dimensione di Chiesa significativa.
Grosse strutture.
Volere, volere, volere… avere, potere.
Grosse strutture per coprire un vuoto profondo, per coprire una mancanza di Pensiero e anche di Fede.
La conferma di essere spinti in una carnalità assodata.
Grosse strutture che costano tanti soldi, per che cosa? E ci sono parrocchie che arrancano e fanno fatica a pagare un organista o dei piccoli lavoretti.
Ambienti freddi: perché non sono forse così le grosse strutture?!?
In progetti così vedo tanta ambizione e poca umiltà, pochissima umiltà.
Sicuramente ci sbaglieremo, noi poi siamo quelli emarginati, ma si ha bisogno di un Pane “spirituale”, di un Pane sostanziale.
Manca l’Essenziale qui.
La gente ha bisogno di essere nutrita di cibo sostanzioso per l’anima e non di questi progetti ambiziosi.
La mancanza di umiltà non è un buon esempio.
È giusto fare dei lavori per migliorare le strutture, ma sempre senza esagerare, rischiando di cadere nel “di più”.
Don Giorgio è un esempio e un peccato, un grave errore non ascoltarlo.