L’Idolo “osceno” di Maurizio Lupi

 

di don Giorgio De Capitani

Non so di quale paese sia originario Maurizio Lupi. Non mi sono mai interessato. E tanto meno finora sono intervenuto su giornali locali a parlare pubblicamente di lui, anche se non sono mai riuscito a sopportare la sua invadenza capillare nella nostra zona, attraverso i suoi strani intrecci con vari enti pubblici – ospedalieri, culturali e mediatici -, anche in forza della sua appartenenza a Comunione e liberazione, che fino a tempo fa dominava e predominava in ogni campo, soprattutto in quello politico-finanziario. Comunque, la zizzania non è stata ancora del tutto estirpata. È sempre pronta a crescere, con protezioni anche dall’alto.

Da sempre ho disprezzato il suo connubio con l’oscena politica berlusconiana. E sembra che esista tra Lupi e Berlusconi un amore spudorato, direi alla Emilio Fede. Ancora oggi mi chiedo come si possa conciliare non dico l’immoralità di un personaggio pubblico, ma il suo concetto di giustizia e di democrazia, con la fede cristiana. In tal caso parlare di blasfemia è usare un eufemismo!

Maurizio Lupi è attualmente ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Letta. Chissà se i treni ora qui da noi funzioneranno meglio! In ogni caso sapremo a chi rivolgerci. In fondo, poteva andare peggio, visto che si parlava di un altro incarico, quello della Salute. E allora sì che poteva succedere di tutto. Sappiamo dove Cl ha saputo mettere le mani: non solo nei mass media e nelle scuole, ma anche nel campo socio-sanitario.

Sabato scorso, accanto al vice premier Angelino Alfano, a manifestare a Brescia c’era anche Maurizio Lupi. Forse nessuno l’ha notato. Appena ho letto la notizia, subito ho pensato: Costui proprio non vuole convertirsi! Eppure va frequentemente in chiesa, medita spesso la Parola di Dio, legge con passione i libri di don Gius. Probabilmente gli manca ancora qualcosa! È proprio vero: l’intelligenza la sa usare meglio un ateo, a differenza di un bigotto che non sa distinguere tra delinquenza e onestà.

Talora mi chiedo: Lupi è ingenuo o cieco e ottuso? Ciò che davvero mi irrita è avere a che fare con simili individui che screditano la Chiesa di Cristo. Ma lui è ostinato: si vanta apertamente di essere anzitutto ciellino, di essere anche cattolico, e nello stesso tempo di essere un fedele alleato del Corrotto Corruttore.

La nostra buona gente – ce n’è ancora – non si chiede come si possa mettere insieme Dio e Mammona? Non resta frastornata da quei pseudo-cristiani che confondono i giusti con gli ingiusti? E perché non si ribella nei confronti di politici che si dicono cattolici e che barattano Cristo con Barabba? I Giudei al tempo di Cristo hanno scelto un comune criminale: barattare Cristo con Berlusconi non è ancora peggio? 

Maurizio Lupi è così ottuso da non sapere tutte le conseguenze? Capisco l’ignoranza che è al servizio del maligno, ma non capisco come l’intelligenza possa essere cieca e rendere ciechi. Capisco che il popolo bue si genufletta davanti al potere più corrotto, ma non capisco la schiera di intellettuali che si inchinano fino a baciare il culo sporco del Maledetto.

Il peccato più grave nell’Antico Testamento era l’idolatria. Forse Lupi ha trovato uno stratagemma, separando il campo della fede dal campo della politica. Per lui non è un problema il primato di Dio nel campo della fede, e non è un problema il primato di Berlusconi nel campo della politica. Lui è perfettamente religioso, ed è perfettamente laico. Quando va in Chiesa, dimentica di essere berlusconiano, e quando esce di chiesa dimentica di essere cristiano. Una domanda finale ce l’avrei: il dio di Maurizio Lupi non sarebbe magari un po’ troppo berlusconiano? 

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11 Commenti

  1. Antonio Luigi Mori ha detto:

    Gira voce che a Lupi piacciano le lupacchiotte e relativi lupanari….

  2. MORALIZZATORE PROFESSIONALE ha detto:

    Caro Don Giorgio, visto che punti l’indice contro Lupi rivolgo una domanda anche a te.
    Come si fa a conciliare il tuo essere prete con il fatto che spesso professi posizioni eterodosse rispetto alla Chiesa??? Sei forse più coerente di Lupi?

  3. davide ha detto:

    Don Giorgio, penso che il volantino che ho ritirato ieri in chiesa “La stupidita’” secondo Dietrich Bonhoeffer calzi a pennello per questo personaggio.

  4. Giuseppe ha detto:

    Anche Berlusconi sostiene di essere un buon cattolico ma (tanto per fare un esempio), sebbene divorziato, al funerale di Vianello ha fatto la comunione senza che qualcuno glielo impedisse. In teoria ci sono almeno 50 milioni di italiani che sono cattolici, poi però ognuno vive il suo rapporto con la chiesa, i sacramenti e il Padreterno in maniera del tutto personale. Con questo non intendo giustificare Lupi che potrebbe anche essere la persona migliore del mondo ma, come tutti i fans del cavaliere, quando si tratta del suo principale diventa cieco, sordo e succube, dimostrando un’impressionante mancanza di personalità e di dignità

  5. GIANNI ha detto:

    Forse una spiegazione sta nel rapporto tra denaro, finanza, e cristianesimo.
    Se uno, ad esempio, va a leggersi il testo di Max Weber su etica protestante e spirito del capitalismo, noterà come, secondo la ricostruzione del sociologo, il cristianesimo protestante abbia inteso il denaro, l’affermazione in campo economico, un chiaro segno della grazia divina.
    In un certo senso, chi fa denaro sarebbe nella grazia divina.
    E questo permette di capire tante cose.
    Proprio don Giussani e Cl hanno risentito di consistenti influenze in questo senso (del resto basti pensare ai diversi viaggi e contatti che don Gius ebbe con questo mondo).
    Di suo,il cattoliesimo ha, sotto questo tema, diverse anime.
    C’è chi considera denaro e Dio quasi incompatibili, tanto che si parla di mammona, e chi, invece, riesce ad integrare perfettamente il tutto, tanto che esiste una specifica componente denomninata finanza cattolica, rappresentata anche da taluni banchieri, per non parlare dello Ior.
    Nella storia della chiesa è anche evidente un ruolo fondamentale del Vaticano proprio come centro di potere politico e finanziario, ed anzi, per molti secoli, insieme all’istituto imperiale, motore della storia poltica, ma anche finanziaria.
    In teoria, in questo ambito, il denaro dovrebbe essere peraltro solo un mezzo, rivolto ad opere di bene, ma ovviamente un conto è la teoria,un conto la realtà.
    Comunque credo che proprio anche in seno a tutta una tradizione specificamente italiana di finanza cattolica, molti considerino del tutto normale e pienamente integrato il rapporto tra cattolicesimo a finanza, peraltro anche al di fuori di Cl.
    Quanti sono coloro che dicono di appartenere alla finanza cattolica, all’imprenditoria cattolica, ecc. ecc.?

    Poi esistono invece correnti del cristianesio che sono abbastanza avverse ad una certa concezione, ma queste credo che alberghino prevalentemente fuori sia dal cattolicesimo, che dal protestantesimo luterano.

    • walter ha detto:

      la realtà calvinista sul capitalismo è abbastanza differente da quella DA LEI sopracitata e semplificata,a mio avviso bisogna leggere bene le opere dei grandi riformatori e intepretarle.
      Nei paesi anglosassoni,il senso del dovere e dell’onesta in politica è molto sentito, la maggior Parte dei nostri politici sarebbero già stati spediti a casa dall’opinione pubblica.

      • amos77 ha detto:

        @ walter

        In questo caso provi lei a spiegarci i fondamentali della dottrina della grazia nella teologia calvinista.

      • GIANNI ha detto:

        PER WALTER

        E’ lei a NON aver capito……
        infatti, se nota BENE, io non dico che nel calvinismo o in altra confessione protestante l’uso personale e smodato del denaro significa essere in grazia di DIo, che, anzi, questo è considerato, mi riferisco sopratutto a taluni usi del denaro, sicuramente un peccato.
        Dico, secondo la tesi di Weber, che:
        1) chi fa denaro e lo reinveste…..che è diverso dal farne un certo uso……..
        2) preciso che poi di quel denaro andrebbe fatto un certo uso.
        Poi aggiungo che per talune concezioni cattoliche, INVECE, quindi NON calviniste, c’è un determinato rapporto con la finanza, incentrato su potere politico e finanziario.
        Giungo alle conclusioni:
        a) evidentemente non ha letto bene nè il mio commento, nè, probabilmente, i testi di Max Weber.
        b) nel mio commento di sopra non espongo solte tesi di Weber.

        Saluti

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