Populismo: il peggior nemico del Bene comune

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Populismo: il peggior nemico del Bene comune

Quando un popolo vive di populismo è alla deriva democratica.
Non c’è più speranza che possa sopravvivere: cadrà irrimediabilmente nelle braccia dei peggiori nemici del Bene comune.
I populisti sono parolai che vivono sulla pelle più superficiale di una massa di rincoglioniti, a cui basta poco perché si eccitino: che qualcuno accarezzi la loro pancia, lasciandola poi con i suoi pruriti.
Né Stato né Chiesa sembrano capaci di immunizzare un popolo bue, in preda alle sue voglie cutanee. Entrambi vittime del populismo più malsano rimangono impotenti a guardare, toccandosi il proprio ventre per paura che altri populisti, sempre pronti a mettersi di traverso, possano togliere loro il primato o il privilegio di essere gli unici beneficiari di poveracci con le voglie di riempirsi di ogni ben di dio.
Inutile girarci attorno: è una questione di ventre, e il ventre non è mai sazio perché ogni cosa di cui si nutre finisce subito nella fogna.
Ventre e culo, ovvero il populismo che da ideologia diventa merda.
Che poi si usi una terminologia apparentemente più fine è una questione di linguaggio, che nel campo politico assume un ventaglio di abbracciante ogni parola socialmente allettante, mentre nel campo religioso il ventaglio comprende ogni verbo di sapore divino.
Spogliamoci una buona volta di ogni ipocrita formalità, togliamoci anche le mutande del pudore civile e religioso, e guardiamoci allo specchio o a più pecchi, e ci vedremo per quello che siamo: ventre e culo.
Ma non riusciremo mai ad essere realisti: un mondo di apparenze, frutto dell’inganno atroce, coprirà le nostre vergogne, facendole apparire come un progresso in vista della più oscena rappresentazione di una povera società e di una povera chiesa, che si agitano nello stagno più puzzolente.
Chi vede la realtà passa per cieco o per folle, ed è il paradosso di una società e di una chiesa che hanno perso ogni senso di equilibrio.
Non mi meraviglio, non mi scandalizzo, e non dovrei neppure incazzarmi.
È naturale che ciò avvenga: il ribaltamento della realtà.
Continuate pure a camminare con la pancia e con il culo,m,ed io vi dirò che siete immondi e fetenti, e che siete voi i bastardi, presuntuosi detentori di una oscena ortodossia allo sfacelo.
Ventriloqui e culolatri, siate maledetti per sempre.
19 maggio 2018
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