Uno “stravagante” prete milanese…
di don Giorgio De Capitani
Ho già parlato di questo “stravagante” prete milanese, di nome don Alberto Ravagnani.
Non vorrei mai tornare a ripetere le stesse cose, sì perché sarei costretto a rinnovare un giudizio del tutto negativo su un prete che forse ha sbagliato mestiere, quello di fare il prete diocesano come tutti i suoi confratelli, impegnati a tempo pieno in un duro apostolato pastorale. Sì, perché per don Alberto è solo un mestiere fare il prete di parrocchia, visto che ha preferito scegliere la bella e comoda professione di fare tutt’altro.
Almeno onorasse la sua vocazione sacerdotale al servizio di una diocesi che, essendo tra l’altro carente di sacerdoti, non può permettersi il lusso di avere preti che fanno il bello e il brutto tempo che vogliono, saltando di qua e di là, alla ricerca di qualche evasione del tutto personale.
Ma il caso don Ravagnani è ancor più grave, ed è quel suo modo di fare video che definirlo da imbecille sarebbe un eufemismo. Non solo per la forma (si atteggia da imbecille), ma anche e soprattutto per il contenuto, veramente deprimente e a dir poco scandaloso. Mi chiedo come si possa offrire un Cristianesimo come se fosse una pianta morta con dei rami secchi. Ed è giovane, di pochi anni di Messa. Non dovrebbe essere aperto, con idee rivoluzionarie? No, sembra un pagliaccio che vuol fare divertire, sceneggiando il vuoto di una mente irrigidita e sclerotizzata.
Il suo messaggio è di una tale vacuità da chiedermi se questi idioti personaggi mediatici di una Chiesa ingessata abbiano ulteriori doti di toccare un fondo senza fondo di una imbecillità che sembra infinita.
Un prete che ha nulla da insegnare e nulla da offrire, anche nel suo modo di essere o nella sua immagine anche carnale, un vero gagà salottiero del ‘700.
E quando è in discesa libera per un venir meno di un consenso prima costruito con i soldi, trova la maniera per agganciarsi a qualche famoso personaggio. Va sui giornali e così ha un orgasmo di piacere intenso.
Anche io sono andato più volte sui giornali, ma per ben altre motivazioni, e non per cretinate o per futilità che sembrano l’attrattiva di un prete a cui manca tutto, ovvero il suo essere interiore.
Provate a vedere qualche suo video: mai un accenno a questa società dominata da un potere carnale, mai una presa di posizione nel campo politico o nel campo ecclesiastico. Se ne sta alla larga: a lui interressa parlare solo di una fede già morta, ma tenuta in vita da una Chiesa gerarchica, solo struttura solo pelo e solo pelle.
E la cosa gravissima è che vorrebbe parlare ai giovani, già castrati e da castrare ancora di più. Poveri ragazzi, educati da un prete da circo equestre, incapace di dire: Cari giovani, entrate in voi stessi, e scoprire il segreto della Vita!
Poveri giovani, nelle mani di zucche vuote o di giocolieri che sanno solo accarezzare i peli o raddrizzare le antenne dei sensi più superficiali.
Una domanda vorrei rivolgere ai capi di una Diocesi che sa imprigionare gli spiriti liberi e sa difendere i preti pedofili: fino a quando promuoverete preti imbecilli, e umilierete gli spiriti liberi?
Avanti così, e vi troverete con il culo per terra!
Avanti così, e sarete sommersi dalla vostra stessa imbecillità!
Avanti così, e qualcuno prima o poi dovrà pur togliere la testa dalla sabbia, ribellandosi a una Chiesa ostinatamente aggrappata a rottami in balìa di una tempesta divina.
Chiesa milanese, quando ti purificherai tornando all’Essenziale? Togli i rami secchi e non potare rami verdi.
Spogliati di ogni imbecillità, e riprenditi l’Intelletto divino.
Che tristezza assistere a spettacoli di gnomi del nulla!
Che tristezza una Chiesa o una Diocesi che fa affidamento su pagliacci da quattro soldi.
L’impressione è che si voglia notorietà e basta, e la cosa più triste è che venga concesso tutto.
Si è in balia del nulla più assurdo, perché si è voltati le spalle a Dio, quello vero.
Mi chiedo cosa i superiori pensano di questi giovani preti, smaniosi di fama, di successo, che corrono dietro a personaggi famosi e a un mondo di sola carnalità.
Mi chiedo come si possa strumentalizzare tutto in questa maniera.
Ci prendono in giro tutti, e, se i problemi per un prete ruotano attorno a questi social litigando con qualcuno più o meno famoso, siamo oramai alla fine.
Don Giorgio, non hai mai sbagliato e hai sempre visto avanti più di tutti, non ti ascoltano e ne rimarranno senz’altro scottati.
Mi sembra che si è alla fine di un ciclo e che c’è bisogno di ricostruire tutto ma non penso proprio che questi personaggi web siano la strada giusta.
dopo aver conosciuto il don in un programma televisivo ho dato un’occhiata ad un suo video… sono rimasto piuttosto perplesso!