C’è una cattedrale di Putin a Parigi. E io ci sono entrato
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19 Febbraio 2023
C’è una cattedrale di Putin a Parigi.
E io ci sono entrato
di Matthew Fraser, The Wall Street Journal
Putin ha voluto la costruzione di una cattedrale sulla Senna, che è stata inaugurata nel 2016. A un anno dall’invasione dell’Ucraina, l’inviato del WSJ c’è stato e ne ha raccontato la storia
PARIGI. Sulle sponde della Senna, all’ombra della Torre Eiffel, sorge una chiesa ortodossa russa con cupole a bulbo: un pugno nell’occhio. Quando sette anni fa è apparsa la Cattedrale della Santissima Trinità, le sue austere facciate color gesso e le sfavillanti cupole dorate hanno suscitato reazioni contrastanti. Quella “Mosca sulla Senna”, vagamente ridicola, era parecchio fuori luogo nella Ville Lumière.
Nel settimo arrondissement, un quartiere esclusivo conosciuto per gli eleganti viali e le ambasciate straniere, si mormorava che la cattedrale fosse una copertura religiosa per le azioni di spionaggio del Cremlino. Il governo russo non ha mai fatto mistero del fatto che non si trattasse di un luogo di culto qualsiasi. La chiesa è stata ufficialmente definita un «centro spirituale e culturale» ortodosso russo.
Oggi l’intero complesso è isolato e sorvegliato 24 ore su 24 dalla polizia francese. All’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina dello scorso febbraio, la cattedrale è stata chiusa. I manifestanti hanno scarabocchiato graffiti antirussi sulle sue facciate, sia in russo sia in francese.
Fin da principio, la Cattedrale della Santissima Trinità è stata considerata, non senza ragione, un’estensione delle mire globali di Vladimir Putin. Nel 2007 il presidente francese Nicolas Sarkozy ha acconsentito alla sua costruzione sulle rive della Senna in segno di distensione nei confronti della Russia. All’epoca, la Francia sperava che la Russia avrebbe acquistato navi da guerra Mistral di fabbricazione francese. Alcuni Paesi che hanno ambasciate in quella zona, tuttavia, temevano che Putin potesse usare il suo nuovo “centro spirituale” – i cui dipendenti avevano ottenuto lo status di diplomatici – per installare dispositivi di intercettazione e così captare le loro comunicazioni.
L’edificio è stato inaugurato nel dicembre 2016. Costo totale: circa 175 milioni di dollari. La cattedrale è stata finanziata e controllata direttamente dallo Stato russo.
Il patriarca Kirill di Mosca ha presieduto l’inaugurazione ufficiale, alla presenza di prelati vestiti d’oro e dell’ambasciatore russo in Francia. Il patriarca ha elogiato con entusiasmo Putin per aver sponsorizzato la costruzione della cattedrale. Recentemente, Kirill ha dato la sua benedizione all’invasione dell’Ucraina, dichiarando che i sacrifici dei soldati russi sul campo di battaglia garantiranno loro la purificazione dai peccati.
La cattedrale ortodossa sulla Senna – meglio conosciuta come “San Vladimir” – mescola di proposito spiritualità ortodossa e nazionalismo putiniano. A Parigi, che ha una popolazione di origine russa di meno di 20.000 abitanti, i fedeli che la frequentano sono perlopiù immigrati recenti che aderiscono alla visione conservatrice e nazionalista che Putin ha della religione ortodossa russa. I discendenti degli emigrati russi che si stabilirono in Francia un secolo fa, dopo essere fuggiti dal bolscevismo, generalmente si oppongono al regime di Putin. Preferiscono frequentare la cattedrale molto più antica di Alexander Nevsky, costruita nel XIX secolo sulla sponda destra, non lontano dall’Arco di Trionfo.
Dopo la chiusura dello scorso febbraio, il destino della Santissima Trinità appariva incerto. Per alcuni sarebbe stato meglio cancellare quell’imbarazzo diplomatico con la palla da demolizione. Improbabile che succeda. Il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato che la Russia non va «umiliata» all’indomani della guerra in Ucraina.
Iniziato il 2023, tuttavia, sembra che la cattedrale stia silenziosamente riprendendo vita. Di domenica, le campane producono un suono cupo che richiama i fedeli, benché di devoti che entrano in chiesa non se ne vedano. L’altro giorno, passandoci davanti, il nastro e i tralicci della polizia circondavano ancora il complesso. A stupirmi è stato un cartello affisso alle porte scorrevoli in vetro: la cattedrale era aperta ai visitatori. Ho trovato ad accogliermi un’area reception deserta con una sicurezza di livello aeroportuale. Il personale sembrava quasi felice di vedermi. Una donna mi ha consegnato un foglio con gli orari delle messe e delle confessioni, la maggior parte in russo ma alcune anche in francese.
Ho attraversato un piccolo cortile con giardino per poi entrare nella cattedrale a cupola di cui fino a quel momento avevo osservato solo le facciate esterne. L’interno della chiesa è piccolo se confrontato alle basiliche cattoliche dalle lunghe navate a volta. La Cattedrale della Santa Trinità è un unico grande spazio senza banchi, solo pochi stacidia (una sorta di sedia dai braccioli alti cui appoggiarsi mentre si sta in piedi) di fronte all’altare su uno sfondo di icone ortodosse. La melodia sacra dei canti liturgici proveniva sommessa da due grossi altoparlanti.
Eravamo in quattro o cinque visitatori, ma io ero l’unico che era entrato spinto dalla curiosità. Una giovane donna si è fatta il segno della croce prima di piegarsi in un profondo inchino rivolta all’altare. All’ingresso, un uomo di mezza età stava riempiendo una coppa di acqua benedetta versata da un grande contenitore d’argento. Mi sono fermato a studiare l’iconografia. Uscendo, ho fatto tappa alla boutique dove due visitatori stavano curiosando tra scaffali pieni di candele e cartoline di icone religiose ortodosse.
Almeno questo centro spirituale e culturale è stato risparmiato da un problema: la folla. Ci vorrà parecchio tempo perché i parigini dimentichino lo scopo originale di questo luogo di culto.
Questo articolo è stato tradotto da Milena Sanfilippo
Per saperne di più
Cattedrale della Trinità (Parigi)
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