Elezioni amministrative: commento lapidario

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di don Giorgio De Capitani

Anzitutto, sono contento stracontento dell’insuccesso della Lega. Lo dicevo che bisognava radiare Salvini dal partito, e che il fannullone spara balle avrebbe portato la Lega Nord alla rovina. Ecco, non mi avete ascoltato. Cari leghisti, siete ancora in tempo. Fate fuori Salvini!

Non tocca a me mettere sotto accusa il Pd. Non sono un iscritto per avere il diritto di farlo.

Beppe Grillo ha detto: “non è che l’inizio”, certo… non è che l’inizio della fine del Movimento5Stelle. Non parlo di Torino, ma di Roma, che ha scelto Virginia Raggi. Ne vedremo delle belle. Prevedo una durata di qualche mese, e poi… inizierà la fine dell’era grillina. D’altronde, dai romani cosa di buono possiamo aspettare? Roma: caput… maligni! Capitale della potenza infernale! Incluso il vaticano! Che aspetta il Tevere a ripulirli?

Milano è… Milano, e Giuseppe Sala non poteva perdere. E non ha perso!

Credo che sia arrivato il momento di indire un referendum per stabilire quale sarà la nuova capitale d’Italia: Milano o Roma?

Manca a Milano soltanto un nuovo grande arcivescovo: l’unico neo è Angelo Scola!

NOTABENE
Adesso, sentiremo le due grilline, da Torino e Roma, emettere lamentele continue, da gallinelle strozzate. Se succederà qualche inconveniente, colpa non sarà mai loro, ma del passato. Avete voluto la bicicletta? Pedalate, senza fare tante smorfie.

12 Commenti

  1. GIANNI ha detto:

    Che dire?
    Preferisco non avere pregiudizi, e lasciar parlare i fatti.
    Mi auguro che le due donne siano capaci di realizzare cose giuste ed importanti, a prescindere dalla loco collocazione politica.
    Certo non sono disfattista, da pensare al tanto peggio tanto meglio…..
    Quanto al PD, non condivido la tesi di Bersani e co.
    Non è vero che il governo non ha fatto cose di sinistra.
    Redistribuzione dei redditi con la leva fiscale, riforme, occupazione stabile in aumento…….sono anche cose di sinistra, no?
    Certo, magari realizzate al posto di gente come Bersani, che non è stato in grado di farlo…..
    E poi chi dice che Renzi non abbia vinto perchè troppo al centro, o non invece sufficientemente di centro?
    Insomma, semplice dire: piove, governo ladro….
    In sintesi:
    1) mi auguro che il m5s, che non conosco benissimo programmaticamente, porti avanti cose utili e giuste, con amministratrici capaci..
    2) renzi resti al governo
    3) se al posto di Renzi vanno altri, torneremo ad una sorta di pantano..qualcuno ricorda qualcosa di rilevante fatto da D’Alema?
    O di utile fatto da Bersani?..ah già..il gran casino delle lenzuolate…….ricordate?
    poi se vogliamo dire che Renzi non ha la bacchetta magica, ok….ma allora chi ce l’ha?

  2. zorro ha detto:

    Il comune se diventa ingestibile si puo commissariare.Il problema che lo schifo montava da anni e tutti i politici hanno preferito fermare i vari prefetti i quali sicuramente erano a conoscenza del mal affare visto le ramificazioni.La magistratura e’ intervenuta e continuera’ a farlo.Poi non dobbiamo dimenticarci dei servizi segreti che vigilano ma guarda a caso riferiscono al capo del governo che pur di rimanere in sella mette la sporcizia sotto lo zerbino da buon oppurtonista.Milano Roma sono l’italia dove l’affare e l’economia si fa anche con la corruzione spicciola e grande ad incancrenire le amministrazioni interviene da anni la crisi economica e l’ aumento della disoccupazione milioni di persone in Italia sono povere in citta senza possibilita di vivere con dignita’ che potrebbero trovare nelle campagne dove con redditi bassi si riesce meglio a sbarcare il lunario.Il problema non e’ il referendum sulla costituzione e’ un falso problema il grosso handicap e’ che l’italia non cresce a sufficienza x dare occupazione ad almeno 10 milioni di italiani poveri SVEGLIA

  3. carlo dalla ha detto:

    Cioè a Roma hanno rubato, truffato, rovinato tutto ed ora, in due secondi i Cinque Stelle dovrebbero risanare tutto altrimenti saranno definiti incapaci? Premetto che io non ho mai votato Cinque Stelle ma sono gli unici che, almeno, propongono un cambiamento, gli ALTRI hanno già dato ( o meglio preso). Io sinceramente penso che si debba cambiare la testa ai romani e non solo; in caso di insuccesso dei Cinque Stelle, ultima risorsa, rimane un Prefetto di Ferro tipo il famigerato Cesare Mori con i suoi manganelli, purtroppo

  4. Giancarlo ha detto:

    Se la Chiesa lascia parlare un prete come.te, è proprio mal messa!
    Giancarlo

  5. LANFRANCO CONSONNI ha detto:

    Io sono iscritto al PD e potrei metterlo sotto accusa. In teoria si può rivedere l’impostazione del doppio incarico, segretario e capo del governo come dice Speranza, o ricominciare a parlare agli ultimi, come dice Cuperlo. Io penso che bisogna tenere i piedi per terra, mettersi in testa una volta per tutte che 1) IL PD NON HA VINTO LE ELEZIONI 2) CHE QUESTI NON SONO IL NOSTRO PARLAMENTO E TANTO MENO IL NOSTRO SENATO 3) BISOGNA LAVORARE UNITI PER LA RIFORMA ISTITUZIONALE CHE POSSA DARE AL PAESE UN GOVERNO NON CASTRATO. In definitiva testa bassa e impegno per vincere con il SI al referendum.
    A Milano con le primarie gli elettori PD hanno scelto il candidato proposto da Renzi, col risultato che 5 stelle non ha trovato spazio, e la corazzata di centro destra al completo, anche se personalmente la temevo molto, non è riuscita a vincere.
    Frutto del lavoro duro e UNITARIO del partito e della sinistra che lo ha appoggiato senza piagnucolare! Maiorino, riferimento della sinistra del partito, si è dimostrato un politico maturo e responsabile, a differenza di altri in altre realtà.
    Al di là di Roma e Torino il vero elemento che mi ha rovinato la notte di domenica è stato il messaggio SMS di mio figlio che mi annunciava il risultato di Vimercate.

  6. Giuseppe ha detto:

    Vorrei aggiungere solo una cosa. Ho vissuto anche a Milano, sebbene più di quaranta anni fa, e a parte le difficoltà di ambientamento, di clima e di abitudini quotidiane, non ho trovato grandi differenze nell’affrontare il mondo del lavoro e nel modo di gestirlo, perché l’essere umano è lo stesso dappertutto e le sue debolezze, le sue qualità e suoi difetti non conoscono cittadinanza e/o posizione geografica.

  7. Giuseppe ha detto:

    E no, caro don Giorgio, qui non ci siamo proprio. Non mi riferisco all’analisi politica, come sempre lucida benché (ovviamente) di parte, ma alle parole su Roma che, mi dispiace doverlo dire, sembrano riecheggiare vagamente i toni di quella mentalità leghista che da sempre combatti. Qualche giorno fa scrivevo su queste pagine che sarebbe ora di piantarla con lo stramaledetto assurdo dualismo tra Roma e Milano, che non avrebbe alcuna ragione di esistere se non nello stereotipo del luogo comune (che sa tanto di complesso di inferiorità) che pretenderebbe di identificare in Roma la parassita d’Italia, anche perché sede deputata degli organi di governo e delle istituzioni pubbliche e della curia vaticana che, nell’immaginario comune, sono sinonimo di corruzione e di ogni altro tipo di nefandezza. Al contrario della città lombarda che, oltre a rappresentare il simbolo della produttività industriosa, sarebbe la locomotiva del paese e uno dei maggiori poli industriali e sociali del vecchio continente. In parole povere per “qualcuno” Roma è la patria dei perdigiorno e dei furfanti, mentre a Milano si lavora e si suda per mantenere il resto del paese. Come se non bastasse, ad alimentare questi stereotipi ha contribuito, e continua tuttora a farlo, un certo tipo di giornalismo, di letteratura e di cinematografia, che indulge al macchiettistico per ironizzare sui nostri difetti presunti o reali che siano. Oltretutto il paragone tra le due città è del tutto fuori luogo, improponibile e fortemente sbilanciato perché, anche a prescindere dalla sua storia, Roma, occupando una superficie dieci volte maggiore della città meneghina è di fatto una metropoli sproporzionata per gli standard del nostro paese, ed ha un numero di abitanti che supera abbondantemente il doppio di quelli di Milano. Ci vuol poco a capire quanto questi dati siano condizionanti e possano rappresentare di per sé un grosso handicap per la governabilità e la gestione quotidiana della città. Se il problema è il ruolo di capitale del paese, da romano, in tutta franchezza, ne farei volentieri a meno, dato che è fonte di non pochi problemi di vivibilità e non fa che alimentare l’antipatia e la gelosia del resto degli italiani. Del resto già in altri stati, anche di primo piano, spesso la capitale non è la città più rappresentativa. Negli USA, tanto per fare dei nomi, New York e Los Angeles sono molto più importanti e popolose di Washington, in Australia Melbourne e Sidney lo sono più della capitale Canberra. In Olanda la capitale è Amsterdam, mentre gli organi istituzionali sono a L’Aja. La città simbolo della Germania è sempre stata Berlino, ma fino alla fine del secolo scorso la capitale, anche per evidenti ragioni politiche, era Bonn. E situazioni analoghe, che io sappia, ci sono anche in Sudafrica tra Pretoria e Città del Capo, in Brasile, tra Brasilia e Rio de Janeiro, in Cile tra Santiago e Valparaiso e in israele tra Gerusalemme e Tel Aviv.
    Riguardo alla situazione politica e al risultato elettorale (che non mi soddisfa), il compito che aspetta la Raggi, persona piuttosto ambigua e controversa, non certo in linea con il “purismo” che vorrebbe essere il tratto distintivo dei grillini, è a dir poco insormontabile, ma benché non sia la mia candidata e faccia parte di un movimento che non mi ha mai suscitato simpatia e che trovo discutibile anche nei suoi rappresentanti di spicco, mi auguro che non finisca di rovinare anche quel poco di buono che 15 anni di lassismo fascista e di anarchia plutocratica e malavitosa ci hanno lasciato.

  8. Giulietta Bernardi ha detto:

    Che cosa potrà mai fare grillo con due sindaci. Niente. Semmai la vita si complicherà, e molto, per il suo movimento. Nel senso che la stagione delle comiche politiche sta finendo. Adesso bisogna fare andare gli autobus, dare la colazione ai bambini delle scuole, tenere insieme i conti, soprattutto a Roma. Di divertente o di esaltante non c’è niente: ci sono due città difficili da mandare avanti, una delle quali, Roma, è un caso disperato.

  9. Osvaldo ha detto:

    Come non condividere l’articolo,basta dire che Varese la roccaforte di Maroni dove per un quarto di secolo ha regnato la lega questa volta ha cambiato bandiera.
    Altro che noi con Salvini,le pagliacciate davanti casa della Fornero,soffiando odio nei confronti dei migranti e criticando l’euro.
    In ogni modo Berlusconi è fuori carreggiata,quest’altro ha forato rimangono i grillini che tra faide interne,inesperienza almeno ci faranno un po ridere!

  10. Giovanni Avanzi ha detto:

    Non sono d’accordo su due aspetti:
    1)i leghisti Salvini se lo devono tenere fino a quando il loro partito si sarà talmente assotigliato da sparire del tutto.
    2) Dai romani ci si può aspettare grandi cose: ad esempio pur nella sua caoticità Roma rimane la cità più accogliente ed ospitale d’Italia, il vero baricentro culturale della nostra Nazione. Chiunque venga a Roma viene fatto sentire a casa sua dai Romani; chiunque venga a Milano verrà fatto sentire un emigrante per sempre dai Milanesi. Quando definisci Roma Caput… maligni ti allinei colla propaganda leghista e non è una ella cosa.
    Non confondere la qualità della Curia o della classe politica che converge sulla città da tutta Italia, con la qualità del Popolo Romano.
    Ricordati: sono i leghisti che mandano la loro feccia a Roma e poi dicono che la politica romana puzza.

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