La Brianza:
tra sottocultura di massa, imbecillità istituzionali,
oscene carnalità, leghismo della peggiore specie,
eccetera…
di don Giorgio De Capitani
Un tempo la Brianza era di basso livello culturale, in compenso c’era quella saggezza popolare che teneva in vita certi valori.
Oggi sembra che il livello culturale si sia elevato, in realtà si assiste a una tale imbecillità generale da coprire la stessa saggezza popolare. Direi di più.
La saggezza popolare è stata sostituita dalla imbecillità. E lo si nota nelle istituzioni civili e religiose, i cui rappresentanti sono prodotti e sostenuti dalla imbecillità di una base che ha perso ogni ben dell’intelletto.
E che cosa di buono ci si può aspettare da un paese imbecille che sostiene un sindaco imbecille, o da una comunità religiosa che vive di imbecillità creando difficoltà a chi vorrebbe educare la gente ai grandi Valori?
È qualcosa di impressionante, di allucinante, di assurdo!
Sembra di essere in un circolo vizioso: si è prigionieri di una massa di imbecilli che si auto-riproducono in continuazione.
Potrei citare casi su cui eventualmente discutere.
Pensiamo alle attività culturali organizzate dai Centri culturali o dalle parrocchie o dai Comuni. Che senso hanno? In che cosa incidono sulla realtà locale? Sono del momento o stimolano a riflettere ? A me sembra che siano attività aleatorie, per amatori, per un gruppo ristretto, e nulla più. Il paese non si sente coinvolto.
Pensiamo all’arte. L’arte è la stessa Natura, che però viene sfruttata per scopi economici. Si dice che la Natura ci fa godere la bellezza, ma quale bellezza? Si fanno grandi discorsi campati per aria, e poi questi nostri piccoli paesi brianzoli sono privi di quel minimo decoro che richiederebbe la fortuna che si ha di vivere in paradisi terrestri. Te ne rendi conto quando vai a vivere in una città, poi cerchi di tornare a casa, ma la musica non cambia, si torna a vivere come prima.
L’arte è anche pittura, artigianato, creazioni nobili. Ma anche qui, in questi paesi è difficile trovare un’arte sganciata da una certa carnalità, per una mancanza di quell’afflato spirituale che richiede la scoperta di quel mondo interiore che è quello divino.
E dove senti in Brianza, la cui aria è appesantita da una cappa di brutalità, un respiro divino?
Qui, in questi paesi dominati da una ideologia leghista che copre perfino i raggi del sole, si vive male, e ciò che si produce è qualcosa di pauroso.
Anche nell’arte, pensiamo a quella pittorica, sembra quasi una liberazione dello spirito, in realtà non trovi altro che grossolanità, corporeità, frivolezza.
Pittori diventati “famosi” in loco, solo perché sono stati abili nell’entrare in un giro di “strane” raccomandazioni, vendendo per arte qualcosa di orrendo, di superficiale, di banale.
Se Arte è Spirito, e dove trovi lo Spirito in questi paesi brianzoli dove a prevalere sono i diritti della pancia? E se qualche Artista riuscisse a emergere, chi gli darebbe credito, se non vuole entrare in certi giri sporchi? Anche le Mostre hanno i loro giri. O nessuno finora si è accorto?
Almeno in questi piccoli paesi brianzoli respirassimo un po’ di aria pura! Almeno sentissimo il silenzio della Natura che sta per generare! Almeno ci fosse un sacro rispetto di chi vorrebbe vivere momenti di pace interiore!
Ed ecco invece l’imbecillità di un sindaco che fa di tutto per screditare ogni buon senso.
Ed ecco l’indifferenza di gente rincoglionita a tal punto da cadere nel ridicolo più assurdo.
E ecco un paese, dove non c’è neppure una foglia che parli di Spirito.
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