Il ruolo e la coscienza…

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Il ruolo e la coscienza…

La verità non ama la diplomazia e il compromesso, tipici di un convivere sociale o politico che ha i suoi schemi da rispettare.
La stessa istituzione religiosa esige di essere rispettata, anzi venerata, per cui chi ha una certa responsabilità o ruolo gerarchico deve moderare la verità, relativamente al mantenimento della stessa struttura religiosa.
Lo spirito libero è sciolto da ogni schema, pur vivendo in una struttura, che fa parte di società che volere o no impone le sue regole.
Ma il vero dramma lo vive chi ha un ruolo da rispettare: un ruolo che talora prevale sulla stessa libertà di spirito.
Parlare di dramma è già qualcosa, nel senso che almeno lo si sente e perciò se non altro si pone il problema.
Il guaio è quando non solo si confonde, ma si fa del ruolo e della coscienza una cosa unica, ma a pagarla è la coscienza che viene identificata con il ruolo.
Almeno sentissimo il dramma così da attutirlo, ridando alla coscienza il suo primato!
Talora vorrei mettermi nei panni di un politico che ha una grande responsabilità, oppure di un vescovo che ha il compito di guidare una grossa diocesi, ma basterebbe pensare anche solo alla responsabilità pastorale di un parroco che ha il compito di guidare una comunità.
Non mi escono dalla mente la confessione sincera di un pastore protestante tedesco del 1500, Valentin Weigel.
Piero Martinetti, nel suo libro “Gesù Cristo e il cristianesimo” riferisce le parole con cui il pastore luterano intendeva giustificare che in lui il mistico e il pastore avessero ciascuno la sua vita separata:
«Tu sei prete e sai che la tua condizione è falsa e contro la religione: lascia quindi che sia prete il tuo uomo esteriore, che esso porti il gioco o la croce, lamentatene con Dio e guarda bene che non sia prete il tuo uomo interiore».
Forse per questo, quando si lasciano certi incarichi, preti o non preti si riprendono la coscienza, lasciata sotto il cappello dell’autorità o del ruolo, ci si spoglia del proprio essere prete o politico per ridare fiato al proprio mondo interiore.
Ma perché aspettare quando ci si spoglia dei ruoli o delle cariche?
20 agosto 2022
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

Lascia un Commento

CAPTCHA
*