Un caso veramente disperato!

paese disperato
di don Giorgio De Capitani
Un Paese, il nostro (ma non il mio), osceno in tutti i sensi, e nel senso peggiore del termine.
Non capisco come si possa arrivare ad un simile degrado da godere della propria rovina.
Nel nostro (non il mio) Paese c’è una tale patologia auto-distruttiva da chiedermi se veramente il nostro (non il mio) è un popolo del tutto normale. Ma chi lo ha ridotto ad una tale pazzia?
Penso che non ci sia uno psichiatra vivente, in grado di analizzarne le ragioni, forse perché il Paese è un caso veramente disperato.
C’è gente che si diverte a far fuori quei pochi sani politici ancora rimasti, tra una caterva di corrotti-corruttori, di baldracche succhia-soldi e di farabutti, di rozzi approfittatori e di sciacalli acchiappa-volti, di santerelli impotenti, presuntuosi pivelli cresciuti nella bambagia dell’indifferenza e dell’inefficienza.
Sì, il caso è veramente disperato!
Eppure, sembra che si prenda tutto con tale faciloneria e stupidità unitamente ad una buona dose di cattiveria, da non lasciare spazio ad alcuna speranza.
Un tempo, quando c’erano in Italia la Politica e i Politici, la dialettica era un segno di alta Democrazia, e l’alternanza era di routine, per dare più stimolo a quel benessere comune, a cui tutti, ognuno secondo la propria visione, tendevano. Con grande passione politica.
Poi, da Berlusconi in poi, tutto è crollato miseramente nel più losco mestiere di politicanti furbastri, ricconi o poveracci in cerca di una sedia redditizia: ecco la politica degli interessi personali, di affarismi d’ogni genere, una oscena commistione di sacro e di profano, in ogni caso sempre a danno del Bene comune, con conseguenze deleterie sulla massa informe che, non solo la pagava poi caramente in fatto anche di benessere sociale, ma ne rimaneva vittima, abbagliata dal più pericoloso virus berlusconiano. Diciamo che è bastato poco per rincoglionire un popolo già in via di estinzione democratica.
Non si crolla in cinque minuti: c’è sempre una predisposizione che prepara il declino inesorabile. Un tracollo, da cui difficilmente usciremo, anche per il solito gioco di chi sale e di scende, a seconda degli umori della massa, a sua volta manipolata da opportunisti senza scrupoli.
Non saprei spiegarlo, ma un dato è certo. Il più bel Paese del mondo, a poco a poco, ha perso il proprio Genio, ed ora si trova in un circolo vizioso, dove, più il tempo passa, più la stupidità si allarga e contamina. Di fronte alla stupidità umana non c’è nulla che possa contrastarla. È stato fatto notare: “di tutti i miracoli di Gesù menzionati nei Vangeli, nemmeno uno si riferisce alla guarigione di un stupido. Tanto è incurabile la stupidità”.
Sulla attuale stupidità politica pesa ancora enormemente il berlusconismo (è vero che Berlusconi e i suoi dementi seguaci stanno scomparendo, ma il virus non scomparirà tanto presto), e si aggiungono l’analfabetismo leghista e la supponenza pivellina dei grillini bamboccioni.
Non dico che il Pd sia il non plus ultra, con il suo vizio congenito di dividersi in correnti, che si dividono all’infinito in altre correnti. La Sinistra italiana, dopo Enrico Berlinguer, è rimasta vittima anch’essa del correntismo diciniano. Ma nel complesso è bastato Matteo Renzi, almeno finora, a compattare il partito più votato d’Italia.
Tutti stanno vedendo che l’Italia, dopo gli anni disastrosi della Destra berlusconiana, della feccia ciellina e del barbarismo leghista, si sta rialzando. Certo, il cammino sarà lungo, anche a causa di quella idiozia culturale socio-politica, di cui parlavo sopra, che appena so scorge una luce, subito blocca qualsiasi tentativo di aprire una porta.
Si tentano tutte per bloccare ogni speranza. La stupidità e la cattiveria conoscono una sola via: mentire, buttando fango sugli onesti, e approfittando di ogni situazione.
Ciò che mi spaventa, comunque, non è il mondo politico di idioti che si divertono a calpestare la democrazia, ma il popolo bue, che sembra ormai incapace di ogni senso critico. Per rendervene conto, andate su Facebook e troverete una masnada di squilibrati, di gente imbarbarita, di malati mentali in balia dell’opinione pubblica alla deriva. Ogni bufala è buona per colpire i propri avversari.
Ecco il popolo italiano, facile preda degli avvoltoi, dei mentecatti, dei barbari.
Un popolo di depressi che fanno veramente paura.
Il caso è veramente disperato!

 

4 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Mi viene in mente una celebre battuta di Luigi Pintor, direttore del Manifesto negli anni ’80: “non moriremo democristiani”, perché penso che, invece, la società odierna e soprattutto l’ambiente politico siano in gran parte democristiani. Non mi riferisco all’ideologia di un partito pensato e costruito per unire i cattolici di buona volontà in una attività politica ispirata a principi cristiani, e neppure ad esempi di personaggi virtuosi ed illustri che in quel partito hanno militato con onore e dedizione, rivestendo un ruolo fondamentale nella costruzione della repubblica e della democrazia, quanto piuttosto a quel microcosmo di interessi, intrallazzi e compromessi di vario genere che, approfittando delle dimensioni gigantesche di un partito a grande partecipazione popolare, si aggirava nei meandri dei corridoi e vivacchiava nella sua ombra e che, una volta esauritasi la lunga stagione della balena bianca di buona memoria, ha finito per confluire in vari rivoli negli altri movimenti, ma soprattutto in Forza Italia, dando vigore al ventennio berlusconiano. In effetti, il miglior presidente del consiglio dei ministri che l’Italia abbia mai avuto, come ha sempre amato definirsi l’ex cavaliere di sventura, ha avuto… diciamo così “l’intuizione” di far uscire allo scoperto quel sottobosco maleodorante, trasformandolo in sistema sociopolitico, in modo tale da poter fare i comodi propri e allo stesso tempo consentire che anche gli altri fossero convinti di poter fare altrettanto. Il tutto favorito dall’evolversi dei tempi e dall’avvento delle innovazioni tecnologiche che notoriamente, se male utilizzate, sembrano fatte apposta per favorire chi è senza scrupoli e nuocere alle persone perbene. Il seme è stato gettato, e i suoi “germogli” stanno sopravvivendo al suo fondatore, inquinando l’intera società. Estirparli non sarà tanto semplice, perché ci si abitua presto all’anarchia e rientrare nelle regole è molto faticoso, specie se comporta dei sacrifici.

  2. zorro ha detto:

    Purtroppo e’ il risultato di anni dove l’anticultura l’ha fatta da padrone.Dove il lavaggio continuo dei mass media asservitial potere ha creato e crea realta’ virtuali.Esempio Renzi dice tutto ok siamo fuori dal tunnel.ieri sera Visco governatore banca italia ha dichiarato le enormi difficolta’ dell’economia Italiana.Allora a chi credere?Se con questi modus operandi si distribuisce confusione analfabetismo critico come puoi pensare che intere generazioni possano crescere e essere critici e propositivi.Mercantilismo disinformazione crescita esponenziale popolazione inquinamento risorse naturali insufficienti guerre di potere adorazione dio denaro masse alla fame?Non bastano piu’ uomini di buona volonta’

  3. GIANNI ha detto:

    Sono i pro ed i contro della democrazia.
    Conseguenze, in parte, delle caratteristiche di ogni singolo sistema, in parte della storia politica dei singoli paesi.
    Dove vige, ad esempio, un sistema maggioritario, quelle istanze politiche minoritarie, che spesso vengono rappresentate da partiti e movimenti minori, spesso non trovano neppure rappresentanza elettorale, e questo influisce anche su una maggior compattezza di partiti e movimenti maggioritari, che possono avere le loro correnti interne, ma che difficilmente danno vita a divisioni in mille partiti e partitini, come invece tipico della storia italiana.
    Volendo considerare la storia italiana degli ultimi decenni, è indubbio che gran parte degli attuali difetti del nostro sistema politico, dipende da quell’eccesso di garantismo, che fu conseguenza della reazione al regime dittatoriale fascista.
    Di qui la scelta di un sistema elettorale proporzionale, di pesi e contrappesi all’azione di governo, che hanno reso lo stesso esecutivo una sorta di eterno compromesso tra partiti e correnti.
    Prima con l’adozione del modello centrista e di centrosinistra, comunque imperniato sul ruolo egemone della DC, che cooptava alleati laici, e si basava sulla conventio ad excludendum del PCI, poi, dopo tangentopoli con l’avvento di nuove formazioni, ma il sistema, fondamentalmente, non è cambiato.
    Abbiamo quindi sempre un premier incaricato, che deve soddisfare partiti e partitini, e partiti che a loro volta fanno di singoli distinguo motivi di diversificazione e di contrapposizione.
    Talora basandosi su differenze sostanziali, talora rappresentando istanze speso demagogiche ed inconcludenti.
    Lo dimostra il M5S, quando dice di voler fare alcune cose, poi, di fatto, nelle amministrazioni in cui è al governo, realizzandone altre.
    Anche la lega, peraltro, era nata con altri intenti, cioè quelli di realizzare una sorta di patto federativo all’americana, poi è divenuta qualcosa di diverso, il partito prima della secessione, poi dell’intolleranza, ed altri hanno rappresentato le originali istanze federaliste, senza puntare a secessioni o odi razziali o ideologici.
    La stessa tradizione di divisione in correnti e correntine, determina la circostanza che le politiche attuate non sono le stesse, anche se a governare sono soggetti dello stesso partito.
    Certo, un Renzi non è un Bersani o un Fassina.
    Ogni governo ha i suoi limiti, ma sinceramente credo che questo esecutivo si sia impegnato molto ed abbia realizzato cose importanti.
    Sarà anche non del tutto farina del suo sacco, visto il periodico avvicendarsi di cicli economici espansivi e recessivi, ma certo alcuni risultati economici si stanno realizzando in questo periodo.
    Soprattutto, mi pare che a differenza di altri premier, Renzi non stia lì tanto per gestire l’ordinaria amministrazione.
    Quanto alle accuse che, periodicamente, coinvolgono questo o quell’esponente, bisogna sempre entrare nel merito, a prescindere dall’appartenenza partitica, ed a me pare, in primis giuridicamente, che certe accuse lanciate in particolare alla Boschi, siano manifestamente infondate.
    Ma, come sempre, ci sono quelli che, pur disinformati o in mala fede, preferiscono dare addosso, tanto per attirare simpatie e consenso.
    Purtroppo, è anche vero che il livello medio dell’elettorato italiano non è basato su persone particolarmente informate, ed anzi, semmai da persone dimentiche del passato e non in grado di analizzare con qualche competenza i fatti, spesso deformati ad uso proprio e per convenienza politica.
    Credo che tutto sommato, comunque, a prescindere dalle vicende personali dei singoli politici, con questo esecutivo abbiamo qualche possibilità in più di guardare al futuro con qualche speranza o, quanto meno, con minore preoccupazione, poi, certo, i problemi sono tanti, e non tutto è risolto.
    Mi domando anche, però, cosa succederebbe se andassero al governo altri, e la risposta, purtroppo, secondo me non può essere che questa. Nella migliore delle ipotesi, ci si limiterebbe ad una sorta di ordinaria amministrazione, come quella, ad esempio, che a mio avviso ha caratterizzato il governo Letta.

  4. don ha detto:

    Un contributo alla stupidità generalizzata l’ha offerto anche facebook: lo strumento in sé potrebbe anche essere accettabile, ma l’uso indiscriminato che molti ne fanno ha rovinato le coscienze. Sostituire la comunicazione umana con questo strumento, sostituire le argomentazioni con brevi e (spesso) insignificanti messaggi ha fatto regredire non poco il livello culturale…siamo giustamente preoccupati dell’ecologia dell’ambiente: non dimentichiamo l’ecologia della comunicazione, che in questo momento è particolarmente urgente!

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