Liberiamo la Lombardia dai blasfemi ciellini, dai corrotti e dai barbari

 

di don Giorgio De Capitani

Dopo anni e anni di super supremazia ciellina
che, con le sue ramificazioni stile mafioso,
ha praticamente occupato ogni campo finanziario
accaparrandosi appalti anche speculativi,
passando per scuole private, per enti ospedalieri,
per ogni forma culturale e per ogni aspetto religioso,
comperando ogni mezzo d’informazione,
minacciando ogni voce critica,
riuscendo perfino a far insediare sulla cattedra  di S. Ambrogio
un ieratico figlioccio di don Giussani,
con un passato non certo cristallino,

dopo anni e anni di governo formigoniano
che è riuscito con tanta casta faccia tosta
a creare un grande impero spudoratamente faraonico,
con sperperi lussuosi, spese pazze,
tra vacanze miliardarie sfruttando potenti amici di vecchia scuola
e amori che hanno disserrato la cintura di castità,

dopo anni e anni di blasfema connivenza
che ha visto da una parte una fede di vedute fondamentaliste
(con il presunto privilegio di occupare tutta la verità) 
e dall’altra l’anti-cristianesimo degno figlio del peggior anti-cristo,

dopo anni e anni di rapporti simoniaci,
di spudorate alleanze con il peggior Porco,
di intese solo utilitaristiche coi Barbari più idioti,
e, ciononostante, tenendosi buono quel Padre Eterno
a cui tutti – porci, barbari e blasfemi – si aggrappano all’occorrenza,
ma solo per finta, in realtà prendendolo per i fondelli, 
come un talismano da toccare con mani impure,

dopo anni e anni in cui è stato facile illudere la gente comune,
su cui faccio ricadere la maggior responsabilità,
per la sua ignavia, per i suoi istinti mai sazi,
per la sua innata coglioneria o sudditanza al potere più illusionista,
tale da mettere ancora in seria difficoltà quel concetto di democrazia
che ad ogni consultazione elettorale può svanire di colpo,
al minimo sentore di qualcosa di convenientemente economico
– venderebbero anche l’anima per il rimborso dell’IMU
pronti poi a consumarlo in qualche vacanza esotica –,

dopo anni e anni in cui si è visto di tutto
– corruzione, ammucchiate, puttanaggio politico,
carrierismo nepotistico, scambi di favori:
donnine nel consiglio regionale,
figli di leader spinti in avanti a calci nel sedere,
con diplomi comperati all’estero,
ladri, farabutti, analfabeti, galoppini… –,
e il tutto con una tale spudoratezza
da chiedermi spesse volte:
Fino a quando durerà?, pur sapendo la risposta:
Fino a quando la gente non aprirà gli occhi!,

ed ora, eccoci al bivio:
continuare come se niente fosse a porre fiducia
nella vecchia corrotta classe politica,
oppure rischiare sul nuovo che avanza?

Come si può continuare a credere ai mostri del nulla,
ai porci dal letto facile,
ai bastardi figli di troie che si esaltano al solo desiderio
di possedere le menti di un popolo ritenuto “inferiore”,
a cui piace in realtà restare accovacciato
in attesa di godersi qualche briciola che cade
dalla tavola degli orgasmi del Super Cazzone di turno?

Come si possono sopportare ancora gli eletti del Signore,
che alternano il pane eucaristico con lo sterco del demonio?

Come sopportare l’idiozia barbara di chi,
con la faccia angelicamente barbuta,
promette una beata risurrezione dei poveri cristi,
con facili posti di lavoro a tutti, tranne che agli immigrati,
con tasse da usare in casa padana,
giurando fedeltà alla terra dei loro padri,
cacandovi sopra per renderla ancora più fertile?

Mandiamo all’inferno tutta questa gentaglia.

– I ciellini impastati di melma che luccica come oro,
ma l’oro profuma come l’incenso di una messa solenne
(ma loro si giustificano evocando a sé l’incarnazione del Figlio di Dio!),
vera vergogna della Chiesa del Cristo radicale,
senza alcun pudore di salvare almeno la faccia del Movimento,
senza un benché minimo orgoglio da parte dei sani ingenui ciellini
di rivoltarsi contro, in nome del loro venerato Fondatore
che, se fosse veramente Beato, invece che fare miracoli,
dovrebbe implorare Dio di convertire i caporioni traditori,
compresi i preti diocesani vendutisi a Cl,
vere minacce alla pastorale diocesana e alla educazione dei giovani:
ma l’abominio della devastazione sembra resistere
nella casa del Signore!

– I corrotti figli del Troione incallito che,
ogniqualvolta appare in tv, e lo fa di frequente,
per sparare l’ennesima balla spaziale,
per defecare sulla onestà degli italiani,
per irridere alla faccia della dignità della donna,
si aggiusta il volto come può, tirandosi a lucido la pelle in disfacimento,
coprendosi così le rughe, le crepe, gli inizi della vendetta dei vermi:
il seme malefico passa di padre in figlio, fino a quale generazione?
Tutto spetta ai pochi incolumi che, al di là del numero,
forse non si sono resi conto che hanno tra le mani una bomba atomica:
la fede in quell’Umanità che nessun Folle potrà mai del tutto estinguere.

– I barbari, ora un po’ sgrossati dall’accetta della giustizia,
ma barbari rimangono nel loro spirito spento di valori umani,
che sono tornati per tenersi almeno il loro posto redditizio,
a spese di una massa di devoti, quelli del zoccolo duro,
sapendo che tali rimarranno per la loro incapacità
di vedere oltre lo steccato.

Rischiare allora sul nuovo che avanza?
Ma qual è il nuovo?
Altro populismo di chi urla al ladro con le mani nel sacco?

Ma non siamo stanchi di dar retta a chi vende fumo?
E Grillo chi è se non un altro imbonitore,
né più né meno alla pari di chi lo ha preceduto
promettendo paradisi artificiali a buon mercato?
Forse Grillo è ancor peggio:
a parte la sua assoluta deficienza politica,
lui certo non promette nulla di concreto, ma spazza via tutto
con una raffica di parole che gli escono anche bene,
anche se ormai del tutto logore e noiose
– in fondo mitragliare è facile:
basta premere qualcosa e parte una raffica di proiettili –,
ma, ne sono sicuro, saranno un boomerang:
Grillo otterrà senz’altro un grande consenso popolare,
ma, subito dopo le elezioni, cadrà in depressione,
si vedrà impotente, schiacciato inesorabilmente
dalla stessa struttura-macchina che voleva distruggere.

Lombardi, siamo realisti.
Almeno ora che dobbiamo votare.
Bisogna toglierci di dosso quel peso politico di malaffare
che ha schiacciato la nostra Regione.

Non ci resta che votare Umberto Ambrosoli.
Non basterà dargli per ora il voto.
Non ci accontenteremo delle sue attuali promesse.

La Lombardia ha bisogno di essere trainata
da qualche carro di stelle che brillano lassù nel cielo.
Non voglio fare poesia.
Dico solo che non si può vivere solo di economia,
bisogna cambiare stile di vita.

Se in Lombardia vincerà Ambrosoli,
dovrà poi cambiare marcia.

11 Commenti

  1. As ha detto:

    Don Giorgio,
    Ahivoi la gente non ha dato credito alle accuse, vere o false che siano, su Formigoni, PDL, CL, eccetera…
    Due milioni e mezzo di persone hanno preferito “i corrotti” e “i barbari” al “nuovo che avanza”: due milioni e mezzo di persone con storie diverse, con estrazioni diverse, con ragioni diverse per sostenere persone certo perfettibili ma evidentemente non universalmente bollate come “blasfeme”.
    O c’è una diffusa pazzia in regione (25% dei cittadini?) o forse tutte le cose dette e ridette su questo sito, nello stile tipico dei giornali gossippari-sinistroidi non hanno fatto cambiare idea a moltissimi su quanto fatto negli ultimi 18 anni dal celeste.

    La domanda quindi è: Due milioni e mezzo di pazzi in Lombardia?
    A volte analisi affrettate e semplicistiche conducono a posizioni estremiste…

  2. ginolapagina1234567889 ha detto:

    Don Giorgio, scrivi cose molto cattive contro CL. Sei ingeneroso e in malafede. Che Dio ti perdoni.
    Ricordati che sei un figlio di Dio e non di Carlo Marx.
    Per cui prega e pentiti per il male che fai e per le oscenità che scrivi.
    Ti auguro di fare un cammino di conversione e ravvedimento che ti aiuti a vivere in modo autentico la missione alla quale sei chiamato. Il male che fai è grande.Distinti saluti e buona conversione.

  3. Jack ha detto:

    Non c’e’ niente da fare ! Fino a quando comando Dio Denaro Cristo passa in secondo piano.

  4. Osvaldo ha detto:

    Più che andare a votare sarebbe metaforicamente da andare a svuotare certi feudi consolidati,o in via di consolidamento!!

  5. Giuseppe ha detto:

    Non sono lombardo, ma mi trovo pienamente d’accordo. Spero che anche nella mia regione, il Lazio, avvilita dalla corruzione del clan dei Fiorito e dal malgoverno della pseudo-sindacalista televisiva lanciata da Ballarò, si riesca ad attuare un cambiamento radicale. Non mi stancherò mai di ripeterlo, al momento di votare cerchiamo di essere seri e realisti, invece di abbandonarci a pericolose fantasie o sogni avventurosi.

  6. Antonio Luigi Mori ha detto:

    Quando alla televisione vedo la bocca arricciata e lo sguardo supponente del NANO 2 – Maroni – mi viene l’orticaria. Non commentiamo poi la faccia da vomito di Salvini e l’espressione da troglodita di Flavio Tosi (sostenuto come è noto dal vescovo di Verona…). Dopo Formigoni i lombardi dovrebbero votare soggetti come Maroni? Per carità….Ambrosoli Ambrosoli Ambrosoli! e in Vaticano si elegga uno straniero.

  7. Gianni ha detto:

    Ho sempre pensato che si debba votare per qualcosa e per qualcuno, non contro.
    E che l’onestà, cme dice Ambrosoli, sia solo un presupposto.
    Altrimenti si vota per qualcuno di cui magari neppure condividi le idee.
    Sinceramente, non credo che l’Italia, la Lombardia o altre regioni, possano migliorare, sotto tanti punti di vista, solo perchè qualcuno pur onesto e ditato di buone intenzioni entra nella stanza dei bottoni.
    Occorre competenza dei problemi, programmi fattibili e seri e via dicendo.
    Oggi occorre sopratutto una risposta seria e fondata al seguente interrogativo:
    dove trovare le risorse finanziarie per far andare avanti le cose?
    Come si diceva nel precedente articolo delle ultimissime, rectius nei commenti, tanti economisti l’hanno detto, ma visto che questa impostazione è antimerkeliana, non se ne trova traccia nei programmi politici.
    Senza una nuova impostazione di politica monetaria non si andrà da nessuna parte.
    Di questo si dovrà per forza prendere atto in corso d’opera.
    Ma questo significa anche che nessuna autonomia locale potrà fare realmente nulla, se il governo centrale non saprà quanto meno modificare i trattati europei, introducendo elementi di politica monetaria, che ora è riservata in esclusiva alla BCE.
    Diversamente, è come se io andassi a propagandare un programma di opere pubbliche o quant’altro, senza sapere dove trovare i soldi.
    Tutti siamo capaci a dire che faremo questo o quello e che siamo i più onesti ecc., ma poi???

  8. ginkobiloba ha detto:

    facendo i conti della serva,speriamo che chiunque vinca,la macchina della regione lombardia continui a costare 21 € all’anno per ogni lombardo (contro i 133 € della media nazionale)

    • carlo ha detto:

      Pensa che, se NON avessero rubato, anzichè 21 euro a testa ne avremmo speso molto menro oppure avremmo avuto più servizi.
      Ciao

  9. Sandro ha detto:

    Bhe come tutti, spero in un profondo reset, vista la discarica morale, nel quale siamo stati buttati …

    Trovo per quanto conciso, illuminane questo contributo di oggi apparso sul sito del Fatto, riguardo all’ analfabetismo del popolo italiano:
    http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/02/20/de-mauro-analfabetismo-di-ritorno-ecco-perche-italiani-votano-con-pancia/221887/#comment-806696427

    In una situazione così in cui comanda la pancia, e non la testa, non stupisce il succcesso della lega, PDL, e la volgarrità da bettola che usano, per galvanizzare le masse …

  10. pierluigi ha detto:

    Sì la Lombardia deve pretendere il cambiamento dello stile di vita di tutti i residenti e dimoranti italiani e stranieri, pagando la giusta retribuzione a tutti, togliendo la schiavitù ai prestatori d’opera, diritti e doveri uguali per tutti e, che l’esempio inizi dall’alto.

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