E come regalo di Comunione, le ballerine brasiliane…

altamura
Anche nella Diocesi milanese capita di tutto durante Prime Comunioni e Cresime. Mi chiedo fino a quando la Chiesa sopporterà certe blasfemie, con miscuglio di sacro e di profano. Non sto qui a fare esempi, che tra l’altro sarebbero troppo numerosi, ma parlo in generale: dico solo che è una vergogna assistere a queste cerimonie, dove prevale l’esteriorità, dove ciò che conta è fare festa fuori del contesto della sacralità, dove le madri si mettono in mostra con vestiti indecenti, dove gli invitati entrano in chiesa pensando di andare in discoteca, o altro. Toglierle? Non lo so. So solo che di sacro non c’è nulla o quasi, e che i bambini sono vittime della stupidità degli adulti.  
***
da Il Corriere della Sera

E come regalo di Comunione,

le ballerine brasiliane…

La scena è stata ripresa a Altamura, in Puglia e diffusa su Facebook da Selvaggia Lucarelli | Corriere TV
Una festa per la Comunione di un bambino perlomeno originale: come sorpresa finale due scatenate ballerine brasiliane seminude che si esibiscono mentre il bambino festeggiato scoppia in lacrime e si copre il volto per la vergogna. La denuncia viene da Selvaggia Lucarelli che ha postato sulla sua pagina Facebook le foto di una bambina che arriva alla Comunione addirittura in carrozza e poi anche le immagini della festa con le ballerine e che precisa: «Mi segnalano feste analoghe anche a Roma e Milano, va detto».

3 Commenti

  1. Carmine ha detto:

    Penso che quanto accaduto sia il risultato di un’altra blasfemia: quella di una chiesa che non riesce più a trasmettere ai figli (innocenti) e ai genitori (non più tanto innocenti) il messaggio dell’Amore di Cristo. Queste pacchianate sono solo il frutto sterile di una chiesa lontana dalle famiglie, di una chiesa che non riesce più a portare la buona novella tra le pecorelle che Gesù ha chiesto a Pietro di pascere. Una chiesa che non riesce a trasmettere la bellezza intima della prima comunione: “fate questo in memoria di me” dice Gesù…fate questo per ricordare e dare la giusta importanza a un sacrificio che definire “immenso” é riduttivo. Eppure, quando si parla ai genitori di prima comunione, la prima parola che viene in mente non é “Gesù”, ma “ristorante”, “bomboniere”, “fotografo”, “parenti e amici da invitare”, ecc. ecc. Insomma…quello che dovrebbe essere un “sacramento”, viene trasformato, banalizzato in un in un mero atto consumistico dove Gesù da CENTRO diviene PERIFERIA. La stessa cosa succede per momenti importanti ed intimi come il Natale e la Pasqua diventati per i più ormai un “affanno consumistico”. “Avete trasformato la casa del Padre mio in una spelonca di ladri”…quanta attualità in quelle parole che riguardano TUTTI, sacerdoti e laici, senza distinzione di sorta.
    Grazie a Dio esistono ancora sacerdoti e laici ancora capaci di commuovere e di scuotere lo spirito delle persone facendo sentire che Gesù non é un’entità distante da noi, ma viva, vicina, presente in mezzo a noi. Che Dio li benedica e ne faccia vero e fecondo lievito dell’umanità.

  2. Giuseppe ha detto:

    Non siamo forse nell’epoca dell’esteriorità e dell’esibizionismo? C’è chi farebbe carte false per sfruttare qualsiasi occasione pur di mettersi in mostra, senza andare troppo per il sottile. Oltretutto, perché non scimmiottare ciò che mamma tivvù ci propina ad ogni piè sospinto? Non importa che si tratti di un avvenimento in cui dovrebbe predominare l’aspetto sacro e spingere alla riflessione e al raccoglimento: una festa è pur sempre una festa, quindi spazio alla superficialità e agli eccessi. Anche se sono figli della maleducazione e della mancanza di rispetto imperante.

  3. GIANNI ha detto:

    Un fatto che si commenta da solo, tanto è squallida la scena che si presenta ai nostri occhi.
    Per il bambino doveva essere una festa, ed invece si è trovato il modo di farlo piangere…

Lascia un Commento

CAPTCHA
*