Bene, bene… un altro prete milanese che alza la voce…
In una diocesi di oltre mille preti, che ci sia almeno qualcuno che abbia le palle per dire pubblicamente ciò che pensa di Matteo Salvini non può che incoraggiare quanti credono ancora nell’Umanità o nella Civiltà.
Sono sicuro che tantissimi preti milanesi la pensino come noi, caro don Ettore, ma ben pochi si espongono apertamente. Hanno paura delle ritorsioni e di eventuali divisioni nella comunità. E i primi a zittirli sono i superiori, cagasotto, che intervengono subito minacciando provvedimenti. È già successo.
Non vorrei che anche tu, caro don Ettore, facessi la fine degli altri, e così rimettere la testa nella sabbia. Ma dalla telefonata tra noi non penso che lo farai.
Qui c’è in gioco non solo il futuro della Civiltà italiana, ma anche la nostra fede cristiana. Non dar retta alle parole dei caporioni leghisti che fingono di scandalizzarsi, protestando la loro fede cattolica, come se sedere alla mensa eucaristica fosse la stessa cosa che assistere compiacenti alle tragedie umanitarie.
Rinnovo il mio invito: questa gentaglia va buttata fuori dalle chiese, dai consigli pastorali e dagli oratori. Sono blasfemi e traditori del Vangelo di Cristo!
Le nostre chiese puzzano, puzzano, puzzano di marcio: dobbiamo purificarle in qualche modo.
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dal Bollettino della Parrocchia di Santa Maria Maddalena – Crevenna (Co)
A ciascun giorno basta la sua pena
don Ettore Dubini
Infatti ogni giorno il nuovo governo, o meglio il ministro dell’interno Salvini, non ci risparmia colpi di scena.
Prima la vicenda della nave Aquarius, poi la risposta stizzita ai francesi, agli spagnoli a tutta l’Europa, convinto che “alzare la voce paga”.
Poi la risposta al Cardinal Ravasi che gli aveva indirizzato un tweet citando Matteo 25 “ero straniero e non mi avete ospitato”.
Poi ha citato addirittura Benedetto XVI ricordando una sua frase sul diritto a emigrare ma anche sulla necessità di un diritto a non emigrare. Poi ha di nuovo ricordato di avere sempre in tasca il Rosario (chissà se qualche volta lo usa per pregare, o se lo tiene come un portafortuna). Infine parlando al Senato ha citato un passo del vangelo: “ama il prossimo tuo come te stesso” naturalmente nel prossimo riconosce solo i minori e le donne che scappano dalla guerra, gli altri son tutti approfittatori e possibili delinquenti come aveva detto ai tunisini.
Ma naturalmente con interpretazione ardita il “te stesso” sono gli italiani quindi sono loro oggetto della sua attenzione secondo un suo tema preferito “prima gli italiani”.
Visto così sembra un cristiano modello che conosce la scrittura, che prega, che cita il Magistero, insomma un esempio da imitare e sono tanti i cattolici che lo considerano veramente l’uomo mandato da Dio a salvare questa povera Italia allo sbando. “Chi sono io per giudicare?” direbbe Papa Francesco, infatti io non giudico mi limito anch’io a citare il Vangelo a proposito dei falsi profeti: “dai loro frutti li riconoscerete”.
Basta avere la pazienza di aspettare!
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Articolo apparso su il Giorno di Como
Erba,
don Ettore attacca: “Salvini falso profeta”
Sulle pagine del bollettino le parole del don, responsabile anche della Caritas lecchese
19 giugno 2018
Erba (Como), 19 giugno 2018 – Matteo Salvini è un «falso profeta». Non ci è andato tenere il parroco di Crevenna, don Ettore Dubini responsabile anche della Caritas lecchese, nell’ultimo numero del bollettino parrocchiale dove ha dedicato un editoriale alla vicenda all’odissea della Aquarius. «A ciascun giorno basta la sua pena – scrive il sacerdote erbese – Infatti ogni giorno il nuovo governo, o meglio il ministro dell’interno Salvini, non ci risparmia colpi di scena. Prima la vicenda della nave Aquarius, poi la risposta stizzita ai francesi, agli spagnoli a tutta l’Europa, convinto che «alzare la voce paga». E siccome lo stesso Ministro dell’Interno, riferendo al Senato, ha citato il vangelo con la frase «Ama il prossimo tuo come te stesso», don Ettore che ha il dubbio che Salvini utilizza il rosario «come un portafortuna» si è messo a fargli le pulci.
«Naturalmente nel prossimo il ministro riconosce solo i minori e le donne che scappano dalla guerra, gli altri son tutti approfittatori e possibili delinquenti come aveva detto ai tunisini. Naturalmente con interpretazione ardita il «te stesso» sono gli italiani quindi sono loro oggetto della sua attenzione secondo un suo tema preferito «prima gli italiani» – conclude – Sembra un cristiano modello, l’uomo mandato da Dio a salvare questa povera Italia allo sbando. Io non giudico mi limito anch’io a citare il vangelo a proposito dei falsi profeti: «Dai loro frutti li riconoscerete». Basta avere la pazienza di aspettare». Non ha aspettato Eugenio Zoffili, l’onorevole della Lega al quale le parole di don Dubini non sono piaciute per niente. «Mantenere le promesse fatte ai cittadini come sta facendo il nostro Ministro dell’Interno Matteo Salvini è peccato? – ha ribattuto sui social – Noi della Lega crediamo di no. Ne siamo convinti. Il Parroco di Crevenna Don Ettore Dubini rispetti le istituzioni e il libero voto dei cittadini italiani. Lo dico da credente cattolico e da cittadino impegnato attivamente in politica».
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da Erba Notizie.com
Polemica tra Lega e Don Ettore,
la lettera: “Che mondo vogliamo costruire?”
ERBA – Riceviamo e pubblichiamo:
Poiché credo che la polemica apparsa sui giornali locali verrà ripresa e poiché si fa riferimento ad una politica che dev’essere dei laici, vorrei intervenire come laica, che si sente impegnata in politica, cioè nella comune costruzione della città degli uomini, anche se in questo momento non ho un incarico amministrativo.
Sono molto preoccupata, e non sono la sola, per i toni che ha preso il dibattito politico nel nostro paese, cosi come nella nostra città. Il vicesindaco invoca il ruolo di costruttori di unità e comunione per i preti, ma dovrebbe riconoscere che il partito a cui appartiene è responsabile di gran parte di quelle parole ostili che stanno qualificando il nostro come uno dei Paesi europei in cui è più diffusa la violenza nel linguaggio comune, nei social, nei comportamenti.
Quando un leader di partito diviene ministro della Repubblica deve ricordare che è lì per servire tutti i cittadini e non solo coloro a cui deve il voto o che hanno la sua stessa idea di mondo. Cosi non pare che sia nelle esternazioni di chi da poche settimane è alla guida del nostro paese. Essere costruttori di unità nella comunità non significa essere asserviti e dire che tutto va bene, sempre. Purtroppo, troppe volte è successo che anche coloro che si riconoscono nella comunità cristiana si siano lasciati usare da questo o quel potere politico.
La Parola che accomuna i cristiani è una parola che richiama gli uomini e le donne a vivere la fraternità e la giustizia, la libertà da ogni logica di forza, di potere, di sopruso per mettersi a servizio del bene di tutti. Come si può invocare l’umiltà negli altri quando ininterrottamente si soffia sul fuoco della reciproca diffidenza, quando si dipinge ogni diverso come un nemico, quando si allude a continue “epurazioni” di un popolo, come il nostro, da sempre “fusione” di lingue e culture diverse? Che mondo intendiamo costruire se ci armiamo gli uni contro gli altri? Su quale costituzione hanno giurato coloro che invocano chiusure, espulsioni, schedature, eliminazione di persone come fossero spine che disturbano il nostro benessere? Cosa pensiamo di trasmettere ai nostri ragazzi se dividiamo, denigriamo, insultiamo, rifiutiamo essere umani come noi, spesso più deboli o in difficoltà? Se il nostro linguaggio è violento e sappiamo solo urlare i diritti di pochi, dimenticando a quale prezzo questi diritti sono stati conquistati e quante ingiustizie sono state compiute nei confronti di coloro che ora ci “infastidisce” accogliere, come possiamo sperare di costruire una società in cui si possa convivere civilmente? I nostri ragazzi impareranno parole e gesti ostili e ne faranno uso come fossero normali. Già sta avvenendo… e chi urla violenza ne sarà responsabile!
Nella nostra città ci sono laici e non solo che da anni, senza urlare, lavorano per includere coloro che sono in difficoltà, per accogliere chi è da poco arrivato perché è suo diritto migrare, per ridare una casa a chi l’ha perduta, per tessere ponti di solidarietà tra famiglie in difficoltà e famiglie solidali. Ci sono luoghi di accoglienza, percorsi di inclusione, silenziosa costruzione di una convivenza che può far star bene tutti. Il tutto fatto gratuitamente, senza strepiti, nel rispetto delle regole giuste e in opposizione a ciò che è contro la Costituzione, contro l’umanità, contro la solidarietà.
Anche alcuni profughi sono presenti in città dal 2011 senza che alcuno ne registri il peso o il pericolo. Nulla a carico dell’Amministrazione, nulla a discapito del benessere di chi profugo non è! E tra queste persone anche don Ettore, che si spende senza riserve per tutti coloro che incontra… forse per questo motivo si è arrabbiato davanti ad affermazioni inaccettabili! Costruire il futuro di un paese e governarne il presente implica profondo rispetto, capacità di confronto con chi è diverso, lavoro serio ed instancabile, apertura e responsabilità, mantenendosi più lontani dalle vetrine o dagli spot. Sperando di poter riscoprire insieme la faticosa bellezza della democrazia.
Giovanna Marelli
Ex consigliere comunale ad Erba, responsabile laica della Caritas di Erba
Don Giorgio le faccio una domanda: è lei il De Capitani che ha collaborato con don Gino Rigoldi e lo psichiatra Musatti per difendere i diritti dei detenuti e anche dei terroristi? Ho un’avversione viscerale per Salvini che non avevo per Berlusconi. Mi conforta sapere che ci sono ancora preti che hanno avuto ed hanno ancora il coraggio di andare contro i prepotenti di turno, Salvini in primis. Pur essendo un non credente, sono solidale con voi. Sono e sarò sempre a favore della democrazia, quella che “la faccia a forma di uovo” di Salvini (Vignettisti? E’ un buon soggetto per il vostro lavoro) vuole cancellare dal nostro Paese.
Non mi ricordo…
Il rosario in tasca? Lì sta bene. In fondo non è altro che uno dei tanti amuleti della superstizione popolare. Salvini e i leghisti a lui vicini sostengono di essere dei bravi cristiani? Anche i mafiosi di Cosa Nostra dicono di esserlo, eppure conosciamo tutti i “frutti” del loro operato. Qui non si tratta solo di ignoranza, ma di millanteria menzognera che serve come specchietto delle addolole per poveri gonzi ingenui e sprovveduti, e di travisamento blasfemo del messaggio evangelico. Qui c’è un individuo che invocando il consenso popolare come una sorta di diritto divino, parla ed agisce in piena violazione della costituzione a cui ha giurato fedeltà, che incitando all’odio razziale e all’emarginazione di minoranze e di disperati, provoca e giustifica episodi di violenza e di intolleranza xenofoba. E lo fa impunemente come quei nazisti che, in piena esaltazione, avevano come motto “Gott Mit Uns” (Dio è con noi) sentendosi per questo giustificati a compiere qualsiasi atto di pevaricazione, di oltraggio e di crudeltà.
Mi chiedo quante legggi nazionali ed internazionali, oltre alla carta dei diritti dell’uomo abbia infranto il nostro ministro degli affari interni (in teoria garante dell’ordine pubblico e coordinatore degli organi di polizia) nel breve lasso di tempo della sua carica. Per questo segnalo e mi associo alla lettera aperta che Michele Santoro e Vauro Senesi hanno indirizzato alle più alte cariche dello Stato e dell’Unione Europea…
https://www.huffingtonpost.it/2018/06/21/michele-e-santoro-e-vauro-ce-un-giudice-per-salvini_a_23464664/
CONDIVIDO PIENAMENTE QUANTO SCRITTO DA DON ETTORE E LO RINGRAZIO. LA LETTERA DI GIOVANNA MARELLI, CHE RAPPRESENTA LA REALTA’ DI ERBA, MI DA LO SPUNTO PER ESSERE GRATO E RICONOSCENTE DELLA TESTIMONIANZA DI LAICI IMPEGNATI NELLE OPERE SEGNO DELLA CARITAS.
CORDIALITA’, GIUSEPPE
Finalmente qualche reazione!
… ma che fa il “cristiano, fervente cattolico, praticante col rosario in tasca? Minaccia, querela, toglie scorta a chi lo contraddice, naturalmente col beneficio dell’immunità!
Chiamatela democrazia!!!