La giustizia salviniana assolve per censo e status

www.huffingtonpost.it
POLITICA
21/07/2021

La giustizia salviniana assolve per censo e status

L’insostenibile video in difesa dell’assessore accusato dell’omicidio di un marocchino
By Alessandro De Angelis

Calma e gesso, perché è così grossa che ci vuole freddezza. Riguardiamo il video di Salvini, a pistola quasi fumante, quando la dinamica dell’accaduto non è ancora chiara e si sa solo che un assessore leghista ha sparato a un marocchino in piazza. E chiunque dotato di buonsenso – lasciamo stare chi si professa garantista e sostiene i referendum dei radicali – chiunque, dicevamo, prima di emettere sentenza, si preoccuperebbe innanzitutto di capire la dinamica dell’accaduto.
Ecco Salvini: “Altro che Far West a Voghera, si fa strada l’ipotesi della legittima difesa”. Su quali elementi si faccia strada, non è dato sapere, perché è ancora in corso la ricostruzione dei fatti e gli inquirenti non hanno ancora parlato. Né è dato sapere perché, nella civile Voghera, e non nel Messico dei Western, un assessore se ne vada in giro armato di pistola. L’assoluzione è preventiva, punto. Su cosa si fonda? Prosegue così, parlando del suo assessore: “È un docente di diritto penale, funzionario di polizia, avvocato penalista noto e stimato”. Dunque lo si assolve per censo, status e curriculum. Uno stimato, se spara, ha ragione lui. La logica è questa.
E ancora: “Vittima di un’aggressione, ha risposto ed accidentalmente è partito un colpo”. Ma non aveva detto, trenta secondi prima, che si tratta di legittima difesa, che presuppone un’azione consapevole e non un fatto accidentale? Andiamo avanti: la vittima “è un cittadino straniero già noto purtroppo in città per violenze, aggressioni e addirittura atti osceni in luogo pubblico”. E dunque, per lo stesso criterio di censo, status e curriculum si merita una bella schioppettata, magari proprio per gli atti osceni, signora mia gli atti osceni proprio no. Gran finale: “Aspettiamo le ricostruzioni dei fatti”, cosa che non ha fatto e non fa, perché – chiosa – “la difesa è sempre legittima come estrema ratio di fronte a una aggressione”. Aggressione di cui non si sa nulla fuorché che l’aggressore era disarmato.
Nota del cronista: la terrazza da cui è stato registrato il video è parecchio assolata e l’ipotesi del colpo di sole potrebbe in parte spiegare la sconclusionatezza delle argomentazioni, oppure “in sole”, un po’ come “in vino”, “veritas”: si abbassano i freni inibitori ed esce l’indole. Perché gli elementi sono i classici di un certo armamentario autentico del salvinismo: la fobia per lo straniero, il manicheismo ideologico che rende legittima la difesa anche se è offesa, a maggior ragione se il protagonista “perbene” è uno che voleva il daspo per i senzatetto.
Arieccolo, insomma, Salvini, l’originale, il giustiziere dopo il (finto) ripudio del giustizialismo durato lo spazio di qualche firma ai referendum radicali già dimenticate a Santa Maria Capua Vetere, in modalità sincera ed elettorale. Che in una settimana – proprio non ce la fa – ne spara davvero una raffica, tra l’ammiccamento ai no vax sul green pass, il gioco a nascondino sul proprio vaccino e lo sdoganamento degli “animal spirit” omofobi dopo aver finto la disponibilità a un compromesso sul ddl Zan. Finto, senza neanche tanta perizia. Perché se dici di essere disponibile a una legge poi non fai intervenite in Senato l’illuminata Antonella Faggi per sostenere che “se Dio ci avesse voluti diversi ci avrebbe dato strumenti per cambiare sesso” (sic!). Evvai così: negazionismo, omofobia e pure pallottole. Tre colpi, il terzo non è neanche a salve.
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da ilfattoquotidiano.it

Voghera,

spara e uccide 39enne straniero in piazza:

arrestato l’assessore alla Sicurezza

della LegaMassimo Adriatici

L’esponente del Carroccio ha esploso un colpo di pistola dopo una lite davanti al bar. Ha dichiarato di essere stato spinto e che cadendo gli sarebbe partito il colpo. Le condizioni della vittima, che all’inizio non sembravano preoccupanti, si sono aggravate rapidamente fino alla morte
di F. Q.
21 Luglio 2021
Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza della Lega del Comune di Voghera (Pavia), è stato arrestato con l’accusa di aver sparato a un 39enne di nazionalità marocchina e di averlo ucciso. Il fatto è accaduto intorno alle 22 di ieri, martedì 20 luglio, in piazza Meardi nella città oltrepadana. Adriatici si trova ora agli arresti domiciliari.
Secondo le prime indagini dei carabinieri, l’assessore ha esploso un colpo di pistola verso l’uomo dopo una lite tra i due, avvenuta davanti a un bar. Da una prima ricostruzione, l’assessore ha affrontato la vittima, pluripregiudicato già noto alle forze dell’ordine per diversi reati, perché stava infastidendo alcuni ospiti del bar. Adriatici ha dichiarato di aver assistito alla scena e di aver chiamato la polizia per poi affrontare l’uomo, venendo spintonato. Ha quindi spiegato di essere caduto a seguito della spinta e che a quel punto gli sarebbe partito il colpo.
Il ferito è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Voghera, ma in codice giallo. Le sue condizioni all’inizio non sembravano preoccupanti, poi però si sono aggravate rapidamente fino alla morte avvenuta nella notte. Prevista stamattina l’autopsia sul corpo della vittima.
Adriatici ha regolare porto d’armi: anche la pistola è regolarmente dichiarata. L’avvocato è assessore alla sicurezza nella giunta di centrodestra, guidata dalla sindaca Paola Garlaschelli. Eletto nelle file della Lega, è titolare di uno studio di avvocatura molto noto ed è salito all’onore delle cronache locali per iniziative contro la ‘movida’ e l’abuso di sostanze alcoliche nelle ore serali. Adriatici, dal suo profilo Facebook, risulta “docente di diritto penale e procedura penale presso Scuola allievi agenti Polizia di Stato Alessandria” ed “ex docente dell’Università del Piemonte Orientale”.
In un’intervista alla Provincia Pavese del 29 marzo 2018, Adriatici affermava che “l’uso di un’arma deve essere giustificato da un pericolo reale, per la persona che la usa, per le sue proprietà o quelle altrui. Ma questo non significa farsi giustizia da soli. Ovvero, la legittima difesa si configura se sparo per evitare che qualcuno spari a me, o non ci sono altro mezzi per metterlo in fuga ed evitare che rubi. Sparare deve essere l’extrema ratio, l’ultima possibilità da mettere in atto se non ne esistono altre”.

1 Commento

  1. Luigi Egidio ha detto:

    La giustizia degli sceriffi? Questo è il risultato per chi teme i grandi capitalisti senza nome o con nome come Bill Gates e non i Salvini, i Meloni, gli Orbàn, i Trump … o i Faggi e i Borghi di casa nostra. La rete ha portato dei vantaggi e degli svantaggi come il coltello e l’energia. Tutto dipende dall’uso che ne facciamo. Come quei pacifisti della politica e della chiesa che si rassegnano al quiete vivere senza avere il coraggio di denunciare le connivenze politiche e religiose con i regimi autoritari (vedi Renzi con Bin Salman) o autocratici (vedi Salvini con Putin). Il leghista assassino dalla faccia pulita che elimina lo psicopatico fisicamente perchè molesto o i barboni perchè danno fastidio dovrebbe interrogare (se ce l’hanno) la coscienza dei benpensanti che come il sacerdote ed il levita della famosa parabola passano oltre lasciando al buon samaritano la misericordia per l’uomo spogliato e rapinato dai briganti.

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