L’umanità di Vik nel libro scritto dalla madre Egidia Beretta. “Era lì dove doveva essere”

  

da Casateonline
 

 
L'umanità di Vik nel libro
scritto dalla madre Egidia Beretta.
"Era lì dove doveva essere"
 
Bulciago
 
"Il viaggio di Vittorio", uscito da pochi giorni in libreria e pubblicato da Dalai editore, è il libro scritto da Egidia Beretta che ha scelto di parlare del figlio tragicamente ucciso nell'aprile 2011, con il cuore di una mamma addolorata per la sua perdita, ma tuttavia consapevole del valore della sua testimonianza.
 
"Questo libro nasce dall'esigenza sorta in me di parlare di Vittorio per come lo penso sempre'' ci ha spiegato Egidia Beretta. ''Già l'anno scorso l'editore mi aveva consigliato di non tenere per me questa forte empatia che provo per mio figlio, ma non ero ancora pronta. Quest'anno il fermo di due mesi per un'operazione subita, è stata l'occasione per riflettere, e così ho cominciato a raccontare dalla nascita di Vittorio, di quel legame profondo che ci univa già dai suoi primi anni di vita. Io ero quella che lo ascoltava, con cui poteva sfogarsi. Vittorio sapeva che le porte del mio cuore erano sempre aperte per lui".
 
Il libro, articolato in quattro sezioni, è ricco di pensieri di Vik, delle sue fotografie, lettere e mail che Egidia e Vittorio si scambiavano per aggiornarsi sulle loro vite, così lontane ma allo stesso tempo così profondamente unite e sempre vicine.
 
Nella prima parte, ad esempio, troviamo alcune poesie scritte da Vittorio nei primi anni di scuola. In un passo Egidia riporta le parole del figlio che già all'età di nove anni aspirava ad ideali come la pace e l'amore per i propri simili: " (…) Noi dobbiamo seguire la via dell'amore, la via più giusta, che ci spinge a morire per la salvezza degli altri" (pag. 23).
 
Nelle pagine successive Egidia descrive i primi viaggi del figlio con molti dettagli e utilizzando le parole dello stesso Vittorio: "Ho inserito suoi pensieri inediti, come ad esempio il diario dal Congo e quello scritto dal Perù dal titolo Mi chiamavano Guadalupe che non conoscevo e che ho trovato mentre stavo cercando delle foto. Per me è stata una sorpresa molto bella riscoprire la scrittura poetica di Vittorio. Nel libro ci sono anche mail personali e una lettera di un amico, Gabriele, che ha voluto raccontarmi del modo in cui si tenevano in contatto" ha spiegato Egidia.
 
Le loro strade non si sono mai separate completamente; a testimoniarlo è l'incoraggiamento reciproco, quello di una madre e di un figlio che condividevano gli stessi ideali.
 
Non hanno mai smesso di credere l'uno nell'altro, sapevano che sostenersi era importante per portare avanti ciò che stavano compiendo nei momenti di gioia e vittoria, ma soprattutto nel dolore e nelle difficoltà. In un passo si legge come Egidia, preoccupata per l'invasione di Gaza City nel 2009, allo stesso tempo inciti Vittorio a proseguire sulla sua strada: "(…) Bisogna continuare a testimoniare perchè i morti, le grida, i bambini e gli amici perduti ce lo chiedono. Dobbiamo essere forti anche quando ci sentiamo soli in mezzo al frastuono, confidare nelle amicizie, negli affetti, nella catena di solidarietà che hai saputo creare".

Uno degli aspetti più drammatici, e meno conosciuto, della vita di Vittorio riguarda il ritorno in Palestina nel 2005, che Egidia ha chiamato "L'anno nero", in cui l'attivista bulciaghese fu fermato e picchiato per ben due volte.

La parte più dolorosa però, resta quella relativa alla morte di Vittorio, avvenuta nell'aprile 2011: "É stato molto difficile scrivere di quel periodo, ma ho rivissuto il suo funerale come un momento di grande partecipazione e in cui è stato dimostrato davvero tanto affetto. Nel libro ho inserito anche una parte dedicata ai ricordi e alle testimonianze degli amici di Vittorio che mi sono arrivate dopo la sua morte" ha continuato la madre.

Un libro, un viaggio, quello di una vita spesa e condivisa tra persone che sono state private della libertà e che, ancora oggi, sono soggette alla violenza di un popolo che con ogni mezzo mira ad affermare il proprio dominio.

Un documento che l'autrice invita a considerare una guida per i genitori, affinché possano comprendere le doti e allo stesso i limiti dei propri figli, e uno stimolo per i giovani a non chiudersi in se stessi e a non lasciarsi scoraggiare dai numerosi ostacoli nel cammino alla ricerca del proprio posto nel mondo "restando umani": "Mi auguro che questo libro sia uno sprone per capire i propri figli che vanno ascoltati, ai quali occorre dare il proprio tempo e il proprio cuore senza riserve. Vittorio può essere un buon compagno che ci aiuta ad essere forti. Egli parlava con convinzione di causa, non era un improvvisatore. Era triste e preoccupato per ciò che stava accadendo, ma allo stesso tempo era determinato ad andare avanti perché sapeva che c'eravamo noi, la sua famiglia, a dargli la forza".

Insomma, un libro che insegna qualcosa, che ad ogni pagina trasmette quella forza necessaria per portare avanti le convinzioni che spesso non si è in grado di esprimere per paura di essere giudicati, derisi, abbattuti.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_aUlUlhyYjE[/youtube]

 

dal Blog di No Mas

Il viaggio di Vittorio – la presentazione del libro

20 novembre 2012 Pubblicato da Ilaria Brusadelli

  

 

Ieri alla Feltrinelli di Piazza Piemonte di Milano, Egidia Beretta Arrigoni, la madre di Vittorio, ha presentato il suo libro “il Viaggio di Vittorio” edito da Dalai Editore.

E’ stata l’occasione di incontrarsi, ancora, per onorare la vita non solo di una persona che ha speso la sua esistenza per “stare dalla parte degli ultimi”. Ma per ricordare un uomo, lontano dalla retorica, dalla necessità di creare miti ed eroi.

Per raccontare le pagine di Egidia ci vuole riflessione, momenti di silenzio in cui leggere e rileggere le parole scelte.

Oggi vi riproponiamo un breve video per ribadire ancora una volta la posizione di Vittorio che, per tutta la vita, ha scelto di stare solo dalla parte degli ultimi, non dalla parte di Hamas o di un altro potere. Come diceva De André “non ci sono poteri buoni”. E lui lo sapeva, e ce lo ha insegnato

 

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=nH0heDeDTHI[/youtube]

 

4 Commenti

  1. Giuseppe ha detto:

    Meno male che il nostro paese non partorisce solo i Lavitola, gli Scillipoti, i Grillo,la compagnia di giro dello psiconano e tutti gli altri mostri di cui la cronaca quotidiana è stracolma. Per fortuna ci sono pure i Vittorio Arrigoni, le Teresa Sarti e le tante altre persone che vivono fino in fondo le loro convinzioni, che non si arrendono mai lottando anche quando tutto sembra perduto, anche se così facendo, purtroppo, pagano troppo spesso con la vita.

  2. Gianni ha detto:

    una testimonianza importante per tutti

  3. vale ha detto:

    Il primo articolo mi ha fatto venire in mente alcune sequenze di “I cento passi” per il rapporto madre-figlio.

    Ho letto che alla presentazione sarebbe intervenuto anche Moni Ovadia, qualcuno per caso ci è andato?

    Concludo citando un passo di “Gaza – Restiamo umani” con l’ingenua speranza che almeno qualcuno, prima o poi, la smetta di additare Arrigoni come un fazioso. “Sulle ambulanze il nostro dovere è raccogliere feriti, non accogliere a bordo guerriglieri. E quando troviamo riverso per strada un uomo ridotto a un ammasso di sangue, non si ha il tempo di controllare i suoi documenti, chiedergli se parteggia per Hamas o Fatah. Anche perché quasi sempre i feriti, come i morti, non rispondono”.

  4. giovanni non padano ha detto:

    Vittorio Arrigoni: una grande perdita per tutti noi e per i suoi fratelli di Gaza

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