L’umanità di Vik nel libro scritto dalla madre Egidia Beretta. “Era lì dove doveva essere”
da Casateonline
Uno degli aspetti più drammatici, e meno conosciuto, della vita di Vittorio riguarda il ritorno in Palestina nel 2005, che Egidia ha chiamato "L'anno nero", in cui l'attivista bulciaghese fu fermato e picchiato per ben due volte.
La parte più dolorosa però, resta quella relativa alla morte di Vittorio, avvenuta nell'aprile 2011: "É stato molto difficile scrivere di quel periodo, ma ho rivissuto il suo funerale come un momento di grande partecipazione e in cui è stato dimostrato davvero tanto affetto. Nel libro ho inserito anche una parte dedicata ai ricordi e alle testimonianze degli amici di Vittorio che mi sono arrivate dopo la sua morte" ha continuato la madre.
Un libro, un viaggio, quello di una vita spesa e condivisa tra persone che sono state private della libertà e che, ancora oggi, sono soggette alla violenza di un popolo che con ogni mezzo mira ad affermare il proprio dominio.
Un documento che l'autrice invita a considerare una guida per i genitori, affinché possano comprendere le doti e allo stesso i limiti dei propri figli, e uno stimolo per i giovani a non chiudersi in se stessi e a non lasciarsi scoraggiare dai numerosi ostacoli nel cammino alla ricerca del proprio posto nel mondo "restando umani": "Mi auguro che questo libro sia uno sprone per capire i propri figli che vanno ascoltati, ai quali occorre dare il proprio tempo e il proprio cuore senza riserve. Vittorio può essere un buon compagno che ci aiuta ad essere forti. Egli parlava con convinzione di causa, non era un improvvisatore. Era triste e preoccupato per ciò che stava accadendo, ma allo stesso tempo era determinato ad andare avanti perché sapeva che c'eravamo noi, la sua famiglia, a dargli la forza".
Insomma, un libro che insegna qualcosa, che ad ogni pagina trasmette quella forza necessaria per portare avanti le convinzioni che spesso non si è in grado di esprimere per paura di essere giudicati, derisi, abbattuti.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_aUlUlhyYjE[/youtube]
dal Blog di No Mas
Il viaggio di Vittorio – la presentazione del libro
20 novembre 2012 Pubblicato da Ilaria Brusadelli
Ieri alla Feltrinelli di Piazza Piemonte di Milano, Egidia Beretta Arrigoni, la madre di Vittorio, ha presentato il suo libro “il Viaggio di Vittorio” edito da Dalai Editore.
E’ stata l’occasione di incontrarsi, ancora, per onorare la vita non solo di una persona che ha speso la sua esistenza per “stare dalla parte degli ultimi”. Ma per ricordare un uomo, lontano dalla retorica, dalla necessità di creare miti ed eroi.
Per raccontare le pagine di Egidia ci vuole riflessione, momenti di silenzio in cui leggere e rileggere le parole scelte.
Oggi vi riproponiamo un breve video per ribadire ancora una volta la posizione di Vittorio che, per tutta la vita, ha scelto di stare solo dalla parte degli ultimi, non dalla parte di Hamas o di un altro potere. Come diceva De André “non ci sono poteri buoni”. E lui lo sapeva, e ce lo ha insegnato
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=nH0heDeDTHI[/youtube]
Meno male che il nostro paese non partorisce solo i Lavitola, gli Scillipoti, i Grillo,la compagnia di giro dello psiconano e tutti gli altri mostri di cui la cronaca quotidiana è stracolma. Per fortuna ci sono pure i Vittorio Arrigoni, le Teresa Sarti e le tante altre persone che vivono fino in fondo le loro convinzioni, che non si arrendono mai lottando anche quando tutto sembra perduto, anche se così facendo, purtroppo, pagano troppo spesso con la vita.
una testimonianza importante per tutti
Il primo articolo mi ha fatto venire in mente alcune sequenze di “I cento passi” per il rapporto madre-figlio.
Ho letto che alla presentazione sarebbe intervenuto anche Moni Ovadia, qualcuno per caso ci è andato?
Concludo citando un passo di “Gaza – Restiamo umani” con l’ingenua speranza che almeno qualcuno, prima o poi, la smetta di additare Arrigoni come un fazioso. “Sulle ambulanze il nostro dovere è raccogliere feriti, non accogliere a bordo guerriglieri. E quando troviamo riverso per strada un uomo ridotto a un ammasso di sangue, non si ha il tempo di controllare i suoi documenti, chiedergli se parteggia per Hamas o Fatah. Anche perché quasi sempre i feriti, come i morti, non rispondono”.
Vittorio Arrigoni: una grande perdita per tutti noi e per i suoi fratelli di Gaza