La Venere di Botticelli come un’influencer: critiche per la campagna del ministero del Turismo

Ministero del Turismo
La Venere di Botticelli, “testimonial” della campagna pubblicitaria del ministero del Turismo
www.rainews.it
21 aprile 2023
La polemica

La Venere di Botticelli come un’influencer:

critiche per la campagna del ministero del Turismo

Il sindaco di Firenze Nardella: “Non mi è piaciuta molto”. Oliviero Toscani: “Classico esempio di campagna che vuole piacere a tutti e non piace a nessuno”. Fa parte della campagna “Italia – Open to meraviglia”, costata 9 milioni di euro
È diventata la Venere “delle polemiche”, più che quella di Botticelli: la campagna promozionale tratta dal celebre dipinto dell’artista fiorentino, custodito agli Uffizi, ha scatenato un vespaio di polemiche, tra cori di voci critiche e richieste di sospensione. Con l’immancabile ironia dissacrante dei social. “A me non è piaciuta molto. Ho detto alla ministra Santanché di incontrarci, secondo me si può promuovere Firenze e l’Italia in modo meno scontato e banale”, così è “un po’ macchiettistico” ha commentato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo a Un giorno da pecora su Rai Radio 1.
Ritratta come una influencer in abiti moderni, tra i luoghi più belli del Paese, tra i quali il Colosseo, Piazza San Marco a Venezia, Polignano a Mare, la versione attualizzata della Venere botticelliana fa parte della campagna “Italia – Open to meraviglia” (costata 9 milioni di euro). Farà la sua prima tappa negli Emirati Arabi, in occasione di Atm Dubai, dall’1 al 4 maggio, dove in oltre 500 metri quadrati verrà esportata l’eccellenza dell’italianità. L’ENIT (Ente nazionale italiano del Turismo) sta sperimentando per la prima volta la nuova comunicazione lanciata ieri, che prevede anche l’uso del nuovo logo ITALIA.IT, con la bandiera italiana a forma di finestra spalancata sul mondo.
Tra i detrattori dell’iniziativa (Vittorio Sgarbi è stato tra i primi a parlare esplicitamente di un riferimento a Chiara Ferragni) si segnala anche Oliviero Toscani: il progetto di promozione del ministero del Turismo “è il classico esempio di campagna che vuole piacere a tutti e non piace a nessuno. Una serie di banalità messe insieme, la Venere, la Ferragni. Tutto ciò che cerca il consenso crea mediocrità, e questo ne è un esempio: per cercare il consenso hanno creato mediocrità” ha dichiarato il celebre fotografo, uno dei più grandi esperti italiani di campagne pubblicitarie.
Nata da un’idea del Gruppo Armando Testa, la campagna è ambientata nei luoghi rappresentativi delle bellezze del Bel Paese e sarà portata in itinerari a tappe, sulla base delle visite che la Venere compirà nei Comuni e nelle Regioni che decideranno di aderire. “Italia – Open to meraviglia” vivrà nel profilo Instagram venereitalia23, nel sito Italia.it e nelle altre piattaforme social. Ma toccherà anche i principali hub aeroportuali e ferroviari internazionali d’Europa, USA, Centro e Sudamerica, Cina, India, Sud-Est Asiatico e Australia.
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da Adnkronos

Venere di Botticelli ‘influencer’,

Toscani: “Banale e triste,

siamo un Paese di provincia”

(Adnkronos) – La Venere del Botticelli ritratta nella campagna di promozione del ministero del Turismo italiano “è il classico esempio di campagna che vuole piacere a tutti e non piace a nessuno. Una serie di banalità messe insieme, la Venere, la Ferragni. Tutto ciò che cerca il consenso crea mediocrità, e questo ne è un esempio: per cercare il consenso hanno creato mediocrità”. Il parere espresso all’Adnkronos non è di un cittadino qualunque ma di Oliviero Toscani, uno dei più grandi esperti italiani di campagne pubblicitarie, che commenta così la campagna di promozione dell’Italia organizzata dal ministero del Turismo e dall’Enit con protagonista la Venere di Botticelli, ritratta come una influencer in abiti moderni tra i luoghi più belli del Paese, tra i quali il Colosseo.
“Il gusto non c’entra, qui è questione di cultura -spiega Toscani- È una campagna poco intelligente, il classico risultato dell’agenzia di pubblicità dove il livello della creatività è molto basso, perché le fanno scegliere i politici, che cercano il consenso a tutti i costi”.
Entrando nel merito della raffigurazione botticelliana scelta dal ministero, il creativo osserva: “Si fa sempre ricorso al passato, perché noi italiani non siamo capaci di vedere il futuro. In Italia si guarda sempre al passato. È la provincia profonda, siamo un paese di provincia, altro che Made in Italy”.
E per non lasciare adito a dubbi, Toscani spiega ancor meglio il concetto con un esempio: “È la classica campagna di agenzia commerciale triste. E come quando i ricchi si fanno arredare le case: fanno tutto uguale. Hanno tutti gli interni uguali, l’arredamento è uguale, tutti vanno negli stessi posti, in Sardegna nello stesso angolo. E questo ammazza totalmente l’unicità e la creatività”.
(di Ilaria Floris)

1 Commento

  1. Martina ha detto:

    Faccio fatica a guardare la Venere del Botticelli ridotta così.
    Si può solo capire quanto questa baracconata volgare esprima al meglio la pochezza, volgarità e imbecillità di questo s-governo.
    Sicuramente alle parole di Oliviero Toscani si può solo esserne d’accordo e riflettere per aprire nuovi scenari.
    È veramente imbarazzante.

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