Metapolitica e… ben-essere

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Metapolitica e… ben-essere

Ogni tanto, per non dire frequentemente, soprattutto nei momenti difficili o di emergenza, assisto a sproloqui di politici che sembrano avere in tasca un santino taumaturgico, forse più di uno, uno per ogni tasca, ovvero sembra che abbiano sempre pronta una loro miracolosa medicina salva tutto.
A sentirli parlare si ha la sensazione che abbiano la soluzione per ogni problema.
E questo naturalmente nel campo puramente di gestione amministrativa o socio-politica.
In un certo senso li accomuno a quei filosofi che costruiscono i loro i castelli ideologici così perfetti da sembrare gli unici capaci di dare a tutti felicità e benessere. Poi succede che, tolto un palo della impalcatura, tutto crolli.
Non avete un’idea di quanto io odi le impalcature o quei sistemi rigidi, che sembrano la caratteristica di certi scienziati che vedono l’universo come se fosse una macchina da far funzionare secondo le leggi della meccanica.
Torniamo al mondo politico o al mondo economico. In fondo, la politica è soprattutto economia, intesa nel senso più materiale del termine. Anche in teologia o nella mistica si parla di economia, ma come universo o casa da gestire secondo il Disegno divino.
Ora, soprattutto nel campo economico, e, ripeto, in politica tutto è in funzione di un progresso materiale, ovvero di far star bene materialmente la gente, ma non c’è un sistema che funzioni o dia quella garanzia che assicuri un sicuro benessere materiale alla gente.
Certo, tutti i politici promettono che risolveranno le cose, ma poi che cosa succede? Basta una piccola variante imprevista, e tutto cambia. Si fa rientrare la variante, e poi ne succede un’altra, e tutto cambia. Nessun economista, anche il più esperto, anche il più preparato, riuscirà mai prevedere il futuro, garantendo quella sicurezza che almeno duri qualche decennio di anni.
Nel campo soprattutto economico le varianti sono del tutto imprevedibili, perciò tutto può variare da un momento all’altro, per di più perché l’economia dipende dal mondo politico, dove può succedere di tutto.
Quando sentite dire da un politico: “Farò così o farò cosà, e risolverò le cose”, non credeteci, anche se avessero competenze e le migliori intenzioni.
Le promesse soprattutto elettorali sono tutte aleatorie, cadranno nel vuoto, perciò bisogna essere realisti, e analizzare la realtà giorno dopo giorno, con la massima attenzione, sempre pronti alle evenienze imprevedibili.
Destra o sinistra o centro, il miracolismo è l’inganno più atroce.
Nessuno ha la ricetta miracolosa in tasca. Ecco perché parlo di quell’intelletto interiore, alla cui luce occorre valutare la realtà dell’oggi, che è sempre soggetta al cambiamento del tempo, e che perciò va colta nell’Eterno.
E qui si allarga il discorso, come su due piani, anche se dovrebbero intersecarsi.
Se sul piano puramente materiale tutto è aleatorio, precario, soggetto a mutamenti, a varianti imprevedibili, nel campo spirituale, ovvero nel mondo interiore del nostro essere, la realtà è eterna, ma sempre aperta alle Sorprese divine, che migliorano la nostra ricerca nell’Unione mistica. Nel nostro mondo interiore tutto è garanzia di un futuro aperto al Divino. I Mistici, ad esempio, a differenza degli economisti, non costruiscono castelli come prigioni entro cui rinchiudere le anime per proteggerle dalle evenienze storiche. La Mistica, per essenza, è libertà di quello Spirito che soffia come e dove vuole, perché il tempo è vinto nell’Eterno presente.
Ma la Mistica non è solo interiorità o, peggio, intimismo, come qualcuno pensa ancora. Si può parlare giustamente, come ha scritto Raimon Panikkar, di metapolitica, ovvero di una politica che va oltre il materialismo o quella visione meccanicistica della storia, perciò senza la Mistica anche il mondo politico e il mondo economico sono soggetti alla cecità e alla ottusità.
Nella Mistica tutto è garantito dal Divino, che entra in continuo dialogo con l’essere umano. E se pensiamo che ogni essere umano, perciò il cittadino, indipendentemente dalla sua fede religiosa, è composto di spirito, psiche (anima) e corpo, ne consegue che non si è cittadini senza la realtà interiore, che è la realtà strettamente spirituale.
Se nel mondo economico e nel mondo socio-politico e anche nelle strutture religiose, tutto è aleatorio, insicuro, soggetto a varianti che mutano ogni sistema o castelli ideologici, nella nostra realtà interiore possiamo scoprire, anche come cittadini, e come politici o economisti, quella certezza che apre visuali che potrebbero dare alla vita o alla economia insperate vie d’uscita.
La Chiesa istituzionale, come del resto ogni religione, forse solo a parole, ha sempre combattuto il materialismo, parlando di spiritualità, ma per la religione spiritualità non è che mediazione religione tra Dio, il suo Dio, e la realtà interiore, dove il mondo divino non vuole alcun intermediario.
Anche la metapolitica non vuole alcuna mediazione né religiosa, né tanto meno partitica. Ed è l’unica via che garantirà non solo un benessere materiale, ma quel ben-essere, in cui a star me bene è soprattutto l’essere.
Puoi avere tutto, e non star bene dentro. Puoi da povero diventare ricco, ma non per questo star meglio dentro.
Certo, ogni cittadino ha diritto alla casa, al lavoro, ad una ottima assistenza sanitaria, al diritto allo studio, ecc. ma non basta, se non vive di spirito, che è la nostra realtà più interiore, per cui posso dire: sto bene fuori, perché sto bene dentro.
22/10/2022
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2

1 Commento

  1. Nino ha detto:

    è un concetto molto interessante. Stavo pensando a un partito politico vero e proprio ma basato sulla forza delle idee invece che sulla propaganda, occupazione di posti di potere e azione, che sono assai difficili in un contesto di popolo ottuso, poteri forti e sistema pressoché non riformabile in nessun senso. Assomiglierebbe grosso modo a un think tank ma ponendosi su un piano più elevato e spirituale di contemplazione delle idee.

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