L’EDITORIA LE
di don Giorgio
Oggi la lotta è tra gli spiriti liberi e gli imbecilli,
tra la donna Donna e la donna carnale
Che gli spiriti liberi (liberi da ogni schema mentale o strutturale di qualsiasi genere) si espongano pubblicamente, ciò può essere un rischio: rischio di essere incompresi.
Ma ogni rischio è una sfida: sfida al potere alienante e alla massa dei rincoglioniti.
Lo spirito interiore dell’essere umano trova la sua forza di libertà solo nel “fondo dell’anima”, ovvero là dove la psiche (o anima) lascia i suoi condizionamenti per far posto alla profondità dello spirito, quando cioè ci si incontra col Mistero divino.
Dire queste cose può suscitare scetticismo e anche ilarità tra gente carnale di “piccola mente”.
Oggi la società è talmente balorda, figlia di una bastardaggine maschilista, da lasciare gli spiriti liberi in balìa di una solitudine anche esistenziale, che procura non solo amarezza, ma depressione, se non si ha la forza di reagire, prendendo anche di petto istituzioni, situazioni e vittime arroganti, rivoltandole nella loro stupidità, ma la stupidità della “piccola gente” è tale che, rivoltata anche mille volte, apparirà sempre nella sua “circolare” stupidità. E la stupidità farà di tutto per far apparire gli spiriti liberi come disgustosi, irritanti, imprudenti, dissacranti, impertinenti, fuori posto e fuori tempo, anche indecenti, magari “osceni”, pure fondamentalisti o antimodernisti, per nulla aderenti alla realtà.
Non salverei neppure la buona fede di alcuni imbecilli: non sopporto che l‘imbecille faccia credere di essere intelligente o saggio.
Oggi la lotta è tra gli spiriti liberi e gli imbecilli, ovvero tra pochi giusti e una massa anonima di individui sepolti in una spaventosa imbecillità.
Soprattutto la donna, spirito libero, è derisa per il fatto di voler essere Donna, al di fuori di una carnalità che rimane sempre “carne”, anche in quei movimenti di rivendicazioni femminili o femministe, che temono di scoprire la sorgente dell’essere interiore.
Io perdono alla donna la sua rassegnazione in attesa di un suo autentico risveglio, ma non sopporto in una donna quel voler mostrare i suoi muscoli da maschio ancor più maschio, dimenticando le sue origini eterne.
La donna, spirito libero, non teme di essere derisa in una società che crede di essere progressista, solo perché cambia la pelle con un’altra pelle.
L’epidermico è e rimane quel progresso di stupidi elementi di un ingranaggio che si chiama ”schiavitù strutturale”. Ogni struttura impone le sue leggi schiavizzanti, e gli imbecilli prendono tali leggi come diritti di liberazione.
Gli spiriti liberi, maschi o femmine, parlano di doveri, e il primo è fondato sull’essere, che non è un diritto o una pretesa, ma essere in tutta la sua essenzialità obbligante.
Lo spirito libero è fedele al proprio essere, necessariamente se stesso, e non si lascia abbagliare da un mondo di diritti o di pretese che illudono la massa di imbecilli, incollati al proprio ego, che detta legge su ordine dell’Io diabolico, ovvero di quella forza malefica che divide, frantumandolo, il nostro essere dall’Essere supremo.
La donna, oggi, è schiava della sua carnalità, ma “appare” rivendicatrice di diritti tanto maschilisti quanto indegni del suo essere Donna eterna.
Più che il maschio che, nonostante le stupide rivendicazioni femministe, predomina come prima più forse più di prima, è la donna ad essere stupida, proprio quando crede di emanciparsi, ma a danno della sua autentica femminilità.
E basta un po’ di potere o una carica istituzionale perché la donna manifesti ancor più la sua stupidità, mentre tutti oggi parlano donna, ma nel suo fisico bestiale.
L’”oscenità” della donna moderna supera ogni immaginazione, e mi fa rimpiangere quei bei tempi del passato, quando la donna era Donna, nonostante un contesto fortemente maschilista.
Allora c’era il Genio femminile, oggi c’è l’imbecillità femminista.
Oggi basta che la donna sia fuori casa per parlare di rivendicazione dei diritti repressi dalle mura domestiche, e dove va? A immergersi nella carnalità più ossessiva e schiavizzante.
Repressa nella sua carnalità da nascondere agli occhi della gente, oggi i suoi diritti da rivendicare sono quelli che la espongono in una carnalità da esibire pubblicamente, e così la comicità della donna carnale è la peggiore sconfitta della Donna ideale.
La società è diventata la vetrina o la mostra delle donne più carnali, che, in nome di una rivendicazione di diritti repressi, espongono il peggio del peggio di una donna deformata dalla propria stupidità.
E quelle poche donne, spiriti liberi, sono derise come fossero di altri tempi: sì, di altri tempi, quando la donna era Donna, immagine del Genio femminile.
E il maschio se la ride, perché sa di avere ancora in pugno la donna, e perché vede la Donna derisa dalla stessa stupida donna che si mette in vetrina per far mostra della propria “oscenità”.
Lo spirito libero non vi teme, maschi prepotenti, e tanto meno voi, donne imbecilli, vittime del maschilismo ancor più prepotente.
23 gennaio 2021
Don Giorgio sa cos’è che mi ha colpito? Quel “cuore che prega”. Quando andavo in chiesa non riuscivo a pregare con la bocca. E’ come se mi sentivo bloccato nel proferire parole gran parte inutili e vane.
Vale la pena rinunciare ad essere uno spirito libero per effimere soddisfazioni carnali? Barattare il libero pensiero per cosucce di poco conto? Don Giorgio, se non la conosce, le regalo una perla che è il paradosso 166 di Sebastian Franck: “Os non orat, sed orantis cordis est interpres. (La bocca non prega, ma è solo un’interprete del cuore che prega.)”.
Don Giorgio, volevo aggiungere l’approfondimento su Sebastian Franck nel “La bocca non prega ….” Premetto che se non ho in me lo spirito di Dio rinnovato con l’esperienza del Cristo interiore, tollero l’interpretazione della Scrittura che mi prescrive leggi, dottrine, regole e ordinamenti. Il vangelo rimane un libro, una Scrittura, una legge, un ordinamento, e non il patto dello Spirito santo, di una buona coscienza con Dio. Il compito dello Spirito santo è quello di togliere di mezzo tutte le leggi e i libri, trasferendo il loro contenuto e iscrivendolo liberamente nel cuore. Un cristianesimo inteso come regola, legge e ordinamento cessa subito di essere cristianesimo, perché dove c’è lo Spirito deve esserci libertà e Mosè deve tacere, ogni legge andarsene e nessuno deve essere così audace da prescrivere allo Spirito santo leggi, regole, ordinamenti, fini e misure. Quindi la preghiera è infatti strapparsi dalla propria minuta egoità e gettarsi nel vasto e accogliente territorio dello Spirito dove ogni nostra domanda, per quanto balbettante e incompiuta, verrà ascoltata. Che la bocca non preghi, ma sia soltanto di chi prega, è facile comprenderlo dato che la preghiera non è altro che un’elevazione, un silenzioso desiderio dell’animo in e verso Dio, per cui la mia intera vita non è che una preghiera, un sospirare e invocare Dio, e per cui il mio cuore innocente e rinato, le mie mani e le mie membra gridano e pregano più della bocca, ne consegue che solo il cuore e lo spirito preghino in verità. La bocca e il levare le mani innocenti, il piegare le ginocchia, sono solo interpreti, testimoni, cerimonie e proclamazioni della preghiera. Se il cuore non prega seriamente e invoca Dio, allora le braccia, le ginocchia, ecc. non sono altro che ipocriti e falsi testimoni, che vogliono ingannare Dio, come se egli non vedesse nel fondo, nell’intimo, e lo tradiscono col bacio di Giuda cosa che egli vede, per cui non vuole conoscere né udire la loro preghiera, come un orrore. E quella non è nemmeno una preghiera, se solo la bocca prega e il cuore non concorda nella medesima armonia, mentre si piegano le ginocchia innocenti e si levano al cielo gli occhi e le mani del corpo e dell’anima ugualmente innocenti. La totalità è allora il punto d’arrivo della preghiera, l’approdare dal piccolo al grande, le nozze tra la terra e il cielo.