L’EDITORIALE
di don Giorgio
Il cannibalismo leghista (2)
Cannibale è colui che si nutre non tanto di carne di animali, quanto di carne umana.
Il razzismo è una forma di cannibalismo, perché si nutre dei più deboli, nel loro corpo e nella loro dignità di esseri umani.
Il leghismo è una forma rude e volgare di razzismo che, in nome di una pseudo-civiltà, si garantisce una certa autonomia privilegiata, attraverso l’eliminazione diretta o indiretta di altri esseri umani, lasciati ingoiare da un mare, che si fa come un’orca vorace solo perché per legge selvaggia essa diventa una demarcazione violenta tra l’io in patria e l’altro senza patria.
L’ideologia leghista selvaggiamente razzista stabilisce un con fine secondo il detto latino: “mors tua vita mea”, ovvero io per vivere mi nutro della tua morte.
La bastardaggine leghista è di una tale viltà che non vuole neppure confrontarsi con la propria coscienza, che il leghista razzista ha represso fino a togliersi dal cuore e dalla mente ogni senso di pudore umano.
L’ideologia leghista è ciò che vi è di più irrazionale e di dis-umano, da quando l’antica barbarie sembrò scomparire con la nascita dell’illuminismo, del razionalismo e di quel cristianesimo che era riuscito a sfuggire alle leggi dispotiche di una religione ermeticamente chiusa in se stessa.
In realtà, la barbarie continuò anche negli anni più floridi di una Chiesa che avanzava imponendo le sue condanne a morte, uccidendo così il pensiero o quella realtà interiore dell’essere umano, l’unico vero baluardo ad ogni barbarie individuale e sociale.
La barbarie continuò, tra alti e bassi, promossa anche da credenti nel dio più barbaro, ovvero nella idolatria di un potere senza limiti.
Ed eccoli questi cristi anelli di oggi che si vantano di essere i nuovi eletti al servizio di una Chiesa inerme e di uno Stato criminale.
Ad ogni barbarie che viene finalmente sconfitta (anche con l’uso della violenza), succedono momenti di riflessioni, anche di conversioni, e magari di una fugace pace.
Sono brevi intervalli, forse concessi dalla potenza del male per illuderci.
Ma, dopo pochi anni, la barbarie tornò sotto forme diverse, anche pseudo-democratiche, chiedendo al popolo depauperato del proprio essere di scegliere nuovi bisonti pronti a razziare ogni germe di umanità.
Ci si nutre della vita altrui, sacrificata sull’altare del dio selvaggio di un materialismo cadaverico, credendo così di rinascere sulla tomba dei martiri, che però risorgeranno sulle ceneri dei loro carnefici.
23 febbraio 2019
PAROLE SACROSANTE. Grazie don GIORGIO.LA SALUTO CON AFFETTO.