
E quel pirla di un Salvini pensa all’ora serale da spostare per dare alla pancia della gente rincoglionita più soddisfazione carnale!
Ci sono nel nostro Paese problemi ben più gravi da risolvere, e lui il pirlone malefico pensa alle cose più inutili.
Io sono stanco di vedere in tv la sua faccia da idiota, di sentitre le sue cagate…
Lo odio con tutto il cuore e lo maledico con tutta l’anima.
Fino a quando lo sopporteremo?
Che il Padre eterno guardi giù, e faccia lui qualcosa!!! O forse anche Lui ha schifo di mettere mano là dove c’è un mucchio di merda?
***
da AVVENIRE
23 aprile 2021
Emergenza Capitale.
A Roma più di mille bare in attesa.
E degrado cimiteriale
Pino Ciociola (testo e video)
Dopo la denuncia del deputato Pd Romano, che attende da due mesi la sepoltura del figlio, viaggio al cimitero Flaminio: i depositi scoppiano di bare accatastate in attesa di essere cremate o sepolte
Riposare in pace a Roma è un problema o almeno, dopo morti, prima di farlo può durare un bel pezzo, anche tre mesi. Sono più di mille le bare che nella Capitale stanno aspettando di essere cremate o seppellite e l’emergenza non è più un segreto. E non solo, c’è anche un certo degrado della situazione cimiteriale che viene denunciato dai parenti. Prendiamo il cimitero “Flaminio” (o come anche lo chiamano, “Prima Porta”), Roma nord, poco fuori città. D’entrare nel crematorio o nei depositi naturalmente non c’è alcun verso, però si passa accanto ai container refrigerati, noleggiati a dicembre, uno accanto all’altro, fuori la scritta “Fare sempre attenzione, prima di chiudere, controllare che nessuno sia all’interno”. Però s’incontra, dietro le grate, una bara all’aperto sotto pioggia leggera. E succede di vedere cuscini di fiori abbandonati lungo i marciapiedi.
________________________________________
Leggi anche
________________________________________
S’incontrano erbacce incolte, tombe dimenticate, Croci cadute, mucchietti di sporcizia che sta lì da tempo, i servizi igienici – dicono molti parenti di chi è sepolto qui – “sono impraticabili” e sulla porta d’uno di questi la scritta è scritto, a pennarello, “Ama fai schifo”. Intendiamoci, questo cimitero è davvero grande, molto. E però in certi suoi settori così non va, è evidente. Sfacciato. Triste.
Il Covid, secondo i sindacati, ha solo accelerato un’emergenza strutturale che sarebbe comunque esplosa: “Nonostante una sempre maggior richiesta di cremazioni, mancano i forni e il personale” e anche i cimiteri, “per quanti preferiscono la tradizionale sepoltura, non hanno più spazio”. Secondo invece l’Ama è stato decisivo e “stiamo continuando a ,muoverci col massimo sforzo”. Tuttavia già lo scorso settembre, con la mortalità da coronavirus ai minimi termini, le bare in attesa appunto d’essere cremate o sepolte erano alcune centinaia. Nel frattempo le richieste di cremazione crescono del venti per cento l’anno: nel 2001 erano state 3.711, nel 2015 14mila, oggi siamo quasi a 16mila.
Il deputato Romano: da due mesi non riesco a seppellire mio figlio
Nella Capitale ha fatto scalpore prima un manifesto che si vede da una decina di giorni, “Scusa mamma se non riesco ancora a farti tumulare”, firmato “Oberdan”. E adesso la durissima denuncia del deputato Pd Andrea Romano, che sui social ha scritto un durissimo post rivolto direttamente alla sindaca Virginia Raggi: “Sono due mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. Due mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo. La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande”.
Poco dopo è arrivata la risposta attraverso una nota del Campidoglio: “Ciò che è accaduto alla famiglia di Andrea Romano e ad altre famiglie è ingiustificabile, sono vicina a tutti loro – ha fatto sapere la Raggi -. Posso solo immaginare lo strazio e il terribile dolore che stanno vivendo. Ho convocato Ama, che mi ha assicurato di stare lavorando ad una soluzione per dare risposte ai cittadini in questo momento di emergenza coronavirus”.
Ma i pessimisti predicono che l’emergenza cimiteriale capitolina, seppure ci si muovesse subito, durerebbe altri due anni…
Da martedì scorso sono in quarantena con moglie e figlia. Mia moglie è risultata positiva. Lavora in banca e in questo anno e passa sembra che nessun protocollo o decreto abbia minimamente sfiorato il sistema bancario. Li chiamano servizi essenziali, per questo possono lavorare tranquillamente senza rispetto di alcun protocollo. Lo stesso vale per molte altre categorie. E’ bastata una collega inconsapevolmente positiva per colpirne 5 su 6. Filiale chiusa, sanificazione e il giorno dopo si riparte con altri kamikaze. The business must go on.
Fortunatamente mia moglie ha avuto sintomi lievi e sembrerebbe che siam riusciti ad isolarla per tempo; io e mia figlia non abbiamo sintomi. Il 3 Maggio avremo il tampone per ricominciare a vivere.
Si definisce tempo sospeso, in realtà potremmo dire mancanza totale di assistenza oppure confinamento.
San Camillo de Lellis ha faticato tanto per insegnare il supporto ai malati; questa pandemia ha cancellato ogni cosa. Medici di base vaccinati che non escono a visitarti neanche in caso di complicazioni gravi (ormai son centralinisti che gestiscono tutto dallo studio di casa…col supporto della magia); gente vaccinata che si chiude in casa. Io capisco la paura, la psicosi ma curare un malato si è tramutato nel rinchiuderlo in casa senza un minimo sostegno? E’ cura questa?
Abbiamo perso ulteriormente quel poco di umanità che avevamo; abbiamo paura di fare il minimo gesto di aiuto verso un malato. Per anni abbiam detto che il malato va sostenuto, spronato, aiutato ad affrontare la sofferenza. Adesso chiusi in casa, una chiamata di sorveglianza ogni due giorni e se stai male chiami il pronto intervento. Che schifo!
Il virus ti impone di contare solo su di te, quando la vera svolta sarebbe ritrovare il senso e il valore della comunità.
Nessuno da un anno a questa parte ha fatto niente per migliorare questo pesante stato; non si è fatto nulla. La soluzione è chiudersi in casa per 14 giorni.
Quanta diffidenza, quanta divisione, quanta solitudine.
Più dei sintomi il COVID ti distrugge nella mente.
Io avrei dovuto tamponarmi il 30 Aprile, dopo 10 giorni dal contagio col positivo (visto che sono asintomatico) ma ATS Brianza mi ha detto che il 1 Maggio non lavorano, il 2 è domenica … quindi si passa al 3 Maggio.
Chiaramente perchè sono un uomo normale, anzi diciamo le cose come stanno perchè sono NIENTE, valgo NIENTE per questo mondo.
Se ero un calciatore mi avrebbero tamponato ogni due giorni e al primo negativo sarei tornato in campo.
Invece pur andando privato e spendendo 90 e passa euro, ATS non considererebbe valido il mio tampone negativo se fatto prima del 3 Maggio.
Qui ci son risvolti pesanti riguardo ai diritti inderogabili definiti dalla nostra costituzione.
Siamo alla follia; tutelare la salute abbandonando le persone, rinchiudendole in casa e abusando di poteri che non son consentiti a nessuno.
Una cosa impensabile, la fine di ogni forma di umanità e fraternità.
Sì se prendi il COVID sei una persona a cui stare alla larga; sei una persona che non deve muoversi da casa e che non ha alcun diritto. Questa è la triste realtà!
Ho visto il video e lascia tanta amarezza, anche rabbia addosso.
L’Italia così al degrado frutto di chi? Di che cosa?!?
Sí, don Giorgio, lei ha proprio ragione!
Ci sono problemi ben più gravi che continuare a creare problemi su problemi per stupidate.
Perché Salvini si attacca e si attaccano a tutto pur di far crollare chi cerca di lavorare seriamente.
Una situazione allarmante.
C’è bisogno di un totale cambio di mentalità.