Oliviero Toscani: “Berlusconi? Felice che sia morto, è stata la rovina dell’Italia”

di don Giorgio De Capitani
Caro Oliviero Toscani, avevi e avrai sempre il diritto di dire la tua, in un Paese però che sia fortemente democratico.
Ma in Italia, non è ancora possibile esprimere liberamente il proprio pensiero, il proprio parere, i propri giudizi, le proprie contestazioni. Ti portano in Tribunale, che ti condanna.
Tutti conoscono gli editti bulgari lanciati da Silvio Berlusconi contro coloro che lo contestavano. E li ha fatti fuori.
Del resto, anche in questo il Cavaliere era cattolicissimo, visto che la Chiesa cattolica nel passato ha mandato al rogo senza pietà i dissidenti, per non dire altro. Anche oggi, emargina chi pensa con la propria testa. Una Chiesa sempre “culo e camicia” con i ricchi e i potenti. Anche con Berlusconi, fino a ritenerlo “degno” di incontrare il Padre Eterno.
Hai fatto bene a esprimere il tuo pensiero, che è poi il pensiero di tanti italiani, i quali però se ne stanno zitti per paura di questo regime fascista, che usa gli stessi sistemi repressivi berlusconiani. Le facili e comode querele che cosa sono, se non minacce? Salvini ad esempio quante persone ha querelato? Più di cento? E la Meloni? Sempre questo “osceno” vizio di querelare!
Sai che anche i piccoli comuni si stanno adeguando al clima fascista, facendo tacere la voce dei dissidenti?
Sì, Silvio Berlusconi carnalmente è morto, e ora tutti finalmente possiamo respirare aria più pura, ma non possiamo dimenticare che il suo “maledetto” virus è rimasto su questa terra a intaccare la mente, supposto che agli italiani ne sia rimasto ancora qualche briciolo immune.
Non ho mai “perdonato” nulla a Berlusconi, nemmeno salvandogli un briciolo di buona fede. Tutto “marcio” in quell’ego che si è “intronizzato” da solo per mandare in malora un Paese, che come al solito corre dietro al primo imbonitore che passa.
Meno male che Silvio Berlusconi se ne è andato da questa terra, “infame” anche per colpa sua, da lui “stuprata” anche col consenso di una Chiesa, più puttana che santa.
Che vuoi, caro Toscani, viviamo in tempi tremendamente bui, perché l’intelletto è stato soffocato da un populismo autoritario semplicemente criminale.
Sì, Berlusconi è stato un mostro di empietà, ma che dire di un popolo che ora lo santifica? Un popolo di puttanieri che tuttora sbavano al solo pensiero di un Berlusconi da idolatrare nelle piazze, pronte a ospitare un monumento in onore del Porco d’Arcore?
Fino a qualche anno fa, si usava dire: l’Italia, “una terra di santi, poeti, navigatori”. Oggi bisognerebbe aggiungere: di “corrotti corruttori, e di imbecilli che li venerano”.
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Oliviero Toscani:

“Berlusconi? Felice che sia morto,

è stata la rovina dell’Italia”

Oliviero Toscani sulla morte di Silvio Berlusconi: ”Sì, sono uno di quelli che pensa che Berlusconi sia stato la rovina dell’Italia. Sono felice che non ci sia più, felicissimo”.
globalist
21 Giugno 2023
Oliviero Toscani non perde occasione per far parlare di sé, il celebre fotografo è finito al centro delle polemiche per una dichiarazione rilasciata sulla morte di Silvio Berlusconi.
”Sì, sono uno di quelli che pensa che Berlusconi sia stato la rovina dell’Italia. Sono felice che non ci sia più, felicissimo” ha confermato all’AdnKronos.
“Penso che la morte di Berlusconi sia stata una fortuna per questo Paese e non sono l’unico a pensarlo. Berlusconi è stato la rovina dell’Italia, in tutto: la sua etica, la sua educazione, il modo di trattare le donne. Ha avuto la possibilità di avere una maggioranza schiacciante in Parlamento e non è riuscito a fare niente, quindi non è neanche un grande statista”.
“Ha fatto interessi privati in atto d’ufficio, ha messo le mani dappertutto ma non ha migliorato niente. Se parliamo di Berlusconi all’estero ci prendono in giro, mentre in Italia quando qualcuno muore diventa santo. Ma il tempo mi darà ragione”, conclude.

5 Commenti

  1. luigi ha detto:

    Don Giorgio,
    le critiche a Berlusconi, a Salvini, alla Meloni le sono costate care. Non così per i personaggi dello spettacolo che hanno fatto soldi grazie a lui. Lo irridevano e poi lo votavano. Non fanno lo stesso con Salvini e Meloni? Lo ha ammesso il comico Paolo Rossi. Paolo Rossi diceva che non aveva nemmeno bisogno di fare battute. Le prendeva dalle sue sparate. Ha pure ammesso che siamo noi il vero problema. Ho scoperto oggi che parte dell’omelia di Delpini sia presa da una canzone di Vasco Rossi. La destrorsa Rita Pavone nella canzone “Viva la pappa con il pomodoro” cantava “La storia del passato ormai ce l’ha insegnato che il popolo affamato fa la rivoluzion ragion per cui affamati abbiamo combattuto perciò buon appetito facciamo colazion. .. La pancia che borbotta è causa del complotto è causa della lotta abbasso il direttor la zuppa ormai l’è cotta e noi cantiamo tutti vogliamo detto fatto la pappa al pomodor.” Il vero problema siamo noi. Quel noi che prende tanti nomi come populismo e che ha generato mostri di ieri come Hitler e Stalin o Putin di oggi. O mostricciatoli come certi nostri politici o sindaci. Non votano ancora oggi più con la pancia come la canzone di Rita Pavone, che con la testa?

    • luigi ha detto:

      Don Giorgio,
      volevo solo aggiungere che sei uno dei pochi preti autentici cristiani. Come Cristo hai pagato e paghi ancora per le denunce contro il potere politico, economico e religioso. Sono convinto che nell’universale dello spirito hai trovato libertà e beatitudine: “gioia perfetta che esclude il sentimento stesso della gioia” come direbbe Simone Weil. Vorrei accettassi la mia gratitudine per le omelie mai banali, ma competenti e universali. Come è universale che solo conoscendo me stesso o rinnegandomi (distaccandomi dal mio piccolo io) conoscerò me stesso e Dio come ci hanno trasmesso i mistici medievali.
      Concludo con questo aforisma di Angelo Silesius che mi calza a pennello:
      “Fermati, dove corri?
      Il cielo è dentro di te;
      Se altrove tu lo cerchi
      In eterno lo perdi.”

      • Simone ha detto:

        Sottoscrivo le parole di Luigi. Sarò sempre grato a don Giorgio per quanto ci dona quotidianamente.

        • luigi ha detto:

          Simone,
          don Giorgio è credibile perchè ha “la sincerità come fondamento della vita spirituale” (frase di Albert Schweitzer) anche mettendo a rischio la sua stessa vita come ha fatto Cristo per non tradire quel “Regno di Dio” che sognava e che non hanno fatto i suoi seguaci rinnegandolo o tradendolo o … Non succede lo stesso oggi nella Chiesa? Non è per questo che è poco credibile? Quando il piccoletto sulla cattedra di Ambrogio non ha il coraggio di dire pane al pane e vino al vino non tradisce la parresìa del Vangelo contrariamente a quanto fa don Giorgio? Ti racconto un fatto vero di una persona cattolica praticante del paese dove sono nato grazie al racconto di mio pàpà cattolico non praticante che conosceva. La moglie l’ha voluto portare a Lourdes in pellegrinaggio in aereo. Aveva paura dell’aereo e durante il viaggio s’è cagato addosso. E’ quello che succede nella Chiesa a personaggi come Delpini quando si trovano a prendere il volo in occasioni come quelle di un funerale al potente di turno al quale non hanno il coraggio di dire pane al pane e vino al vino. Per fortuna che nella Chiesa si sparge l’incenso, se no sai quanta puzza si sentirebbe.

  2. Giuseppe ha detto:

    Una ventina di anni fa sono stato in vacanza in Austria, era il periodo in cui sua emittenza faceva il bello e il cattivo tempo mandando a puttane il paese. Appena le persone del luogo si accorgevano che ero italiano accennavano un sorrisetto di scherno e, quasi subito, si mettevano a parlare di Berlusconi per deriderlo. Il nostro presidente del consiglio era in effetti molto popolare, ma non per i meriti che, solo lui e la sua corte, pensavano di aver acquisito, bensì perché era considerato lo scemo del villaggio e più lui gonfiava il petto come Mussolini e più aumentava il coro di pernacchie…

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