L’EDITORIALE
di don Giorgio
Questi sindaci piccoli piccoli… di paesi piccoli piccoli…
Per fortuna ci sono anche sindaci grandi grandi o, per lo meno, semplicemente grandi.
Sia chiaro! La grandezza non la si misura dal fare, ma da un agire che proviene dall’essere. E l’essere sembra irraggiungibile o indigesto per tanta gente, sindaci compresi.
E di sindaci, che pensano il bene comune come l’agire in vista del meglio sul piano dell’essere, forse si contano sulle dita di una mano.
Ed è in rapporto ai grandi sindaci sul piano dell’essere che tutti gli altri sindaci, palloni gonfiati, sono “uomini” piccoli piccoli.
Qui il genere non conta: uomo o donna, si è piccoli piccoli quando tutto il loro agire da sindaco è di una spudorata “apparenza” mediatica, come bolle di sapone che se ne vanno a disperdersi nell’aria.
Certo, i bambini si divertono, ma il gioco dura poco.
Questi sindaci piccoli piccoli li vedi nei nostri paesi della Brianza, e non solo qui da noi, ma qui, in Brianza, alla gente piace molto giocare come bambini con le bolle di sapone.
Questi sindaci piccoli piccoli divertono, e si divertono alla faccia della gente che, nel silenzio, ha perso la voglia di divertirsi con le bolle di sapone.
Ma coloro che capiscono di essere presi in giro da questi sindaci giocolieri non sono numerosi: in ogni caso, preferiscono godersi anche il loro sindaco, che in fondo in fondo non fa male a nessuno, nemmeno ad una mosca, ma si diverte specchiandosi in miraggi che attirano le mosche come il miele impastato con l’inganno dolciastro di apparenze altrettanto dolciastre.
Questi sindaci piccoli piccoli, catturati loro stessi dal dolciastro miele delle loro apparenze, sono talmente inutili da creare nel loro paese un vuoto generazionale che solo tardi, troppo tardi, la gente capirà, e, quando capirà, tornerà di nuovo nel miraggio di altri sindaci piccoli piccoli che inventeranno altri giochi da bambini.
Questa gente piccola piccola che si gode sindaci piccoli piccoli, quanto pena mi fa!
E quando la provvidenza finalmente invierà un sindaco grande grande, la gente si chiederà: “Che cosa vuole da noi questo ‘carneade’?” Noi non vogliamo uno scuotitore di coscienze civili, o un innamorato pazzo del bene comune. Ridateci un sindaco che ci faccia divertire con le bolle di sapone! Non vogliamo pensatori, non vogliamo mistici, non vogliamo sognatori! Noi vogliamo clown, giocolieri…”.
Voi credete che in questi nostri paesi sia possibile uscire dal magico gioco di chi prende la politica come un gioco, divertendo e divertendosi con le proprie immagini, come chi si specchia nei miraggi delle apparenze più ridicole?
No! Non sarà possibile, finché la gente si accontenterà di avere sindaci piccoli piccoli che si specchiano nella loro immagine piccola piccola.
Il bene comune che cos’è?
Preferisco non chiedermelo troppo spesso, perché altrimenti impazzirei, ma forse sono già impazzito alla vista di tanta troppa sterminata gente, che si gode solo apparenze, apparenze di apparenze, apparenze di apparenze di apparenze, e così via, in un cerchio quasi infinito di superficialità.
Il cerchio, purtroppo, da magico gioco passerà inevitabilmente ad essere tragico.
Ognuno avrà ciò che si merita.
Un grande ”Requiem” da incidere sulla tomba degli sciocchi incalliti, morti godendosi fino all’ultimo respiro un’esistenza buttata al vento.
24 febbraio 2018
Commenti Recenti