Un Comune che organizza una festa della birra è almeno moralmente da condannare, ma c’è di più…

Un Comune che organizza una festa della birra

è almeno moralmente da condannare,

ma c’è di più…

È chiaro che le mie parole sarebbero ancor più feroci se Associazioni culturali o di beneficenza promuovessero la vendita della birra come fonte di soldi da devolvere per qualche buona opera, ad esempio per aiutare un missionario in Africa o nel sud America. Vale anche per i credenti il detto: il fine giustifica i mezzi? Neppure, sia chiaro, il detto varrebbe per gli enti statali. Ma ci pensiamo? Droghiamo, ad esempio, i ragazzi, però… però… però… il fine è buono, ad esempio aiutare un missionario che ha bisogno di un pozzo, per cui più litri di birra venduta, più soldi, più possibilità di realizzare il sogno del missionario. Ma scherziamo?

Ma veniamo al caso concreto, che tocca di nuovo un Comune brianzolo, che non è nuovo, anzi è perseverante, nell’organizzare iniziative che meriterebbero l’attenzione non solo dei mass media locali, che però tacciono, ma addirittura di andare sui giornali nazionali.

Mi hanno detto che, già l’anno scorso, a Santa Maria Hoè (Lecco) sono state organizzati tre serate di festa per una iniziativa dal titolo: “Beer park…”; evento, così si dice nella locandina, realizzato “in collaborazione con il Comune di Santa Maria Hoè”. Il che significa che è ancor più di un patrocinio, che sarebbe già scandaloso.

Che significa “in collaborazione con il Comune di Santa Maria Hoè”? In realtà, come si dice altrove, la festa della birra è stata organizzata dallo stesso Comune.

Basta leggere la relazione della delibera, con cui l’amministrazione di Santa Maria Hoè invita alle tre serate il Birrificio Paneliquido, pagando una bella cifra, ovvero 4.700 euro. Un tempo alle feste diciamo paesane si invitavano, a volte a pagamento, spettacoli teatrali, concerti, complessi musicali per far ballare la gente, ecc.

Per la delibera, leggere

determina n 76 del 2025 paneliquido_250524_061622

Ora il Comune di Santa Maria Hoè che fa, o che sta facendo da tempo, anche quest’anno? Invita un birrificio, e lo paga profumatamente. Naturalmente il birrificio, oltre che fare cultura sulla sua birra artigianale, da proporre come ottima da bere, può venderla in quelle serate, e il guadagno a chi va? I

Nel nostro caso, il birrificio, invece che pagare l’occupazione di suolo pubblico… è stato pagato dal Comune per promuovere e vendere le proprie birre.

Se andate ad esempio sul sito www.paneliquido.it troverete che formalmente i responsabili del birrificio organizzano eventi per la “promozione della birra artigianale…”, ma poi concretamente possono vendere la loro birra. Non credono che la facciano gustare gratis!

Nulla da ridire sul birrificio e i suoi intenti (ogni prodotto e ogni ditta richiedono giustamente una certa pubblicità), ma la cosa grottesca è che il Comune di Santa Maria Hoè paghi un birrificio per farsi la sua pubblicità vendendo il suo prodotto e perciò intascando soldi (nulla da dire sui soldi intascati dal birrificio!), e il Comune di Santa Maria addirittura tiri fuori dalle tasche dei cittadini soldi per pagare un birrificio che fa la sua pubblicità su suolo pubblico, durante una festa di tre sere organizzata organizzata dal Comune, venda i suoi prodotti e intaschi soldi per la vendita, e, grottesco!, intaschi i soldi anche dal Comune (ben 4.270 euro!).

Siamo su “scherzi a parte”?

No, siamo in un piccolo paese, del nord, precisamente in terra brianzola, meratese, dove succedono di tutti i colori, dove non basta un becero campanilismo destinato a mettere un cappello di piombo sul futuro di questo paese, ma assistiamo a cose così assurde davanti alle quali anche un bambino inorridirebbe.

Ma i cittadini di Santa Maria Hoè sono del tutto ciechi, oppure vedono, ma sono costretti a tacere? Mi chiedo quali siano le ragioni perché essi tacciano? Da anni!

Da ultimo. Un sindaco non può decidere da solo, quando fa certe proposte. Colpevole, dunque, solo il sindaco se fa cazzate con delibere tanto assurde da far inorridire anche i bambini?