Un Convegno sulla famiglia: altra pietra tombale sulla Civiltà
Il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana
di don Giorgio De Capitani
La Chiesa cattolica istituzionalmente è fondamentalista: vive di dogmi oscurantisti, che fanno a pugni con la “ragione” umana.
La “ratio” dell’essere umano è per sua natura libertà di spirito, il che significa apertura all’Infinito, che fa a pugni con qualsiasi fondamentalismo, integralismo, oscurantismo, dogmatismo.
La Chiesa cattolica, come religione istituzionale, è l’ostacolo più diabolico allo Spirito santo, che è Libertà, e perciò infinita esigenza di ricerca del Divino di ogni essere umano.
Là dove c’è lo Spirito divino, c’è Libertà, e la Libertà per agire come tale esige nell’essere umano un tale vuoto istituzionale, un tale svincolo da ogni mediazione ecclesiastica, un tale distacco da ogni determinismo legislativo da permette di vivere nell’Assoluto (che vuol dire “sciolto da…”) e di vivere di Assoluto.
È chiaro che, vivendo in un contesto “necessariamente” sociale o religioso (non siamo puri spiriti nell’essere umano, ma anche fatti di carne), di conseguenza sentiamo tutto il peso di condizionamenti da parte del “grosso animale” (come lo chiamava Platone) da mettere a rischio o a dura prova la libertà del nostro spirito interiore.
Ci diciamo credenti, perché crediamo nel Dio universale. Ci diciamo cittadini, perché crediamo nella Democrazia più aperta all’Umanità.
Ma, ogni giorno, come credenti e come cittadini, siamo costretti a vivere, combattuti dentro di noi e al di fuori di noi, alle prese con l’oscurantismo politico e con l’oscurantismo religioso che, come svergognati amanti opportunisti, vorrebbero opporsi alla Civiltà, imponendo diritti e doveri di una barbarie “sociale”, contro cui non c’è che una via: una ribellione culturale, che parta dalla riscoperta del proprio essere interiore.
Non basta scandalizzarsi per un Convegno sulla famiglia, svergognando l’accoppiamento di cieche ideologie religiose e politiche; non basta gridare contro l’assolutismo oscurantistico di una Chiesa oramai alla deriva cristiana; non basta urlare contro il populismo razzista di politici criminali alla deriva umanitaria; occorre reagire contrapponendo al fondamentalismo più barbarico quei principi di Civiltà, che non si possono trovare al di fuori dell’essere umano, che è essenzialmente aperto al Divino universale.
Sì, è sempre una questione di diritti e di doveri, ma più si rimarrà all’esterno dell’essere, più la Chiesa istituzionale sarà un campo di battaglia, dove le vittime privilegiate sono i figli di Dio, e più la società sarà un altro ma identico campo di battaglia, dove le vittime privilegiate sono i figli dell’Umanità.
Il prossimo Convegno sulla famiglia, che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo 2019, porrà un’altra pietra tombale sulla Civiltà.
Cattolici fondamentalisti e populisti razzisti si troveranno, si abbracceranno, di accoppieranno e partoriranno altri mostri e mostriciattoli.
Paradossalmente, il Convegno non m’importa più di tanto. Ho ben altri interessi a cui pensare, e non mi farò distrarre da una masnada di mentecatti che si troveranno a sentenziare in un porcile, oramai luogo fisso di incontri per conati di vomito prima del macello finale.
Fate pure, accoppiatevi, partorite figli e figliastri secondo le regole della Chiesa, evitando – mi raccomando – il preservativo secondo la decenza del “rispetto della facciata dogmatica”, non importa se di notte vi scambiate i letti, o se tra le pareti del confessionale stuprate i bambini.
Fate pure, convegnisti amanti paranoici dell’amore protetto dalla cintura di castità, lasciando possibilmente aperto un buco per il culo, onde riempirlo dello sperma di vogliosi repressi.
Ritrovatevi, discutete, anatematizzate il mondo intero con il parto dei vostri cervelli stuprati dal vostro dio, ovvero da un pene fattosi idolo sempre in erezione.
A me non importa nulla. Non appartengo più alla Chiesa/meretrice. Me ne sfotto di uno Stato bifolco, razzista e criminale. Non faccio più parte del “grosso animale”.
Le norme dei vostri conciliaboli maniacali non mi toccano: la mia coscienza di credente e di cittadino è nello Spirito di quel Divino che se la ride di anatemi partoriti da una genia di decerebrati e di violentatori dei diritti/doveri dell’essere umano.
Non invoco su di voi fulmini dal cielo!
Siete già paglia che brucerà al primo raggio di sole.
E tu, eminentissimo Parolin (già il cognome!) gioca pure sulla distinzione tra sostanza e modalità o formalità del Convegno: il solito ponzio pilato che si lava le mani nel catino dell’opportunismo più ipocritamente diplomatico.
Certo, anche la presenza di Matteo Salvini è una modalità o formalità, diciamo una pennellata aggiunta alla oscenità di fondo, un qualcosa che darà quel pizzico di pepe per insaporire il minestrone.
Forse Dio non avrebbe disgusto del decoro saporoso, ma della sostanza che è una poltiglia di aborti delle sue creature.
Eminentissimo Parolin, non dovresti mettere in discussione le modalità/formalità del Convegno, ma la sostanza.
Comunque, anche delle tue parole ipocrite me ne frego: oramai questa Chiesa, che tu rappresenti, parla solo in nome di se stessa: è una specie di ventriloquo che parla in nome della propria pancia.
https://youtu.be/dcLOQJKXmDE
È innegabile che l’immagine della famiglia che vogliono offrire gli organizzatori e i partecipanti al convegno sia quella stereotipata della peggiore pubblicità patinata. Cosa che, a mio parere, non è mai esistita realmente. Del resto se vogliamo dar retta alle sacre scritture, perfino la famiglia di Nazareth non era perfetta!