Il triste paradosso degli antiabortisti contrari alla gratuità della pillola anticoncezionale

www.huffingtonpost.it
26 Maggio 2023

Il triste paradosso degli antiabortisti

contrari alla gratuità

della pillola anticoncezionale

di Pierluigi Battista
Siamo sempre ideologici, ma pragmatici e ragionevoli mai
Davvero non riesco a capire. Perché tanto riluttante malumore del fronte governativo verso la (non ancora attuata) scelta dell’Aifa di distribuire gratuitamente la pillola anticoncezionale? Esortiamo, come è giusto, a non ricorrere all’aborto. Cerchiamo di evitare un dramma, perché l’aborto è un dramma e peggio dell’aborto c’è solo l’aborto clandestino. Diciamo alle ragazze che non verranno lasciate sole, che non ci disinteressiamo di loro, e poi mettiamo gli ostacoli, anche finanziari, per ottenere la pillola che è uno dei mezzi che abbiamo perché le donne non siano costrette alla gravidanza. C’è qualcosa che non torna. O forse si ha il retropensiero che l’unico modo per non avere bambini è la castità, l’evitare che si abbiano rapporti sessuali. Ma questo orizzonte lo lascerei volentieri al fanatismo talebano. E invece spesso la pillola è un costo proibitivo per tante giovani, e dunque è più che ragionevole che con ricetta medica, sotto il controllo sanitario perché ingerire la pillola non è come ingerire una compressa per il mal di testa, le ragazze con pochi soldi in tasca siano tutelate. Naturalmente lo stesso, identico discorso vale per i profilattici, come già sta accadendo in Francia. Ma in Italia una decisione ragionevole viene depotenziata, dilazionata, neutralizzata da lungaggini ed espedienti per differire all’infinito un provvedimento sensato che ogni persona contraria all’aborto dovrebbe salutare con favore. Sempre ideologici, ma pragmatici e ragionevoli mai.
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www.repubblica.it
26 MAGGIO 2023

Pillola anticoncezionale gratis,

scontro totale all’Aifa.

La commissione tecnico-scientifica:

“Garantitela a tutte le donne”

di Michele Bocci
Dopo lo stop del Cda, che mercoledì scorso ha rimandato indietro il provvedimento sulla gratuità del farmaco chiedendo di indicare le fasce di età a cui passarlo, la presidente della Cts risponde: “La nostra posizione non cambia”
L’Aifa è in fermento e la recente decisione di mercoledì del Cda sulla pillola anticoncezionale potrebbe aprire un braccio di ferro con le commissioni, in particolare con la Cts, quella tecnico scientifica. Il consiglio di amministrazione ha detto che non sono state elaborate precise indicazioni, ad esempio, riguardo alle fasce di età delle donne che riceverebbero la pillola gratis. “Non lo abbiamo fatto volutamente, proprio perché volevamo rendere gratuito il farmaco per tutte le donne, cosa sulla quale tra l’altro è favorevole anche il Comitato prezzi e rimborsi”. A parlare è Patrizia Popoli, che presiede la Cts. “Non sarà difficile ribadire quello che abbiamo già detto”, spiega ancora Popoli. Cioè che la gratuità deve valere per tutte le donne. “Se qualcosa non è stato chiaro lo spiegheremo, confermando la nostra indicazione. Del resto, l’istruttoria è stata lunga ed adeguata, non lacunosa. Abbiamo lavorato tanti mesi, consultato esperti, studiato la letteratura e le linee guida”. Tra l’altro il tutto è accaduto sotto gli occhi della cda, che comunque ha seguito la questione intervenendo in più occasioni.
Insomma, la Cts sembra non disposto a cedere. Il Cda chiede spiegazioni alla commissione anche su un altro punto, cioè su dove debba avvenire la distribuzione dei farmaci, forse pensando ai consultori, utilizzati in alcune regioni che danno il farmaco alle giovani. “Su questo non abbiamo dato indicazioni diverse perché intendevamo mantenere il regime attuale – aggiunge Popoli – Cioè la pillola contraccettiva che si acquista in farmacia, dietro ricetta medica, non si dovrebbe più pagare. Il farmaco, infatti, passa dalla classe C alla classe A. Vorrei che fosse chiaro questo, che non si apre la porta a una classe farmacologica che prima non veniva utilizzata. Il parere tecnico scientifico è sulla rimborsabilità del farmaco”.
Far pagare il farmaco alle donne mette in difficoltà chi ha più problemi economici. Quindi la situazione attuale allontana dalla contraccezione le fasce di popolazione più povera. “Con la gratuità si dà la possibilità anche a chi non può permetterlo di utilizzare il farmaco”.
Ieri all’Aifa la situazione è stata molto tesa, intanto, in mattinata il presidente Giorgio Palù è andato a parlare con il ministro alla Salute Orazio Schillaci. Si è fermato a lungo nella sua stanza al ministero, forse hanno discusso della pillola anticoncezionale, forse del futuro dell’agenzia, di cui Palù vorrebbe far parte. Intanto i membri delle commissioni parlano intanto di una cosa mai accaduta prima e in tanti storcono la bocca, per come è stata condotta la vicenda. Ci sono stati farmaci particolari, come ad esempio la pillola dei 5 giorni dopo, per i quali in passato i tempi di approvazione sono stati lunghi ma in quel caso il Cda si limitava a non esaminarli nell’ordine del giorno e non a rinviare alle commissioni la questione chiedendo in pratica di cambiare i loro pareri. Tra l’altro il consiglio di amministrazione ha previsto un’altra cosa irrituale, cioè ha deciso che coinvolgerà le Regioni e i ministeri sulla questione. Ma Aifa nasce proprio per avere l’autonomia di decidere sui farmaci senza sentire le istituzioni che l’hanno nominata. Si dovrebbe trattare di un soggetto tutto tecnico e terzo le cui decisioni sono poi rispettate da tutti.
“Come andrà a finire? Non lo so – dice Popoli – La nostra posizione, basata su elementi tecnico scientifici, resta quella. Se poi verranno prese decisioni per altri motivi si vedrà”. Il Cda potrebbe comunque forzare la mano ma a quel punto le conseguenze sulla tenuta dell’agenzia sarebbero imprevedibili.

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