(Dis) Unione dei Comuni della Valletta, ovvero come un sindaco scriteriato intenda distruggere un lavoro di anni e anni

(Dis) Unione dei Comuni della Valletta,

ovvero come un sindaco scriteriato

intenda distruggere un lavoro di anni e anni

“(Dis) Unione dei Comuni della Valletta”: è il titolo dell’editoriale del Sindaco Marco Panzeri, apparso sull’ultimo numero, giugno 2022, del periodico a cura dell’Amministrazione comunale di La Valletta Brianza.
Un editoriale duro, anche se forse troppo tecnico, e perciò da approfondire.
Una cosa comunque risulta chiara: ci troviamo di fronte a un sindaco, quello di Santa Maria Hoè, Efrem Brambilla, che sta per prendere decisioni azzardate, diciamo scriteriate, diciamo dissennate, come del resto è nel suo stile di un sindaco con la mente accecata da un campanilismo becero e ottuso.
E lui si crede lo zar di uno staterello, ma ridotto a erba secca.
Lui non capisce, perché accecato dal proprio ego senza misura, tanto da essere ridicolo e grottesco.
Lui confonde il bene comune con la sua vita privata messa sul palcoscenico mediatico: lui mangia e beve, e posta le foto su facebook, così se va al mare o in montagna, e i luoghi scelti non sono per nulla accessibili alla povera gente, e poi si vanta di essere vicino alla gente comune, ma è così cieco e ottuso da non capire chi sia la povera gente o la gente comune.
Ah, ah, ah, si crede un autonomista secessionista, e sta facendo del proprio paese un obitorio per zombie.
Ora vuole distruggere l’Unione dei due Comuni, e crede di fare il furbo prendendosi ciò che vuole, ma con calcolo, perché qualcosa deve pur cedere in vista dei contributi statali, dovuti però all’Unione. Come chiamarlo? Furbo? Disonesto?
E i suoi collaboratori? Come si possono chiamare “collaboratori”? Forse meglio dire succubi, ciecamente obbedienti alle sue imposizioni di zar, a cui dover onore, gloria e sudditanza.
E lui si sceglie bene i suoi collaboratori: senza testa!
Lui e poi lui, tutto spianato intorno a lui, altrimenti col suo soffio spazza via ogni nuvola di troppo.
E così che cosa deciderà? Per il recesso parziale o per il recesso totale?
E che cosa cambierebbe? L’unità verrebbe meno in ogni caso, e tutto si confonderebbe nella nebbia mentale di un sindaco fuori di testa.
Fa bene il Presidente dell’Unione, Marco Panzeri, a esigere chiarezza.
Senza chiarezza non si va da nessuna parte, o, meglio, si entra in un tunnel senza ritorno.
Chiarezza, senza ni.
Chiarezza, perciò senza cedimenti.
Non si salva l’Unione con tentennamenti o cedendo a ricatti.
Il sindaco di Santa Maria sta ricattando, ed è qui che bisogna smerdarlo.
Fa il furbo, ma a che pro?
Non fa il bene neppure del proprio paese.
Va fermato, e a chi spetta fermarlo? Ai cittadini di Santa Maria Hoè…
Ma… Quanti ma…

1 Commento

  1. Martina ha detto:

    Don Giorgio soffre quando il prezzo del gas sale perché tante persone fanno fatica e faranno fatica.
    Soffre quando ci sono carenze alimentari perché molta gente non potrà permettersi cibo a sufficienza.
    Soffre nel vedere ingiustizie.
    Soffre anche per questa situazione in cui si ritrova il Comune in cui vive.
    Pensare che si dovrebbe andare d’accordo, collaborare al massimo per il bene comune dei due paesi, si dovrebbe vivere con la consapevolezza che una unione consiste nell’uno e non ci dovrebbero essere divisioni. Ci possono essere punti di vista differenti ma sempre per tendere al meglio e sempre in vista del bene comune.
    L’atteggiamento del sindaco di Santa Maria Hoè, Efrem Brambilla, invece sembra proprio tutt’altro, l’importante è pensare a se stessi.
    E il paese di Santa Maria Hoè non reagisce, non fa nulla… è pazzesco.
    Forse arrivati a questo punto meglio andare ognuno per la propria strada.
    Diventa pressoché impossibile dialogare con certe persone.

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