GIOVEDÌ SANTO – Gesù nell’ultima Cena istituisce l’Eucaristia

 

 

dipinto di Martina Viganò

GIOVEDÌ SANTO
Gesù nell’ultima Cena istituisce l’Eucaristia

di don Giorgio De Capitani e Martina Viganò
È il Giorno santo in cui ogni anno la Liturgia celebra solennemente l’istituzione dell’Eucaristia, ovvero del dono di Cristo del suo Sé divino per la liberazione dell’umanità dalle forze del Maligno.
Più che commemorare (la Liturgia non è mai solo il ricordo di un evento), è meditare e contemplare nella fede più pura il Mistero dell’ultima Cena del Cristo storico, che diventerà la Prima o la Sorgente di tutte le altre Cene del Cristo risorto, che verranno celebrate in ogni attimo del tempo e in ogni angolo dello spazio fino all’adempimento totale del Disegno di Dio nell’Universo.
Dunque, oggi, Giovedì santo, siamo invitati a contemplare nella Fede mistica il Dono supremo del Cristo morto su una croce per donarci il suo Spirito.
Più che dire che il Dono del Sé divino è Amore sovrabbondante di Dio, diciamo che l’Amore è il volto più bello di Dio, come l’Unico Bene Necessario. E di fronte all’Unico Bene Necessario, non c’è “ma che tenga” da parte di ogni creatura, tanto fragile nella sua realtà psichica e carnale, ma tanto nobile nel suo essere, che è spirito, scintilla divina.
Se non c’è “ma che tenga”, il nostro essere è radicalmente teso al Mistero divino, senza compromessi, senza condizionamenti, senza rese, senza patteggiamenti, senza mai alzare bandiera bianca di fronte al Maligno, che si manifesta carnalmente nei suoi sudditi più perversi.
Nell’Eucaristia il credente attinge la forza di resistenza a oltranza al Maligno e ai suoi alleati. Nell’Eucaristia i martiri e gli spiriti più puri, ribelli a ogni condizionamento istituzionale, hanno trovato e tuttora trovano la forza per resistere a ogni ingiustizia anche sociale, che ricade su quella pace, che è frutto della Giustizia divina. Dal Libro di Isaia: «Io sono il Signore che amo il diritto e odio la rapina e l’ingiustizia» (61,8); «Praticare la giustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre» (32,17).
Venir meno alla resistenza radicale e scendere a patti col nemico è tradire l’Eucaristia, che è il Dono di Colui che ha resistito al Maligno fino a donare il proprio sangue su una croce, su cui tutti i discepoli del Risorto dovranno salire, se vogliono partecipare alla sua Risurrezione, come seme per la risurrezione dell’universo.

 

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