“I preti che cantano e ballano sono dei buzzurri”
da www.lafedequotidiana.it
Monsignor De Gregorio
(Pontificio Istituto Musica Sacra):
“I preti che cantano e ballano sono dei buzzurri”
“Il vero problema della musica sacra in Italia è culturale. Preti che ballano ed applaudono durante le messe? Sono dei buzzurri.” Lo afferma in questa intervista a La Fede Quotidiana Monsignor Vincenzo De Gregorio, preside del Pims (Pontificio Istituto di Musica Sacra).
Monsignor De Gregorio, è possibile affermare che la caduta del senso del sacro intacchi anche la qualità della musica sacra?
” Io penso che il vero problema sia un altro e lo sintetizzo così: cultura e professionalità. Più che caduta del senso del sacro, che certamente esiste, occorre riflettere: come mai in altre nazioni quali Polonia, Ungheria, Svizzera durante le messe si suona musica di qualità? E come mai in altre nazioni nei libretti dei canti, assieme alle parole ci sono gli spartiti musicali e da noi no? E allora, il caso italiano è culturale, basti considerare la più grande vergogna musicale nazionale che è il festival di Sanremo. Un tempo si sfornavano canzoni melodiche ed orecchiabili che hanno fatto la storia. Ora nessuno fischietta i motivi. Il perché dipende dal fatto che si attribuisce maggior importanza alle parole rispetto alla musica. Del resto il cittadino italiano a scuola non apprende significative nozioni musicali e il problema riguarda, nello studio, anche i preti”.
Nella parrocchie generalmente si sente suonare roba poco accettabile…
” Vero. E allora torniamo ai temi cultura e professionalità. I preti italiani, non tutti, non sono formati da questo punto di vista, e non hanno gusto. Nei seminari, come nelle scuole, non si studia musica adeguatamente. I vescovi, poi, dovrebbero controllare la qualità delle musiche e delle stesse liturgie”.
Che dire di quei preti che animano le messe con applausi e talvolta balli?
” I sacerdoti che fanno questo sono e si comportano da buzzurri, con tanta ignoranza. Non si rendono conto del luogo e della circostanze in cui si trovano. Il nodo è culturale e denota una ignoranza plateale e purtroppo anche diffusa. Io penso agli applausi e stranezze varie durante i funerali. Bisogna ricordare che la liturgia è una cosa seria, va guidata con rigore e fermezza, buon gusto e soprattutto educazione. I preti, a volte, si pensano bravi presentatori e così si sconfina nella sciatteria, che poi riflette quella personale“.
Esiste un problema legato ai testi?
” Certo. Ricordo a me stesso che il vescovo deve autorizzarli. Ed invece, specie nelle parrocchie, vi è una gara ad inventare roba che risulta tante volte inadeguata. Si è determinata una preoccupante confusione tra musica liturgica e paraliturgica. Trovo tutto questo un peccato. La Chiesa nella sta storia ha sempre promosso la cultura affidandosi alla professionalità, mai alla improvvisazione”.
Che fare?
” Invertire la rotta, anche nelle condotte, a cominciare dai sacerdoti. Alcuni di loro, in tema musicale, hanno bassa preparazione, non avrebbero potuto fare neppure i portieri di edificio, ecco il tasto dolente”.
…sono assolutamente d’accordo..un sacerdote che canta (boiate) e balla è vergognoso…non solo è un buzzurro ma anche poco edificante….
La celebrazione è una cosa seria non è un concerto non è una festa non è una fiera di tarallucci e vino….perchè se vai in Germania nella più piccola chiesa di campagna c’è un organo e la domenica si suonano i corali di Bach….???
Per quanto mi riguarda credo che la celebrazione sia un gesto di avvicinamento di lode di incontro con Dio e come tale va vissuto perchè Dio va lodato esaltatato e amato con il dovuto rispetto…niente a che vedere con l’essere bigotto o essere di vedute ristrette…
Ma in Itlia pur avendo fior fiore di musicisti siamo degli imbecilli che scelgono sempre la strada più facile… le chiese devono essere piene per far numero come alla fiera… i preti devono fare i simpaticoni e i piacioni perchè non è più a Dio che si guarda ma all’audience…
Ho smesso di andare in chiesa non solo perchè i sacerdoti sono dei mostri ma anche perchè quello che si ascolta è inudibile….
Siamo un popolo di bigotti questo sì ma terribilmente ignoranti….
Così me ne sto a casa e ascolto una passione o una cantata di Bach e mi pare davvero di poter accedere a Dio…
Non per niente Bach viene chiamato la”Voce di Dio”…ed è così realmente…
Provate ad ascoltare la cantata numero 51 tanto per citarne una….Quando la sento credo davvero che ci sia la possibilità di essere in Dio con coloro che amo…
Quando la sento il mondo intero potrebbe finire domani che non avrebbe alcuna importanza…
Altro che quel prete deficiente che si dimena con le canzonette…che vergogna altro che…mi vergogno davvero a un tale spettacolo e come ci dorme la notte quel prete??!!!!!!!!!!!
Evidentemente ci sono idee diverse in campo.
Personalmente, essendo anche organista, ovviamente non sopporto lo stridore di certa strumentazione elettronica e quant’altro, ma tanto, se è vero che Dio è presente ovunque, che lo si celebri con un organo a canne a 7 tastiere e pedaliera, come se ne trovano sopratutto all’estero, piuttosto che con coro ed orchestra d’archi, o in una remota chiesetta di montagna con un semplice gregoriano a cappella, piuttosto che in altri modi, non credo faccia troppa differenza.
Il resto è più che altro dettato da formalità, come lo è la liturgia, che può cambiare secondo le circostanze, ma anche secondo le diverse tradizioni ed epoche storiche.
Del resto, paese che vai, usanza che trovi.
Idem dicasi per le diverse epoche storiche……
Nella messa si adora una divinità, lo dico da non credente (purtroppo) che ha ammirato di Augusto Guerriero in un suo libro: Quaesivi et not inveni.
Ebbene a mio parere la messa deve essere adeguatamente seria e non apostrofata come un rito per moribondi come dice Angelo. La gioia e la spensieratezza vanno manifestate il altre occasioni. Avete mai assistito ad un evento di rito Ortodosso in Russia?
Amo le cose semplici. Per me una messa al campo, in mezzo alla natura, messa su alla meglio con materiale di risulta o improvvisato è quanto di meglio ci possa essere per sentirsi vicini a Dio, in comunione con gli altri presenti e in armonia con il creato. Lascio analisi e ragionamenti sull’argomento canti, balli e applausi a chi preferisce guardare all’apparenza più che alla sostanza…
” la liturgia è una cosa seria, va guidata con rigore e fermezza”; “Trovo tutto questo un peccato”: PURTROPPO LA CURIA ROMANA É ANCORA PIENA DI MONSIGNORI RETROGADI E OTTUSI: nelle celebrazioni si canta, si batte le mani, si puó anche un pó danzare per far festa, la festa della vita che Cristo ha vissuto in pienezza. Vieni a vivere con la povera gente, monsignor del cavolo, per vedere con quanta fede e rispetto si celebra la vita nuova che Cristo ci ha portato. Messe grigie, senza vita, di zumbi affrettati a lasciare la messa per ritornare ai loro lavori SOLO IN ITALIA e nella testa di questo povero e malandato monsignore del Pontificio Instituto di Musica per MORIBONDI!!!!!!!!!