Quando il popolo bue supera se stesso

Quando il popolo bue supera se stesso

Bastano pochi esempi, e ce ne sarebbero mille altri, per far capire quanto sia bue il popolo italiano, il quale ha votato non con la testa, ma con il culo.
Un popolo dunque decerebrato, a cui bisognerebbe togliere il diritto di voto per anni e anni.
Mi ha colpito soprattutto la vittoria di Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti (segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano dal 1990 al 1991, del Movimento Sociale Fiamma Tricolore dal 1995 al 2002 e del Movimento Idea Sociale dal 2004 al 2012), a discapito di Emanuele Fiano, figlio di Nedo Fiano, di origini ebraiche e sopravvissuto allo sterminio nazifascista ad Auschwitz.
Sono stato a Sesto S. Giovanni come incarichi pastorali nella parrocchia di S. Giuseppe, dal 1974 al 1983. Anni ancora caldi, del post ’68, l’amministrazione era ancora “rossa”, Sesto si poteva ancora chiamare la “Stalingrado d’Italia”. Non ho assistito al brusco passaggio dalla sinistra alla destra, tanto più che la città aveva poi subìto una grande trasformazione urbanistica e anche sociale.
Certo, è vergognoso quanto è successo in questa campagna elettorale! Scegliere una fascista puro sangue!
La gente è impazzita!
E che dire poi della Santanché Daniela, della Brambilla Vittoria di Lecco, e della Fascina, fidanzata di Silvio Berlusconi, che ha vinto in Sicilia, senza mai averci messo un solo piede, se non da piccola per fare le vacanze con i genitori?
La gente è impazzita!
A me rincresce per la Bonino, anche per Sgarbi, e per altri ancora, che sono stati esclusi.
La gente è impazzita!
Alcuni dicono: queste cose sono sempre successe, ma non credo che la gente una volta fosse così fuori di testa come la gente di oggi.
Sembra che oggi non ci sia più quella netta distinzione come una volta tra poveri e ricchi, tra proletari e borghesi: oggi sono tutti borghesi o mentalmente borghesi. Tutti sognano di essere piccoli Berlusconi, correndo dietro a populisti che promettono mari e monti.
Una massa di rincoglioniti, e poi ci lamentiamo che anche i nostri bravi cristiani abbiano votato la Destra fascista?
D’altra parte, ci si era abituati alla prostituzione di comunità cristiane al berlusconismo più osceno e alle leghismo più schifoso, ci si abituerà d’ora in poi alla prostituzione dei credenti al fascismo più disfattista.
Di male in peggio!
Ma il peggio è proprio infinito?
***
Dal Corriere della Sera

Collegi uninominali:

Rauti vince su Fiano a Sesto San Giovanni,

Santanchè doppia Cottarelli a Cremona.

Il Pd si consola con Misiani a Milano

di Chiara Baldi
Nella città Medaglia d’Oro della Resistenza, la figlia di Pino Rauti stacca di quindici punti il figlio di Nedo Fiano, di origini ebraiche e sopravvissuto allo sterminio nazifascista ad Auschwitz. Berlusconi trionfa a Monza con il 50%
Quindici punti: è l’abisso che separa Isabella Rauti — candidata al collegio uninominale di Sesto San Giovanni per il centrodestra — dallo sfidante Emanuele Fiano, dem in corsa per il centrosinistra. La sfida più simbolica della Lombardia, quella del collegio nella ex Stalingrado d’Italia che comprende oltre ad altri 48 comuni dell’hinterland anche otto quartieri di Milano (Trenno, Gallaratese, Musocco, Quarto Oggiaro, Qt8, Bovisa, Villapizzone, Affori, Dergano, Comasina e Bruzzano), ha visto trionfare la figlia dell’ex segretario dell’Msi e fondatore di Ordine Nuovo Pino Rauti con il al 45,4% contro il 30,8% del figlio di Nedo Fiano, unico sopravvissuto della sua famiglia di origini ebraiche allo sterminio nazifascista di Auschwitz. La città Medaglia d’Oro della Resistenza conferma così il suo riposizionamento nella galassia del centrodestra, coalizione a cui è approdata già da 2017 quando a vincere alle elezioni comunali, contro la dem già sindaca Monica Chittò, fu l’azzurro Roberto Di Stefano, oggi traslocato nella Lega. E quel cambio di casacca di Sesto San Giovanni fu confermato un anno dopo, alle Politiche del 2018, quando in questo collegio venne eletto un senatore di centrodestra: Guido Della Frera raccolse il 37,67% dei voti battendo quindi la piddina Sara Valmaggi, che racimolò poco più del 30,8% di preferenze.
Trionfo anche per Silvio Berlusconi nel collegio uninominale di Monza: il 50,3% dei voti gli consente di superare la candidata del centrosinistra Federica Perelli (27,17%) e di ritornare a Palazzo Madama.
Sono invece 25 i punti percentuali che separano, nel collegio di Cremona, la senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanché e Carlo Cottarelli (Pd), ex direttore del dipartimento Affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale nonché ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Santanché si è aggiudicata il posto al Senato con il 52% delle preferenze, mentre Cottarelli si è fermato al 27%. Una riconferma, quella di Cremona, per l’imprenditrice sodale di Giorgia Meloni, che già nel 2018, proprio in questo collegio, aveva portato a casa l’elezione con il 48,12% delle preferenze (oltre 146 mila voti) e doppiando la sfidante del centrosinistra, Valentina Lombardi, che incassò solo il 23,19% dei voti (tradotto in numeri erano poco più di 70 mila preferenze). Ma Cottarelli potrà contare sulla corsa, da capolista, nei due listini bloccati del Senato sia a Milano che a Sesto San Giovanni.
La terza sfida significativa per gli uninominali del Senato è quella che riguarda il collegio di Milano città, storicamente sempre stato appannaggio del centrosinistra e per questo considerato «blindato». Il pronostico è stato rispettato: il viceministro dell’economia e delle finanze, il dem Antonio Misiani, bergamasco, ha sconfitto con il 39% la leghista Maria Cristina Cantù che ha raccolto il 33% dei consensi. Terzo Ivan Scalfarotto, in corsa per il Terzo polo.

9 Commenti

  1. Gianpaolo Occelli ha detto:

    E che dire del risultato di Stazzema?
    Siamo un popolo che non merita niente…

  2. Martina ha detto:

    E così è venuta fuori la vera anima italiana: quella fascista.
    Si sentiva nell’aria da tempo e ora abbiamo toccato la realtà.
    Una regressione impressionante: anziché andare avanti si torna indietro di 100 anni.

  3. enniovico ha detto:

    Se vogliamo dirla tutta, quanto è successo era nell’aria; sicuramente l’elettore ha le sue responsabilità, ma i partiti/Movimenti per troppo tempo hanno finto di non capire per ragioni diverse, innanzi tutto per i loro interessi (fatte salve evidentemente eccezioni).Hanno certamente influito, a cultura, gli Organi di Stampa, il tornaconto personale, l’immaturità civica, ecc.; d’altronde chi deve darsi da fare per procacciarsi i mezzi di sostentamento, obiettivamente non può avere il tempo necessario, ammesso che ne abbia voglia, per un approfondimento adeguato, da qui la sfiducia, indi il non voto. Peraltro, fiducia confortata da un linguaggio “politichese” indecifrabile e spesso, troppo spesso in malafede. complimenti a Don Giorgio.

  4. Giuseppe ha detto:

    Fino a quando questa destra nera come il buio pesto, che con un eufemismo illogico si fa chiamare “centrodestra” per nascondere l’orbace che ha nel cassetto abuserà della buona fede di nostri concittadini rincitrulliti dalla demagogia di Berlusconi, Salvini, Meloni e soci? Riusciremo a liberarci di questi figuri che minano la credibilità del nostro paese nel consesso delle nazioni? Sono più di vent’anni ormai che una nuvola nera sta offuscando il bel cielo d’Italia. Ce ne fosse uno degno di rispetto!

    • Don Giorgio ha detto:

      Siccome il popolo italiano è incapace di intendere e di volere, via il diritto al voto, solo governi tecnici, nel frattempo educare la gente al senso civico o democratico. Ci vorranno anni, ma dobbiamo pur partire.

  5. Lanfranco Consonni ha detto:

    Roba da star male, siamo ancora ai tempi in cui la folla gridava Barabba libero e Gesù a morte. La storia non cambia. Non ho parole

  6. ANTONIO ha detto:

    Non so se è un suo errore, ma a me, di Sgarbi proprio non dispiace che sia stato buttato fuori dal Parlamento,un personaggio troppo volgare. Cordialità

  7. franco ha detto:

    mi pare che la chiesa abbia contribuito non poco alla scelta di questa parte politica : bastava che uno di loro tirasse fuori un vangelo, baciasse un rosario, si dicesse madre contro l’aborto nozze Gay. ecc. e diventava santo! punto di riferimento una certa radio con un certo prete direttore ne è un esempio

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