Il paese di 600 persone senza alimentari, ci pensa Luca Gramaccioni: apre il negozio a 25 anni. «Qui sono nato e cresciuto»

Luca Gramaccioni nel negozio (Foto da Facebook)
Il problema dei negozi di paesi che chiudono è generale, e le cause sono diverse, ma non si deve dimenticare la dissennatezza di amministrazioni comunali che concedono con tanta facilità permessi di costruzioni di Supermercati, che non solo creano problemi di cementificazione del poco spazio verde rimasto,  ma mettendo anche in agonia i piccoli negozi, che un tempo erano la vita del paese.
Comprendiamo la presenza di un supermercato zonale, ma che in ogni paese ci siano anche due o più supermercati, questo si chiama oscenità criminale. Non diciamo altro.
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da Il Messaggero

Il paese di 600 persone senza alimentari,

ci pensa Luca Gramaccioni:

apre il negozio a 25 anni.

«Qui sono nato e cresciuto»

La storia arriva da Poggio San Marcello (Ancona)

23 Dicembre 2024
POGGIO SAN MARCELLO – Non è facile essere giovani e decidere di restare, o come in questo caso, di tornare. In un tempo in cui il futuro delle nuove generazioni corre sui social e la ricerca del lavoro si spinge sempre più lontano, la scelta di Luca Gramaccioni, 25 anni di Poggio San Marcello (Ancona), di lasciare la città e tornare al suo paesello per riaprire la bottega del centro, può sembrare anacronistica. A quasi 400 metri di altitudine, lontano dal frastuono della mondanità, Poggio San Marcello è un piccolo borgo di poco meno di 600 abitanti.

LA MANCANZA

Da quando il negozio alimentari ha chiuso i battenti, un anno e mezzo fa, lontano da ogni comodità il paese ha rischiato di spegnarsi e di incorrere nell’ineluttabile destino di ogni piccola realtà dell’entroterra: perdita di servizi e spopolamento.
Riaprire la bottega e ridare un futuro al paese era una sfida non facile, ma appoggiato dalla sua fidanzata Daniela, Luca ha deciso di scommettere sul suo luogo natio. E preparate le valige, ha lasciato Jesi per trasferirsi di nuovo a Poggio San Marcello.
«Qui è dove sono nato e cresciuto, ho tutti i ricordi della mia infanzia, la mia famiglia, i miei amici – racconta Luca al Corriere Adriatico – Non potevo permettere che il paese si spegnesse». Il giovane non è stato lasciato da solo, a fianco a lui nell’impresa anche l’amministrazione comunale. «Una necessità, quella di ripristinare il servizio vendita di alimenti, che i cittadini esprimevano da parecchio», ha spiegato il primo cittadino Fabrizio Chiappa. Il negozio alimentari più vicino si trova a qualche chilometro di distanza e per molti anziani, alcuni senza patente, raggiungerlo era complicato. «Così, appresa la volontà di Luca ha continuato il sindaco – ci siamo subito attivati con un bando». La bottega in piazza della Madonna 1 è proprietà del Comune. «È lodevole come ragazzi così giovani abbiano deciso di investire nel paese e anche per questo abbiamo cercato di aiutarli». L’impegno del Comune non si è fermato alla sola concessione di un affitto vantaggioso, con un lavoro di squadra è stato ristrutturato il locale. «Ci siamo rimboccati le maniche, lavorando sodo – racconta Luca per me e Daniela, che abbiamo già lavorato nel settore della grande distribuzione, è una sfida nuova e ci piace pensare di intraprenderla insieme alla gente del paese». “Il Girasole” ha riaperto mercoledì scorso.

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