Una mezza cartuccia, che lascia il gregge in balìa dei barbari leghisti!

di don Giorgio De Capitani
Non vorrei entrare nel merito del perché di una scelta, ovvero dei veri motivi per cui papa Bergoglio abbia scelto Mario Delpini come successore di Angelo Scola.
I retroscena nel campo cattolico sono sempre misteriosi, quasi impenetrabili, ma senza dubbio sono il frutto di oscuri giochi opportunistici, anche di potere.
Due cose però appaiono del tutto evidenti: papa Bergogno ha voluto punire la diocesi milanese, ma c’è dell’altro: non ha voluto cadere nel rischio di nominare a Milano un vescovo, che avrebbe oscurato il vaticano, così come era successo con la nomina di Carlo Maria Martini.
Non dimentichiamo il “protagonismo” o l’egocentrismo” di Bergoglio: ama solo la sua immagine, il suo ego grande come il mondo intero. Perciò, è naturale che non voglia rivali, e di conseguenza nelle sue scelte pastorali predilige pastori succubi, devoti, fichi secchi, meglio ancora se a lui inferiori in tutto. In altre parole, nelle diocesi di una certa importanza Bergoglio sceglie mezze cartucce: vescovi che non pensano in proprio, o, se pensano, sono così fifoni da non dirlo pubblicamente.  
Dopo Angelo Scola, occorreva a Milano una guida forte e coraggiosa, tale da sconvolgere la supponenza pragmaticistica dei milanesi. Ma ciò avrebbe irritato il papa attuale, che vive accarezzandosi la propria immagine.
Ma ciò che mi spaventa è l’incapacità o la non volontà da parte di Mario Delpini di affrontare i veri problemi di una diocesi, che è in balìa di una mentalità paurosamente razzista.  È la cosa ancor più grave, direi blasfema, è che il clero è allo sbando, non solo perché è imborghesito fin nell’anima, ma è talmente menefreghista, fuori di sé, vittima di un girovagare come trottola senza incidere nel cuore umano, che ha ceduto tutto nelle mani dei praticoni analfabeti leghisti.
Non riesco a delineare meglio, con colori danteschi, la situazione della diocesi ambrosiana,  ma vi garantisco che fa paura, e sono convinto che prima o poi crollerà come segno di maledizione anche la madonnina del Duomo.
Succederà presto!
Ma questo sarà il minor male: il peggiore sarà la rovina di una diocesi trascinata nel baratro da una masnada di barbari, aggrappati alla coda che scodinzola di preti ubriaconi.
E Mario Delpini tace!
Già! Lui preferisce difendere i preti pedofili, ne paga anche le spese processuali, e disprezza i preti condannati per querele da parte di giornalisti o di politici tanto permalosi da minacciare tutti coloro che si permettono di criticarli.
Ma non è questo il vero problema. So anche affrontare le condanne da solo.
Il problema è Mario Delpini, il problema è il clero milanese, il problema è la svendita a prezzi ridottissimi di una diocesi sull’orlo del fallimento.
“Non è vero!”, dicono i ciechi.
“È una bugia!”, dicono gli ottusi.
“Siamo sulla strada giusta!”, dicono i menefreghisti.
Mario Delpini ignora la realtà, disprezza i suoi oppositori, tace sulla oscenità di una diocesi calpestata da porci che si trastullano con le cose sacre.   
Aspetto che qualche altro prete (finora non ho nessuno: ognuno si tiene il proprio posticino al caldo, al sicuro, in prospettiva di una bella carriera, vero don Sergio Massironi?) che tiri fuori la testa dalla sabbia, e parli a voce alta.
Tutti coglioni questi preti milanesi?  
Sembrerebbe di sì.     
 

 

4 Commenti

  1. Elio ha detto:

    Don Giorgio, scrivendo queste cose in questo modo non ti cerchi certamente molte simpatie. Non sarebbe meglio affermare le tue idee con un linguaggio meno “cruento”?
    Moltissime persone prima di valutare la sostanza guardano alla forma e non possiamo semplicemente qualificarli come superficiali ed ignoranti!

  2. Giuseppe ha detto:

    Ho maturato il sospetto che nella chiesa cattolica (ma forse è così anche in altre realtà simili) si dia più importanza all’apparenza che alla sostanza. Anche l’apparenza però, a volte, va… a farsi benedire!

  3. Paolo ha detto:

    Complimenti don Giogio per il coraggio…
    Grazie per il suo esempio di combattente
    Per il Vangelo… Saluti

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