VENERDÌ SANTO – Gesù muore sulla Croce donando il suo Spirito
dipinto di Martina Viganò
VENERDÌ SANTO
Cristo muore sulla Croce donando il suo Spirito
di don Giorgio De Capitani e Martina Viganò
Forse non capiremo mai il perché il Figlio di Dio si è incarnato per morire su una croce. Forse non era necessario che il Logos eterno si incarnasse per essere ucciso così barbaramente, ma l’Unico Bene Necessario ci sconvolge nelle nostre logiche così ristrette o poco aperte alla Novità sempre sorprendente del Logos eterno.
Se i tre Vangeli sinottici (secondo Marco, Matteo e Luca) presentano la scena del Calvario immersa nelle tenebre, quasi a voler ancor più drammaticamente marcare la solitudine del Cristo morente in balìa del silenzio del Padre, ma senza per nulla far pensare che quelle tenebre stessero per vincere sulla Luce del Logos eterno, è l’evangelista Giovanni a presentare il Crocifisso già nella Gloria.
Cristo, mentre si avviava verso il Golgota, era mosso dalla certezza già nel vedere lassù la Croce in un alone di Luce. Il suo Spirito era già pronto ad essere donato, nell’istante in cui Cristo esalava l’ultimo respiro, e proprio quell’ultimo respiro diventerà l’eterno soffio dello Spirito.
Cristo si avviava verso la Croce, senza minimamente cedere di un passo nella sua “ferma decisione” di resistere agli inganni del Maligno, che, come scrive l’evangelista Luca, dopo le tentazioni nel deserto sarebbe tornato “al momento fissato”, a indicare il momento della Passione e della Morte di Cristo, come tentazione estrema.
Si resiste senza cedere di un millimetro il passo al Maligno, nelle sue variopinte incarnazioni nel potere di ingiustizie e di malvagità, solo quando si è nella luce dello Spirito, e la Luce dello Spirito è l’Intelletto divino che si riflette nella volontà umana. La morte è già in quell’ego che se muore lascia spazio alla Luce del Risorto.
Se Cristo era in cammino verso il Calvario già spoglio dentro di ogni condizionamento umano, noi man mano camminiamo dobbiamo spogliarci col distacco di tutto ciò che pesa, ridando così al passo più speditezza, in ogni caso secondo il passo stabilito da Dio, e se Cristo secondo la tradizione è caduto più di una volta ed è stato aiutato dal Cireneo, non è stato per i suoi peccati, ma per farci capire dove possa arrivare la brutalità umana.
Si resiste agli inganni del Maligno nella libertà del nostro spirito nello Spirito del Cristo morente.
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