Che bauscia!

tre neo vescovi
Sabato 28 giugno, nel Duomo di Milano, sono stati consacrati vescovi due sacerdoti diocesani: don Franco Agnesi (vicario episcopale per la Zona Pastorale II – Varese) e don Pierantonio Tremolada (vicario episcopale del settore per l’Evangelizzazione e i Sacramenti); e un religioso, fra’ Paolo Martinelli, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.
Ha presieduto l’ordinazione episcopale il cardinale di Milano, Angelo Scola.
Già è stato scritto su questo sito che, mentre don Agnesi e don Tremolada sono ritenuti  “martiniani”, fra’ Martinelli è un ciellino.
Se volete una prova, ascoltate i loro interventi. Don Agnesi e don Tremolada ringraziano Martini, mentre Martinelli ringrazia Comunione e liberazione. 
Nulla di male, per amor di Dio!
Non è questo che vorrei però evidenziare, dopo aver ascoltato i tre discorsi. Mi ha colpito la sobrietà delle parole di don Agnesi e di don Tremolada, e l’autoesaltazione di fra’ Martinelli. Noi in milanese diremmo: che bauscia!
Il discorso di monsignor Paolo Martinelli

Il discorso di monsignor Franco Agnesi

Il discorso di monsignor Pierantonio Tremolada

22 Commenti

  1. Gaetano ha detto:

    Quando mi imbatto considerazioni così dico:
    Un lavoro (vero) è una moglie sicuramente aiuterebbero

  2. Guido ha detto:

    che tristezza questo ricercare e vedere costantemente i difetti degli altri !!

  3. Gianni ha detto:

    A me ha colpito anche la cotta del “francescano” padre Paolo. Un trionfo di pizzi e merletti che fa impressione!
    Addosso a uno che dovrebbe aver fatto voto di povertà fa ancora più impressione.

  4. Fabrizio ha detto:

    E se il frate fosse stato vicino ad altri movimenti cosa cambierebbe?

  5. trevize ha detto:

    @Crescenzo Pettoruto
    La forza della chiesa è sempre stata aver un gruppuscolo di preti in ogni “scarpa”, così da imbonire ed anestetizzare chi la pensa diversamente dall’attuale magistero paolino e, quando la storia ha emesso la sua sentenza, poter “giustamente” affermare che “lei” aveva già da tempi non sospetti abbracciato tale visione con un gruppo di preti pionieri ma che per cambiare la struttura ci vuole il suo tempo.
    Nel frattempo ogni prete – ognuno con la propria visione – tenta di riportare parte del gregge in fuga che gli si avvicina nell’ovile.

    • Crescenzo Pettoruto ha detto:

      @trevize
      La forza della chiesa è l’ignoranza e la superstizione dei credenti che consente di leggere il tuo incomprensibile post considerandolo cosa seria. Punto.

      • trevize ha detto:

        @Crescenzo Pettoruto
        Il mio post precedente era un atto di accusa verso la chiesa, non un’espressione della sua magnificenza.
        La chiesa non fa il gioco delle tre carte, ma quello dei tre mazzi. Appena poni l’attenzione su una sola carta sei fregato.

        Tutte le religioni usano l’indottrinamento (lavaggio del cervello) e sapendo bene che più si è giovani più si è “ricettivi”, usano il catechismo obbligatorio (anche nelle scuole)… oltre ai simboli (o sigilli) in ogni luogo pubblico.
        E’ l’indottrinamento che porta all’ignoranza e alla superstizione, e questi mestieranti sanno bene quando si è più vulnerabili e che una volta infettati è molto difficile uscirne. Basta un piccolo “richiamo”, un simbolo o un’emozione che hanno associato al loro dio, ed hanno le chiavi per entrarti in casa. (sic)

        • Crescenzo Pettoruto ha detto:

          @trevize
          Chiedo venia. Ho letto male e capito peggio. Pensavo si trattasse del solito post a difesa dei preti “diversi”… Come il mitico Dongiorgio.it che tiene, effettivamente, i piedini al caldo ma si spaccia per rivoluzionario. Non basta scrivere “culo sporco” per fare la rivoluzione. Anche se il “culo sporco” lo hanno effettivamente molti che il don attacca e ha attaccato. Ma questa è un’altra storia.

          • Don Giorgio ha detto:

            Tu puoi esprimere i giudizi che vuoi, ma non puoi dire che io tengo i piedini al caldo. Coglione, comincia a fare ciò che ha fatto il sottoscritto. E poi parla. Altrimenti, taci!

  6. Giuseppe ha detto:

    Monsignor Paolo se avesse potuto avrebbe ringraziato anche i sassi e le suppellettili degli ambienti in cui è vissuto. La cosa che infastidisce maggiormente del suo intervento, a parte il lunghissimo elenco di persone che ha incontrato nel suo ministero, è la sua militanza “formativa” nella ricca ed “intraprendente” CL, che mi sembre piuttosto in contrasto con l’eredità del poverello di Assisi.
    Il buon frate ha già comunque appreso ed assimilitato il tipico modo di parlare, pedante e noioso, dei vescovi e dei cardinali in genere.

  7. GIANNI ha detto:

    Non ho colto, tranne per un aspetto, tratti significativi particolarmente distintivi.
    Tutti e tre fanno ringraziamenti vari, ovviamente con riferimento al proprio vissuto, forse con toni un po’ diversi tra chi docente e chi no.
    La vera differenza, appunto, la fa l’eteroreferenzialità rispetto alle proprie esperienze e, quindi, semmai bisognerebbe capire cosa questo significhi.
    Rispetto a Martini, ma anche a Tettamanzi, che non vorrei dimenticare, significa incardinarsi nell’elemento della successione apostolica, mentre far riferimento ad associazioni o altro, no.
    Secondo me, comunque l’importante è che ognuno non stia tanto a pensare ai propri referenti, ma si impegni socialmente.
    Oggi la chiesa, come dice l’instrumentum laboris, avrà bisogno anche di opera di catechesi, ma secondo me ha ancora più bisogno di opere sociali.
    Quindi, il mio augurio, ad ognuno dei tre, è di mettere da parte riferimenti ideologici o altro, per impegnarsi,a prescindere dalle posizioni teologiche di un Martini o di un Giussani, sopratutto a portare avanti quell’impegno sociale, che ad esempio grazie a Tettamanzi ha consentito la costituzione di un fondo per i più deboli.
    Oggi molti si aspettano dalla chiesa non solo una catechesi, ma un’opera sociale di concreto sostegno ai più deboli.
    L’opera di Tettamanzi s’incardinava in questa direzione.
    Spero continui, a prescindere da appartenenze ideologiche o teologiche, per così dire.

  8. lalo ha detto:

    speriamo che il frate non diventi vescovo di Lodi.

  9. dottginkobiloba ha detto:

    secondo lei come mai scola ha scelto 2 martiniani su 3 ?

    • Don Giorgio ha detto:

      Papa Francesco ha scelto due martiniani, Scola il suo! Ecco la verità, caro ciellino!

      • Paolo ha detto:

        E le PROVE di questa scemenza? Purtroppo per te, il Papa ha dato più volte prova della stima che nutre per noi. Ma questo non puoi capirlo….

        • Don Giorgio ha detto:

          Ecco ecco i seguaci del fondamentalismo romano!

          • Crescenzo Pettoruto ha detto:

            Questo sito è meraviglioso. Un prete che fa il prete ma contesta la chiesa senza rendersi conto che la chiesa è proprio quella roba lì e lui ne fa parte. Gonnelloni e cappelloni che se potessero si avvelenerebbero. E il gregge che nel 2014 non si ancora accorta che il medioevo è passato da un pezzo. Continuate così.

  10. Filippo ha detto:

    Condivido pienamente il suo giudizio. Peccato che il carisma francescano scivoli in tanta vanagloria ! Mons. Tremola da mi e’ parso il più’ profondo e solido dei tre,

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