Family Day, una manifestazione di “maltrainsemm” e di super cattolici già perdenti!

family day
di don Giorgio De Capitani
Non credo che il caso del vescovo di Livorno che invita i suoi fedeli a partecipare al Family Day, di sabato prossimo, a Roma, contribuendo anche economicamente per le spese di viaggio, sia tanto scandaloso, se pensiamo al convincimento psicologico e capillare da parte di associazioni cattoliche, parrocchie, preti e suore per riempire il Circo Massimo di cattolici super difensori di quella famiglia tradizionale, che oramai è diventata tanto ideale da essere il privilegio di quei pochi che sono stati baciati dalla fortuna.
Sì, convincimento psicologico, che fa capire quanto si sia ancora vittime di una struttura, quella religioso-ecclesiastica, che tuttora mantiene i suoi tentacolari poteri sulle anime. Poteri tentacolari, attraverso i movimenti, le congregazioni, le associazioni, le parrocchie, ecc. E parlare di parrocchie oggi è oltremodo complesso, se pensiamo al loro sfascio pastorale di fede, che nel suo aspetto organizzativo tiene ancora, ma solo perché c’è gente praticona (non importa se passa dal sacro al profano, e viceversa) che organizza feste, pranzi, ecc. Per il resto, basta vedere le chiese oramai deserte.
Ma il convincimento psicologico non basta più, se manca quel supporto anche di tipo economico che mette insieme il dovere e il piacere. Non scandalizziamoci, dunque, del vescovo di Livorno e neppure degli sconti fatti da ItaloTreno (a cui non interessa la fede nei valori cattolici, quanto un maggior incasso), se pensiamo ad un Circo Massimo riempito di “oves et boves”, cioè di un ibrido di gente che di evangelico ha ben poco.
Posso capire le manifestazioni cosiddette laiche o civili, ma non posso accettare le manifestazioni di credenti che vanno in piazza per difendere i valori cosiddetti cattolici. Già la parola “manifestazione” sa di anti-evangelico!
E se vogliamo porre in antitesi manifestazioni laiche e manifestazioni cattoliche, anche se dovessero prevalere quelle cattoliche sarà sempre una sconfitta per la religione. In altre parole, chi scenderà in piazza sabato prossimo al Circo Massimo per difendere la cosiddetta famiglia tradizionale, sarà in ogni caso un perdente.
La Chiesa-struttura-religione deve oramai rassegnarsi: diventerà sempre più perdente, nonostante papi alla Bergoglio. Mai come oggi la Chiesa è falsa, illusoria, perciò perdente.
Occorre far rinascere una Chiesa evangelicamente autentica, quella che educhi alla purezza dell’essere, senza condizionamenti o pesi di potere che l’hanno portata fuori strada.
Occorre dare allo Stato italiano la sua piena autonomia, senza soggezioni al potere temporale della Chiesa. Uno Stato libero, dove i diritti civili non dovranno per forza coincidere con quelli religiosi. Anche lo Stato dovrà mirare al meglio del Bene comune. Ma il Bene comune è qualcosa che tiene insieme interessi vari, che purtroppo non sempre mirano al meglio.
Come credente farò di tutto perché la mia fede sia al di sopra di ogni struttura, guardando all’Umanità profonda dove il divino e l’umano si armonizzano nell’Unità dell’essere; mentre come cittadino cercherò di dare più “essere” a quel Bene che non è solo fatto di economia o di avere.
A me, credente e cittadino, non deve interessare se uno è etero o se è gay, se è sposato in chiesa oppure in comune, se convive soltanto, ma deve interessare la sua profonda felicità, che fa parte direi di un altro mondo, dove tutti possiamo trovarci d’accordo.  

 

12 Commenti

  1. carlo dalla ha detto:

    Io e mia moglie siamo sposati da 35 anni con matrimonio solo civile (la chiesa cattolica non volle sposarci in quanto mia moglie era reduce da un matrimonio religioso fallito – botte da orbi, corna e quant’altro). Nonostante non abbiamo ricevuto la benedizione del cielo siamo ancora insieme e ci vogliamo bene; abbiamo cresciuto un figlio ed una figlia ai quali abbiamo cercato di trasmettere i nostri valori. Il maschio, trent’anni, è diplomato in ragioneria e la femmina è laureata in Medicina. I nostri figli ci hanno dato quattro nipoti che adoriamo. Solo questione di fortuna? Non credo proprio, il tutto è frutto dell’amore e della dedizione l’uno all’altro. Nonostante la mancata benedizione della chiesa noi ringraziamo ancora – ed ogni giorno – il Signore Iddio per il nostro amore. Auguri a tutti.

    • Alberto ha detto:

      Che bello!!
      Famiglia perfetta per la pubblicità del mulino bianco o della pasta barilla
      Auguri

      • carlo dalla ha detto:

        caro amico, il tuo sarcasmo mi pare fuori luogo. Io non credo alla famiglia del Mulino Bianco o della pasta Barilla; io e mia moglie crediamo nell’amore, nel reciproco rispetto e, in tanti anni, non siamo MAI andati a letto la sera prima di avere risolto i problemi e le controversie che abbiamo avuto. Tutto qui. Auguri anche a te

        • LANFRANCO CONSONNI ha detto:

          La sua famiglia non ha ricevuto la benedizione della chiesa, ma probabilmente da qualcuno “al di sopra”. La saluto con simpatia, Carlo, e tanta serenità per il futuro!

  2. Andrea ha detto:

    I cattolici seguono le verità definitive, definitorie e obbediscono al religioso ossequio.
    I fondamentalisti/integralisti sono tali perché, narcisisticamente, imprigionano la Verità nella loro misera testolina, sfociando nel dramma disperato del relativismo assoluto.

  3. ANTONIO ha detto:

    FAMILY DAY, CERTO IN INGLESE SUONA MEGLIO. MA QUESTA COSIDDETTA FAMILY DAY, CHE TANTO DIFENDE LA FAMIGLIA TRADIZIONALE “LA SACRA FAMIGLIA”, PENSANDOCI BENE CHISSA’ TRA I PARTECIPANTI QUANTE COPPIE DIVORZIATE, SEPARATE, FAMIGLIE ALLARGATE,PRETI E SUORE SARANNO PRESENTI. SIC

  4. Carmine ha detto:

    Le statistiche parlano chiaro: ci si separa più che nel passato e il trend sta rallentando non perché effettivamente le separazioni stiano diminuendo, ma perché molto probabilmente in questa crisi economica la separazione “burocratica” sta diventando un lusso per chi se lo può permettere (per cui si stanno preferendo accordi privati ad avvocati, giudici e bolli vari). Siamo quasi a una separazione ogni tre matrimoni. In questo senso possiamo ritenere che la cosiddetta famiglia “tradizionale” sia “sotto attacco” (da più di quarant’anni, però) e che sia giusto fare qualcosa per difenderla. Non dimentichiamo che dietro ogni separazione si consuma un dramma che spesso colpisce dei bambini innocenti.
    Il problema dunque c’é e, come ogni problema, per essere risolto richiede un’analisi della cause, ovvero é necessario capire cosa stia seriamente minando la famiglia “tradizionale”. Mi chiedo, dunque, quanto le unioni civili possano minare la stabilità di una famiglia più di problemi come la disoccupazione, la crisi economica, le politiche fiscali inique, la corruzione diffusa, la distruzione dei valori portata da un liberismo spregiudicato che invita ad un consumismo sfrenato e distruttivo per le famiglie, ecc. ecc.
    Queste manifestazioni Pro-famiglia suonano tanto come un tentativo di distogliere l’attenzione dai problemi VERI delle famiglie: in altre parole sembrano un “guardare la pagliuzza, anziché scuotere le coscienze e la politica verso la trave”. In questo senso questo come altri Family Day puzzano tanto di ipocrisia: Family Day o Farisei Day?

  5. Giuseppe ha detto:

    Ho sempre diffidato delle manifestazioni che richiamano una massiccia presenza di persone. Di solito creano più confusione che altro, provocando spesso per di più disagi per la circolazione di chi non ne è interessato. Per non parlare degli immancabili malintenzionati a cui non sembra vero poter approfittare di un’occasione d’oro per fare casino, combinarne di tutti i colori e… anche di peggio, nonostante il servizio d’ordine, che per quanto possa essere efficiente difficilmente è in grado di controllare tutto. Riempire di persone le piazze e ampi spazi di verde non è poi così difficile, perfino Mussolini (usando la coercizione) e Berlusconi (aprendo il portafoglio per pagare i sostenitori) ci sono riusciti, figuriamoci se non accadrà anche con dei movimenti religiosi che sono pieni di fedeli convinti di fare cosa gradita alla casta clericale. La mia mente fruga tra i ricordi e non riesco a non pensare ad altre manifestazione di questo genere, come il grande concerto del 1° maggio organizzato dai sindacati, o i rave, o i grandiosi spettacoli di artisti con le loro coreografie sorprendenti, studiate apposta per rubare l’occhio, in modo da compensare la fatica e la difficoltà di riuscire a seguire le esecuzioni . E perfino alle giornate della gioventù del 2000 indette in concomitanza con la celebrazione del giubileo, che fecero piombare a Roma parecchie centinaia di migliaia di ragazzi, ospitati alla meglio, per la maggior parte in una tendopoli improvvisata nella zona di Tor Vergata, che una volta concluse le cerimonie con la partecipazione di Giovanni Paolo II, richiesero una vera e propria bonifica per ripulirle l’area da ogni sorta di rifiuti, ivi compresi profilattici e altre belle cose che non avevano nulla a che fare con i sacri riti. Sbaglierò, ma ho come l’impressione che la Chiesa per battere i costumi mondani che rifiuta e le idee che ritiene a priori contrari alla propria concezione morale, si serva degli stessi mezzi, scendendo in questo modo su terreno viscido e insicuro che non le è familiare, ma con quali conseguenze?

  6. GIANNI ha detto:

    La differenza di fondo è che le manifestazioni religiose sono contro qualcosa, mentre quelle laiche sono solo pro.
    Mentre, infatti, queste ultime intendono solo far valere dei diritti, quelle religiose intendono invece negarli.
    Le manifestazioni favorevoli alla Cirinnà non intendono certo negare la cosiddetta famiglia tradizionale, ma solo affermare anche l’esistenza di alternative.
    Quelle favorevoli alla famiglia tradizionale manifestano contro queste ultime.

  7. don ha detto:

    Ho constatato che anche Mons. Giancarlo Bregantini ha dato un appoggio esplicito e forte al Family day…io sono sempre un po’ restio a manifestazioni di massa che possono prestarsi a facili strumentalizzazioni ideologiche. Però personalmente resto contrario ad un’equiparazione (di fatto si tratta di questo) tra coppie omosessuali e matrimonio tra un uomo e una donna. Non solo come prete ma come cittadino. La famiglia composta da un uomo e una donna e aperta alla procreazione responsabile è il futuro della società: non vedo come si possano equiparare altre unioni. Si potrebbero riconoscere alcuni diritti senza arrivare ad un’equiparazione di fatto.

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