Votate questa gentaglia! Andremo sicuri verso l’Incivilità!

da L’Espresso

«Aboliremo le unioni civili»:

l’ultima minaccia del centrodestra

Dal palco del convegno organizzato dal Family day a Roma, su cui sedevano Gasparri, Meloni, Salvini e Parisi, l’intervento di Eugenia Roccella (Idea-Noi con l’Italia): «Per la sinistra leggi come questa portano verso il preteso progresso; per noi, vanno verso la fine dell’umano. Cirinnà (Pd): «Dispiace per loro»
di SIMONE ALLIVA
29 gennaio 2018
Le unioni civili saranno abolite perché “vanno verso la fine dell’umano”. È la promessa elettorale del centro-destra riunitosi durante il convegno “Oltre l’inverno demografico”, organizzato il 27 gennaio a Roma da Alleanza Cattolica e dal comitato Difendiamo i nostri figli in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. A pronunciarla, premiata da uno scroscio di applausi, la parlamentare Eugenia Roccella, oggi candidata con Forza Italia per la Camera in Emilia Romagna nel collegio uninominale di Casalecchio di Reno. “Il mio impegno nella prossima legislatura sarà quello di battermi, insieme agli amici della coalizione di centrodestra, per abolire o cambiare profondamente tutte le leggi approvate dalla sinistra che hanno ferito la famiglia” – ha dichiarato Roccella- “Penso al provvedimento sulle unioni civili che, va detto con chiarezza, di fatto apre alla stepchild adoption. Per la sinistra, leggi come questa portano verso il progresso; per noi, vanno verso la fine dell’umano”.
Insieme lei c’erano anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri di Forza Italia, Stefano Parisi segretario nazionale di Energie per l’Italia, il leader leghista Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Monica Cirinnà, madre della legge sulle unioni civili, ha dichiarato a L’Espresso: “Dispiace per loro, ma ogni qualvolta che è stata approvata una legge sui diritti civili non si è mai tornati indietro. Dal referendum per abolire il divorzio a quello sull’interruzione di gravidanza. Dovevano raccogliere anche loro delle firme per indire un referendum contro le unioni civili, che fine hanno fatto?”

4 Commenti

  1. ANTONIO ha detto:

    Possiamo fare tutti i discorsi che vogliamo ma una ragione e’ sacrosanta e non c’e’ nulla che la possa cambiare, ognuno e’ libero di fare quello che vuole senza preoccuparsi se generazioni umane aumentano o diminuiscono o si estinguono,che poi oggi con l’ingegnereia genetica si potrebbe fare tutto. Buona giornata

  2. Danilo ha detto:

    Facciamo qualche considerazione di pura biologia senza basarci su pregiudizi o su posizioni pseudopolitiche:
    1. Da 250.000 anni l’Homo Sapiens si sta evolvendo tramite le unioni fra maschio e femmina e queste unioni sono causate dall’attrazione eterosessuale.
    2. Due maschi e due femmine non genererebbero alcun discendente e nel caso limite in cui non ci fosse più questa attrazione eterosessuale la specie umana si estinguerebbe in modo naturale.
    3. Una alternativa per non estinguerci sarebbe quella di costringere fisicamente o chimicamente un uomo e una donna ad avere un rapporto sessuale in periodo fertile.
    4. Un’altra alternativa sarebbe quella della fecondazione in vitro prelevando in modo più o meno invasivo i gameti necessari allo scopo, assegnando poi la crescita del nascituro alla persona che si sceglierebbe secondo criteri socialmente o giuridicamente condivisi.
    Non ho intenzionalmente citato le preferenze sessuali di ciascuno in quanto queste sono, appunto, preferenze e quindi libere legittime scelte individuali.
    Il punto in discussione rimane quindi la risposta alla semplice domanda: Vogliamo mantenere in vita e tramandare il concetto classico di famiglia basato su padre e madre o riteniamo questo concetto superato accettando che la società si modifichi fino ad essere costituita solamente da “Istituti Giuridici di diritto pubblico” come citato dalla legge 20/5/2016 n. 76?
    È questa risposta che ci divide, a mio parere.

  3. Giuseppe ha detto:

    Che pulpito! Quali grandi menti! Gasparri, Meloni, Salvini, Parisi, Roccella.Tutte bravissime persone, grandi esperti di studi sociali, psicologia, politica e giurisprudenza. E tutte intelletualmente libere, assolutamente non condizionate da ideologie e pregiudizi di sorta…
    In una parola il trionfo dell’ipocrisia. Secondo il vocabolario “ipocrisia” (s.f. dal Greco ὑποκρίνομαι «fingere») è la tendenza a simulare buone qualità, buoni sentimenti, buone intenzioni, volendo apparire diversi da ciò che si è, allo scopo di farsi benvolere o per trarre in inganno…
    Quanto alle promesse/minacce elettorali, volete sapere come sara’ la nostra vita dopo le votazioni?
    https://www.facciabuco.com/post/345262oxz/volete-sapere-come-sara-la-nostra-vita-dopo-le-votazioni-se-tutto-andra-come-deve-andare-sara-una-pacchia.html
    Se tutto andrà come deve andare, sarà una pacchia. E io per prepararmi, ho già programmato la mia giornata tipo.
    Dopo il 4 marzo, e una volta che le promesse di tutti i candidati premier saranno com’è prevedibile mantenute, io mi alzerò tardi. Che è già un ottimo inizio. Non avendo impegni incombenti, per la verità non avendone proprio, passerò la mattina guardando la Tv (senza pagare il canone, me l’ha promesso Renzi). Al pomeriggio prenderò la mia auto (senza pagare il bollo, me l’ha giurato Silvio) e mi dirigerò con calma all’Università per seguire qualche lezione (senza pagare le tasse, me l’ha detto Piero Grasso).
    Sono ancora indeciso tra Paleontologia e Ingegneria spaziale. Magari entrambe, tanto lo farò unicamente per passione personale. Perché al lavoro, quasi sicuramente, non ci andrò.
    Avrò un reddito minimo garantito da 780 euro al mese, mi ha assicurato Luigi Di Maio.
    Se poi avrò una moglie e un marmocchio in casa, addirittura 1.250, mi ha confermato Berlusconi. Non avrò fretta. Se poi per noia o per curiosità mi farò assumere da qualcuno (perché il lavoro non mancherà, mi hanno detto tutti), sappiate che malissimo che vada sarò pagato 10 euro l’ora (parola di Renzi).
    Non verrò certo licenziato (che tanto il Jobs act, promessa, verrà abolito) e i soldi che guadagnerò, tutti ma proprio tutti, saranno tassati al 15% (me l’ha giurato Salvini).
    Se non l’avrò fatto prima, lascerò il lavoro a circa 60 anni, mica più a 67 (come mi ha assicurato Berlusconi). E lo farò con una pensione minima di mille euro (sempre il Berlusca, in gran forma).
    Tanto mi basterà per viaggiare il mondo intero e organizzare una grigliata a settimana con gli amici.
    Alla fine di una vita tranquilla e bellissima, non so ancora se il mio funerale sarà pagato dal mio marmocchio (che spero a sua volta percepisca già il reddito minimo e si alzi tardi al mattino) o mi verrà gentilmente offerto dallo Stato. E anzi, approfitterei di questo contesto per invitare i candidati a formulare una proposta su tale problematica rimasta irrisolta.
    Gli economisti dicono che il mio stile di vita, e quello di tutti gli italiani, costerà 200 miliardi l’anno in più allo Stato. Cioè circa 50 mila euro l’anno per ogni singolo contribuente italiano. Cioè più dei soldi che riuscirò a guadagnare col reddito minimo e quelli che risparmierò non pagando praticamente niente. A parte la casa e la birra. E il cibo per le grigliate.
    Ma quelli sono i tecnici, pignoli, saputelli e pure un po’ invidiosi. In realtà andrà tutto come deve andare e vedrete che sarà una pacchia.
    Me l’hanno promesso tutti!

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