Flavio Briatore, che uomo sei?

Flavio Briatore, che uomo sei?

di don Giorgio De Capitani
Per non beccarmi un’altra querela (sarebbe la quarta!), mi limiterei a dire: “Me ne frego di Flavio Briatore: che lui muoia o che viva!”.
E per evitare insulti gratuiti dal suo gineceo, dovrei solo fare come quel bravo cristiano che lascia ogni giudizio nelle mani del Buon Dio dalle maniche larghe.
Ma io non sono affatto un tipo che me ne possa fregare, e tanto meno mi ritengo un bravo cristiano, per cui non faccio il comodo menefreghista, e neppure l’ipocrita buonista.
Anche qui, come per Matteo Salivin, non mi interessa “l’individuo” (tizio, caio o sempronio, milanese, siciliano o napoletano, credente o non credente, sposato o separato, convivente o divorziato, ecc. ecc.), ma mi interessa la “persona”, che in latino significa “maschera”.
E maschera è il ruolo di un individuo: ruolo, ovvero il posto che egli occupa nella società o nella chiesa. Ruolo è il potere, ruolo è il grado più o meno alto di una gerarchia.
Ruolo è… contare qualcosa in una società di sfondati danarosi e di arrivisti senza scrupoli, di chi con gomitate o altri mezzi per nulla leciti è salito in alto, calpestando i diritti dei più onesti.
Non credo di essere l’unico a dire che chi supera un certo livello economico non può essere che un ladro, o un farabutto.
Chi ha troppo, più del necessario, è perché ha tolto a un altro qualcosa di suo, e dunque non può dirsi onesto.
Siccome non riesco a sopportare ingiustizie, e ogni ingiustizia è un male insopportabile, allora non taccio, anche perché ho ancora dentro di me una carica che non mi lascia impotente di fronte a soprusi, prepotenze, a stupidità/idoli che hanno nomi famosi, proprio perché si sono imposti senza rispettare qualsiasi regola di decenza morale o di rispetto altrui.
Stupidità/idoli sono quei personaggi (persona è maschera, personaggio è maschera al cubo) che, avendo ruoli importanti nel campo della medicina, dicono stronzate come ad esempio Alberto Zangrillo a proposito del Coronavirus (e non solo!).
Stupidità/idoli sono quei ricconi che più hanno più sono gaglioffi davanti a Dio e al genere umano. Gaglioffo è uno come Flavio Briatore che crede di poter tutto, perché ha troppo, al di là del limite stabilito dalla giustizia divina.
Stupidità/idoli sono le attuali mummie, che un tempo si permettevano di requisire il diritto sulla donna, sempre pronta a vendersi nel corpo, pur di avere come regalo un gioiello o di potersi rifarsi nella pelle, togliendosi quel minimo vestito di decoro che fa bella una donna anche quando fisicamente non appare.
Che volete da me? Che io, più che ottantenne, che sto in piedi con antidolorifici che prendo solo quando ho un dovere da svolgere, mi faccia intimorire da quei sapientoni di cartapesta o presuntuosi palloni gonfiati o prepotenti senza coscienza o populisti mendaci, tutta gente vuota di un grande Pensiero e capace solo di usare il loro cervello per fare carriera e soldi, imbrogliando un popolo di coglioni?
E che cosa otterrei, gridando la mia rabbia contro un mondo di farabutti, che hanno dalla loro parte il potere e la legge?
Nulla otterrei, se non insulti e querele, ma non per questo me ne starò zitto col culo sul water a fare parole incrociate.
Una cosa è certa: la mia merda puzza di meno della sporca coscienza di quanti, uomini e donne, si prostituiscono al dio mammona o a un guru che predica con finzione, sverginando ogni donna ai suoi piedi.
E poi in una massa di opportunisti omologati e di conigli senza numero che scappano al primo rutto di selvaggi dal prorompente effetto intimidatorio, non mi rimane che fare il bastian contrario, anche per il gusto di impazientire qualcuno, a cui sia rimasto almeno un po’ di reazione emotiva.
E poi non è una questione del tipo personale di una rivalsa o d’altro, perché si vorrebbe opporre a una ingiustizia colossale un granello di presunzione di onestà, e non è nemmeno un’ossessione paranoica di scegliere quei tre o quattro farabutti di turno per buttar loro addosso tutta la propria rabbia, che qualcuno chiama stupidamente odio.
Anche se fosse così, sarei soddisfatto per uno sfogo che ritengo più che sacrosanto e naturale. Ma c’è di più. La gente, paradossalmente, ha bisogno di voci forti come quella di un Giovanni Battista, che flagellava i potenti. Magari non le ascolta, ma ne ha bisogno.

3 Commenti

  1. antonio ha detto:

    I briatore sono a mio parere formazioni cancerogene presenti in ogni società di matrice satan-capitalista. Questi ‘agenti di commercio’ del cornuto, apologeti dei ‘lavori più vecchi del mondo’, cioè prostituzione, truffa e rapina… ‘sacerdoti’ dell’infame materialismo consumistico amplificati e riproposti ossessivamente in italia dai media riconducibili ai clan berlusconi e angelucci, dunque imposti dai megafoni delle stalle a quel popolino bue già evirato di pensiero e coscienza… producono milioni e milioni di cani e cagne sempre più latranti, sterili indemoniati pronti a tutto pur di mettere le mani sugli oggetti e sulle cose.

    La latitanza etica e morale dello Stato, la miopia tattica di agenzie, tribunali e forze dell’ordine, forze ormai utili solo ad arginare il dissenso e a garantire a capetti e cani guardiani del capitalismo prosperità e impunità, dunque enti in prima linea contro il bene comune, nemici del popolo salariati ogni mese dal popolo… dovrebbe spingere il popolo stesso a sviluppare autonomamente ‘chemioterapie’ utili a debellare i briatore e le aree della società ormai ‘ammalorate’ dall’azione di questi zelanti ‘educatori’, che il capitalismo satanista impone alle masse alienate per tenerle strette al laccio dei vizi stomaco-genitali, così maialini e maialine cresciute a botte di ‘consigli per gli acquisti’ e serie tv, questi ‘zombie’ pronti a mettere le mani al collo dei propri simili pur di accaparrarsi l’ennesima macchinetta, l’ennesima villetta o anche solo l’ultimo modello di un cellulare… si sgozzino da soli… evitando ai carnefici pure lo sforzo di doverli liquidare o sopprimere, quando il primo esaurimento nervoso, scrupolo o centimetro di cellulite segnerà la perdita del diritto al ‘posto marciapiede’ nella società dei consumi di massa, dunque la loro morte economica e sociale.

    Lo schiavo che si auto-estingue, ammazzandosi prima di vizi indotti dai padroni e poi di pillole vendute dai padroni… è davvero un punto di non ritorno.

  2. Giuseppe ha detto:

    Queste persone le conosciamo solo perché qualcuno, forse per piaggeria e/o invidia (le due cose spesso vanno a braccetto) gli ha voluto dare importanza, altrimenti sarebbero solo dei rubagalline come tanti altri, di cui un certo tipo di “ambiente” è, purtroppo, stracolmo. Il loro motto è “fottere gli altri” cercando di farsi passare per geniali imprenditori e pretendendo di rappresentare dei modelli di mondanità, l’importante, come per ogni esibizionista è essere annoverati tra i “vip”.

  3. DON GIORGIO hai pienamente ragione.Forse questo tale non bacia il rosario,ma la merda è sempre merda,anche se i soldi cercano di far dimenticare il cattivo odore che in italiano si chiama puzza.

Lascia un Commento

CAPTCHA
*