L’ho già detto e ripetuto: questo Papa, da sempre e non solo oggi, è di una ambiguità tale da sconvolgere gli onesti e quanti vorrebbero una Chiesa più schierata dalla parte degli innocenti.
Un Papa che predica predilezione per i più poveri (questo si chiama populismo!), e poi si barcamena, fa l’equilibrista, usa diplomazia, non sa che cosa dire quando si tratta di prendere netta posizione per una nazione dilaniata da una superpotenza, nel nome di Putin il criminale.
È una vergogna, cosa oscena e insopportabile.
Come vergognoso e osceno è il Direttore di AVVENIRE, maleducato (non risponde alle lettere che gli scrivono), che dice castronerie sulla pace e sulla guerra.
E Zuppi? E Delpini? E gli altri vescovi anche stranieri?
Nulla! Hanno forse paura di contraddire il Papa, o perché sono per natura figli di don Abbondio o di Ponzio Pilato?
Non ci sono solo i partiti politici da riformare (o meglio da eliminare), ma la Chiesa stessa oggi fa paura per le sue assenze, per le sue ipocrisie, per le sue chiusure.
Abbiamo un Papa rincoglionito, vescovi insulsi, un clero passivo, rassegnato, preti giovani amanti delle stranezze più balorde.
E le comunità cristiane? Hanno votato Meloni, come prima votavano Lega o Berlusconi.
Una Chiesa gerarchica e istituzionale da far paura!
Non ho più parole!
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https://www.huffingtonpost.it/
30 Settembre 2022
USCITA DI SICUREZZA
Che peccato se il Papa non prende le difese
di chi in Ucraina combatte per la libertà
di Pierluigi Battista
Questa insistita, ribadita, ostenta freddezza di Francesco nei confronti della Resistenza ucraina mi turba profondamente
Con tutto il rispetto, per carità, e mai mi permetterei di contestare il Pontefice su questioni che riguardano la fede e la Chiesa cattolica. Tuttavia questa insistita, ribadita, ostenta freddezza di Papa Francesco nei confronti della Resistenza ucraina mi turba profondamente. Questa reticenza nel riconoscere che non solo c’è un aggressore di nome Vladimir Putin, ma che nel corso di questa aggressione smisuratamente violenta sono stati colpiti ospedali e stazioni ferroviari, bombardati i convogli umanitari, massacrati civili, devastati brefotrofi.
Questa reticenza, questo barcamenarsi dà il senso di un cedimento che non può non suscitare disillusione e sconforto su chi si batte per la difesa dei diritti umani. Una voglia di equidistanza che va contro ogni elementare rispetto dei fatti. Un passar sopra il ricatto alimentare che Putin sta cinicamente attuando. Neanche un minimo di solidarietà per quei giovani russi che vengono prelevati casa per casa per spedirli a morire in Ucraina, in una guerra che non è la loro. E poi quel riferimento, reso ancor più sonoro se messo a confronto con il linguaggio misurato con cui vengono valutate e descritte le malefatte di Putin, all’”abbaiare” della Nato, mentre i Paesi vicini all’Impero russo vedono nella Nato un’ancora di salvezza, uno scudo possibile con chi non si fa scrupoli di ingoiare il Donbass con la forza della prepotenza armata.
Che peccato non vedere il Papa dalla parte di chi si difende con tutte le sue forze in un Paese libero tiranneggiato dal nuovo despota. Che peccato, davvero.
Se riusciranno a farti credere in cose assurde , riusciranno anche a convincerti a commettere atrocità contro gli altri e contro te stesso!
Ho la sensazione che ognuno di noi, oltre a farsi un’idea di Dio a suo uso e consumo, faccia la stessa cosa a proposito del Papa che è il suo rappresentante in terra…
Probabilmente il papato come entità politica è come la monarchia, una istituzione d’altri tempi, ormai superata e storicamente fallimentare. Se guardiamo alle monarchie d’oggi assomigliano quasi tutte a repubbliche con la differenza, però, che il capo è membro di una dinastia, l’unico monarca ad essere eletto è proprio il Papa che è rimasto l’unico monarca assoluto…
Le confesso don Giorgio che dopo papa Giovanni XIII (avevo 14 anni quando è morto) e Paolo VI con l’avvento al papato di Giovanni Paolo II primo papa non italiano è maturata in me la ribellione contro il Papa che la paragonavo all’avversione contro tutti i monarchi o imperatori. Che il Papa sia dell’elite come Pacelli o della povera gente come Roncalli ha influito poco o nulla su un’istituzione millenaria come la Chiesa che si muove come un pachiderma dentro le sue cristallerie dogmatiche. Chi mette in dubbio i suoi cristalli come fa lei non finisce più sul rogo, ma viene o messo ai margini come le è successo o ridotto all’oblio come Teilhard de Chardin o tolto dall’insegnamento come Ortensio da Spinetoli. Nel 2013 le speranze che papa Francesco aveva alimentato si sono ridotte al lumicino. Il suo pauperismo francescano dal quale ha preso il nome non convince più, salvo i fedelissimi come don Paolo Farinella dal quale non è uscita una critica contro questo papa. Papa Francesco come don Farinella sono per il popolo ucraino (come?), ma contro Zelensky (non ne è il rappresentante?). Penso che più che deludere me che non credo nelle monarchie come lo è il papato abbia deluso quei cattolici e laici onesti che ancora nutrivano quel lumicino di speranza di rinnovamento della Chiesa. Pensa che aveva visto giusto Ortensio da Spinetoli. Occorre corre il rischio di una sua rifondazione altrimenti rimane quel pachiderma che è con le sue belle cristallerie in mostra per la gioia dei novantenni come Ruini (ha visto tre volte la Meloni). La sua ironia che la cultura è a sinistra (tenetevela pure), ma il Paese va a destra (è quello che a me interessa). Alla Chiesa interessa che non gli si tocchi i privilegi millenari. Questa è la triste realtà, non solo in Italia ma anche in Russia. Forse è questo che unisce papa Francesco e Kirill?