da www.huffingtonpost.it
29 Ottobre 2022
“Meloni, non toglierci la mascherina”.
La rivolta degli ospedali
di Nadia Boffa
All’indomani delle parole del ministro della Salute Schillaci medici, infermieri, virologi non ci stanno: negli ospedali la protezione serve
“Ipotizzare di abolire l’obbligo delle mascherine negli ospedali sarebbe un rischio che non possiamo correre”. Dopo le parole del nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci che ha annunciato una maggiore liberalizzazione rispetto alle misure contro il covid e non ha escluso di non rinnovare l’obbligo della mascherina nelle strutture ospedaliere – parte la carica di infermieri, medici, virologi contro il governo Meloni e il premier stesso. ll 31 ottobre, infatti, scade l’ordinanza che ha introdotto la misura e che era stata prorogata di un mese dall’ex ministro Roberto Speranza. Sul punto Schillaci è stato cauto: “Adesso vediamo, stiamo lavorando e riflettendo, sempre nel rispetto dei pazienti”, ha detto ieri mattina durante le celebrazioni dei 40 anni dell’Università Tor Vergata, dove era rettore fino a pochi giorni fa.
“Proprio negli ospedali ci sono i soggetti più fragili e più a rischio. Non bisogna togliere le mascherine” risponde il segretario nazionale dell’Anaao Assomed, il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, Pierino Di Silverio. Lo stesso chiede Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo). “Condividiamo l’auspicio del Governo e del ministro della Salute, Orazio Schillaci, teso a far tornare il Paese alla normalità. Sulle mascherine, tuttavia, chiediamo chiarezza: in questo momento sono ancora opportune disposizioni certe e uguali sul territorio, definite a livello centrale, per prevenire inutili incomprensioni con i cittadini” spiega. Si uniscono gli infermieri: “La mascherina è uno dei presidi principali e fondamentali per contrastare la diffusione del virus SarsCoV2, ovviamente insieme alla vaccinazione. Penso che le restrizioni possano essere eliminate per i medici non vaccinati e rispetto anche ad una revisione della quarantena, però le mascherine e le vaccinazioni hanno un ruolo cruciale e siamo contrari fermamente a eliminare l’obbligo di mascherine negli ospedale e Rsa” dice all’ANSA Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato degli infermieri Nursind. Il segretario afferma anche che, nel caso in cui il governo decidesse di escludere l’obbligo di mascherine negli ospedali, gli infermieri continueranno a mettersela e a dare indicazioni in senso contrario.
Ma a porsi contro l’ipotesi di cui ha parlato Schillaci sono anche diversi riconosciuti epidemiologi. Come Pierluigi Lopalco, che si schiera contro tutte le misure annunciate dal governo che vanno verso la liberalizzazione, tra cui il bollettino non più giornaliero, ma settimanale. “Male anche l’intenzione di abolire per decreto l’uso di mascherine in ambienti sanitari. Tale decisione andrebbe guidata da linee guida scientifiche, non da atti politici che puzzano molto di ideologia” afferma Lopalco. Infine per l’epidemiologo è da giudicare “malissimo l’attacco frontale alla gestione italiana della pandemia. Un attacco che è stato diretto senza tanti giri di parole al ministro Speranza, dimenticando – fra l’altro – che le scelte di politica sanitaria durante la pandemia furono prese da 2 governi diversi, entrambi sostenuti dalle stesse forze politiche che oggi sono al Governo”. Quindi Crisanti, che però, bisogna dire, è stato candidato alle ultime elezioni con il Pd. “Bisogna capirci: le mascherine servono a proteggere i fragili e gli anziani da un virus che non è affatto innocuo. E in ospedale non ci sono forse molti fragili e molti anziani? Non prorogare l’obbligo sarebbe un’altra decisione ideologica”. E Bassetti: “Credo che sarebbe opportuno rinnovare l’uso delle mascherine per i visitatori aprendo il più possibile gli ospedali e le Rsa con l’accortezza che il visitatore utilizzi almeno la mascherina chirurgica a tutela dei malati. Questo per proteggere i pazienti in ospedale da quelli che sono i malanni di stagione, non solo dal Covid-19. Gli operatori sanitari continuino ad usarla”.
Anche il virologo Galli, pur non parlando direttamente di mascherine, sottolinea che l’atteggiamento del governo è troppo ottimistico. “Un atteggiamento ottimistico lo si può avere anche affrontando i problemi e non cercando di dimenticarli e di nasconderli sotto al tappeto perché se ne parli di meno”. “Noi – ha detto – non possiamo dettare i tempi al virus, è lui che li detta a noi e l’annuncio dell’Ema è da leggere in questi termini, e rende importante pensarci un po’”. Anche secondo il matematico del Cnr Giovanni Sebastiani “è importante che venga mantenuto l’obbligo della mascherina Ffp2 negli ospedali e nelle Rsa. Visto l’andamento epidemico negli ultimi tre inverni rilasciare quest’obbligo poco prima che il clima diventi invernale è una scelta sbagliata perchè espone i malati, gli anziani e i fragili a un rischio concreto di peggioramento dello stato di salute”.
Tra l’altro il matematico fa notare che nell’ultima settimana “le curve relative alla diffusione dell’epidemia di Covid-19 in Italia sono tornate a rallentare la loro discesa”. E l’Iss segnala che nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (16,7% contro 16,2%).
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dal Corriere della Sera
Altri litigi sul Covid? Non se ne può più
di Beppe Severgnini
Tra le misure annunciate dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, colpisce il reintegro anticipato dei medici no-vax. Conosciamo le difficoltà di organico degli ospedali, ma riportare in corsia chi rifiuta la scienza è una decisione strana.
Sulla pandemia abbiamo litigato per due anni, basta così. Il nuovo governo sembra non rendersi conto della portata dei propri annunci: revisioni della quarantena, riduzione delle informazioni, cancellazione delle multe, reintegro dei medici no-vax. Martedì, alla Camera, Giorgia Meloni ha fatto capire di considerare la lotta contro la pandemia un’operazione fallimentare. Ha addirittura parlato di «coercizione». A cosa si riferiva? Speriamo non alle vaccinazioni, che ci hanno salvato. O al lockdown e al green pass, misure drastiche ma necessarie.
La nuova presidente del consiglio — scelgo il femminile, per rispetto della lingua italiana e delle conquiste delle donne — sa di aver raccolto molti voti nel mondo liquido dei dubbiosi sanitari. Ma ora guida il governo, rappresenta noi tutti, e dispone di ogni informazione necessaria. Certo, la pandemia è indebolita. Grazie a Dio — e alla scienza — abbiamo ripreso a vivere insieme. Ma Omicron ha già fatto 40 mila morti; l’influenza tradizionale ne provoca 7 mila in un anno. Certo, le vittime sono persone fragili. Ma contano anche loro: o no?
Litigare ancora sul Covid appare sciocco; ma dimenticare quanto è accaduto sarebbe grave. Tra le misure annunciate dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, colpisce il reintegro anticipato dei medici no-vax. Conosciamo le difficoltà di organico degli ospedali, ma riportare in corsia chi rifiuta la scienza è una decisione strana. La medicina, sull’importanza dei vaccini, è praticamente unanime. È triste constatare che alcune persone non sanno informarsi, e si lasciano ingannare da un parente ossessionato, da un algoritmo social o da un mattocchio in televisione. Ma un medico?! Come può avere dubbi?
Siamo una nazione dalla memoria corta e dai lunghi risentimenti: la nuova premier lo sa. Ecco perché un approccio più cauto e conciliante sarebbe opportuno. La campagna elettorale è finita, ora è tempo di ragionare, costruire e rassicurare. La nostra salute fisica e mentale — con una guerra vicina, un’inflazione rampante e un difficile inverno in arrivo — va tutelata. Mettere gli italiani uno contro l’altro è sempre sbagliato. Oggi sarebbe disastroso.
Finalmente ha vinto il buon senso!
Parlare oggi di buon senso sarebbe già tanto, e avere poi il buon senso sarebbe già qualcosa. Ma non basta. I valori non sono solo una questione di buon senso. Impegnano il nostro intelletto, la nostra coscienza. Col buon senso si fanno meno danni, ma con l’intelletto, la saggezza, la coscienza si apre un mondo di Valori che possono aprirci cieli nuovi.
Il buon senso è un primo passo, ma bisogna andare oltre. Certo, non avere nemmeno il buon senso, è la vera tragedia dei nostri tempi.In tutti i campi. Soprattutto nelle nostre relazioni sociali.
Io credo che la direzione di ogni ospedale possa ordinare di indossare la mascherina comunque, fregandosene delle “disposizioni’ del governo.
Non basta! Occorre una legge governativa che imponga la mascherina, sia che la direzione voglia o non voglia. Ci sono dei beni che non vanno lasciati alla discrezionalità di qualcuno. Ci sono stati e ci sono primari e medici no vax. Lo Stato deve imporre certe norme, quando si tratta del bene dei cittadini, e chi disobbedisce lo si mandi in galera.