Il 4 dicembre 2016, SÌ voterò l’Italia migliore

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di don Giorgio De Capitani
Odio questa Italia, quella peggiore, che ama autodistruggersi, per il gusto satanico di vedere il bene naufragare con il male.
Odio questa Italia, quella peggiore, che ha perso la testa, ovvero la capacità di Pensare.
Odio questa Italia, quella peggiore, in balìa di imbonitori da strapazzo che agiscono sulla pancia della gente, vuota di cervello.
Odio questa Italia, quella peggiore, che si fa infinocchiare da intellettualoidi del cazzo e da cattoliconi di merda che mangiano ostie a tutto spiano.
Odio questa Italia, quella peggiore, che parla di Democrazia e di Costituzione come se fossero l’Olimpo sacro e intoccabile, e poi ci pisciano sopra ogni giorno, come cani randagi. 
Odio questa Italia, quella peggiore, che esce allo scoperto, come sciacalli pronti a nutrirsi di carogne, che loro stessi si procurano dilaniandosi a vicenda.
Odio questa Italia, quella peggiore, che ha la memoria corta: prima piange sulle rovine, e poi ci si siede sopra, sognando di costruire un futuro di cartapesta. 
Odio questa Italia, quella peggiore, che non tocca mai il fondo della perversione, perché la perversione cambia nome, ma rimane nella sua sostanza sia che ci si appelli alla Costituzione di carta o al Vangelo già tradito o ad un dio fantomatico.
Ma l’Italia migliore è ancora possibile? Qualche segnale lo intravedo, ed è su questo che pongo la mia speranza, e credo che domenica 4 dicembre l’Italia migliore saprà ritrovare un po’ di orgoglio e di dignità, votando un Sì coraggioso alla Riforma costituzionale.
Perché far vincere l’Italia peggiore? Perché essere talmente masochisti da naufragare con la corda al collo in fondo al mare?
Voterò con tutta l’anima l’Italia migliore. 

7 Commenti

  1. carlo dalla ha detto:

    Come già detto io voterò NO in piena coscienza; rispetto la tua libertà e la tua decisione di votare Sì. Spero comunque di cuore che l’Italia possa rinascere; lo spero soprattutto per i mieti figli e per i miei nipoti. Mio figlio maggiore, laureato in Medicina, specializzato in Cardiologia dopo quasi un anno in un call center, altri sei mesi alla Malpensa a caricare bagagli si è finalmente deciso ad espatriare a Boston dove svolge la sua professione ed ha in incarico prestigioso; l’altro figlio, laureato in Ingegneria Civile si è pure dovuto trasferire negli USA o si sarebbe dovuto accontentare di fare il cameriere “in nero”. Tutti e due sarebbero rimasti volentieri in Italia se avessero potuto. Speriamo che l’Italia cambi ma vedo poche premesse.

    • Don Giorgio ha detto:

      Bravo, vota No e così avrai Salvini o Grillò che troveranno il posto ai tuoi figli. Coglione! Vota No, e così avrai un’Italia migliore. Coglione! Vota no e avrai il paradiso in terra. Coglione! Usa la testa, coglione!

      • Geremia ha detto:

        Don Giorgio, anch’io probabilmente voterò SI perché abbiamo bisogno di uno scossone per svegliare quella miriade di assopiti che si svegliano solo per lamentarsi ma poi si riaddormentano e non fanno nulla per cambiare. Tuttavia dobbiamo riconoscere che esistono persone per bene ed intelligenti che voteranno NO argomentando pacatamente sulla loro decisione. Come dici nel tuo articolo è questione di democrazia ed ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni senza essere per questo demonizzato. Un esempio di queste degnissime persone? Eccolo: http://bit.ly/2fxQaGm

  2. enniovico ha detto:

    Voterò SI anch’io ritenendo le modifiche della Costituzione il male minore……

  3. Giuseppe ha detto:

    La maggior parte degli italiani è ignorante in materia di “Educazione Civica”. Si sa, più che altro per sentito dire e perché ogni tanto si va a votare, che esistono il parlamento e il governo, che l’Italia è una repubblica con a capo un presidente e che viviamo in una democrazia. E che nelle città chi “comanda” è il sindaco, perché queste nozioni elementari sono più che sufficienti per tirare avanti nella vita di tutti i giorni. Se però si venisse sottoposti a un questionario con domande specifiche sulle funzioni svolte da questi organismi e si chiedesse chi riveste attualmente questi incarichi (con l’obbligo di non consultare internet o altri sussidi), ho la netta impressione che la maggioranza non sarebbe in grado di rispondere correttamente. Per quanto riguarda la Costituzione, poi, credo che quasi nessuno l’abbia mai letta, anche solo parzialmente, e perciò normalmente se ne ignora il contenuto, tanto poi se sorge qualche problema e si presentasse la necessità di agire nel rispetto delle regole, basta rivolgersi a chi la materia la conosce avendola studiata per motivi professionali. Non solo, ma se dovessi basarmi sulle affermazioni e dichiarazioni “non preparate” di personaggi politicamente impegnati, mi sembra di poter dire che anche alcuni di loro non abbiano una preparazione specifica e, mediamente, ci sia una conoscenza della legge alquanto carente e comunque superficiale.
    In base a questa premessa con quale consapevolezza si andrà a votare per il referendum del prossimo 4 dicembre (sempre che ci si vada)? Gli organi di informazione, e la Rai in particolare, stanno facendo di tutto per dare informazioni sul quesito oggetto della consultazione, ma sarà sufficiente? Oltretutto spesso i giornali e i notiziari sono di parte, quindi probabilmente cercheranno di influenzare i lettori offrendo loro una visione piuttosto sbilanciata dell’argomento. Mi sa che alla fine prevarrà lo spirito di militanza in tal partito e movimento, seguendo le direttive e le prese di posizione dei loro esponenti. E allora l’immagine che ne risulta è piuttosto sconfortante.
    Per il Sì, ovviamente, si schierano tutte le forze di governo e la maggioranza che ha approvato la legge di riforma, ma chi sono i leader dello schieramento del no?
    C’è il vecchio Berlusconi che, da buon baro, fino a un certo punto aveva collaborato con il governo nella messa a punto delle normative, per poi tirarsi indietro, come già fece a suo tempo, mandando a monte la Commissione bicamerale per le riforme istituita insieme a D’Alema. C’è lo stesso D’Alema, vecchia volpe della politica, che non riesce a nascondere la propria antipatia personale per Renzi (da cui si sente spodestato) e ne è chiaramente invidioso, perché ha portato a compimento ciò che a lui non è riuscito, trascinando, ahimé, sulla sua lunghezza d’onda anche una brava persona come Bersani. Ci sono Salvini e Grillo che direbbero di no a prescindere, perché è la loro “missione” e che, per di più, inizialmente concordavano sulla necessità di cambiare le cose. Così come l’estrema sinistra e l’estrema destra, più che per motivazioni valide (spesso pretestuose) per una questioni di schieramenti. Oppure singoli opinionisti di mestiere o professionisti alla ricerca del proprio quarto d’ora di celebrità. La speranza comune è di far fallire la riforma solo, o principalmente, per fare cadere l’attuale governo! Pazienza se le cose vanno male e potrebbero anche andar peggio.

  4. GIANNI ha detto:

    con questo commento ho un po’ di problemi, riprovo a postarlo:
    Detesto quelli che, quando vincono loro un congresso di partito, hanno vinto loro ed il partito deve essere unito, e se invece lo perdono…..
    Detesto quelli che se sono loro al comando, sono dotati di infallibilità superiore persino a quella pontificia, e diversamente quando ci sono gli altri…questi l’infallibilità non ce l’hanno…..
    Detesto quelli che……sono fatti alla Massimo D’Alema & Co..o giù di lì…..
    Quelli che il partito è casa loro, ma solo loro…..non di altri, che pur dello stesso partito fanno parte…..
    Quelli che se la prendono contro governi che, secondo loro, non sono all’altezza della situazione, quando non si capisce cosa abbiano fatto i loro, di governi (ogni riferimento ai precedenti presidenti del consiglio non è puramente casuale…)
    Ed infine, detesto quelli che non sanno dirti perchè stare dalla loro parte, nel merito, se non appigliandosi a vaghe quanto infondate teorie…..
    quelli alla Zagrebelsky, che invece di basarsi sulle norme, si basano sul contesto……ma quale contesto?
    quelli alla Bersani, che prima ti dice sì..e poi invece no…..
    ed anche quelli che criticano Renzi, senza, ancora una volta, entrare nel merito…..

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