Considerazioni a caldo dopo l’elezione del Presidente della Repubblica

 

 

6 Commenti

  1. Martina ha detto:

    Abbiamo visto in questa settimana lo specchio di una realtà veramente triste e che rispecchia il popolo che siamo oramai diventati: senza intelligenza. Abbiamo visto come manca l’intelligenza prima di tutto e poi a catena tutto il resto.
    Non si può neanche parlare di politica figuriamoci di Politica, quella vera e che si dovrebbe fare e trasmettere alle nuove generazioni.
    Le donne che figuraccia! E così…attaccate al cellulare.
    Purtroppo so di non sapere moltissime cose ma i danni che sono stati fatti negli ultimi 30 anni (anni in cui sono cresciuta) sono davvero tanti e pesanti e oggi ancora di più.
    Adesso si è tutti bravi a parlare ma quando don Giorgio diceva le cose e vedeva cosa stava succedendo l’hanno buttato fuori. Come mai?!?

    Sì, grazie Presidente Mattarella. Deve essere d’esempio senza dubbio.

    • simone ha detto:

      Ho paura che l’esempio non attacchi più o meglio, non serva proprio. Gli esempi di successo sono quelli che si arricchiscono sulle sfortune degli altri. Quelli che colgono l’attivo e calpestano tutti per il loro sporco interesse.
      Il presidente Mattarella rimarrà nei libri di storia ma pochi coglieranno il senso di questa disponibilità oltre misura.
      Siamo senza classe politica, salvati da due persone di buon senso e grandi valori che stanno facendo uno sforzo enorme per non far deragliare il paese. Al loro fianco tanti burattini già alla ricerca del consenso per le prossime elezioni. Il problema non mi sembra quando voteremo ma chi voteremo. E non mi focalizzerei sulla persona ma sulle idee che sono zero.
      L’esempio che, purtroppo, passa è quello dell’uomo pieno di soldi che può comprare i voti, il silenzio, le donne, la legge e tutto. Passa l’immagine del grande uomo d’affari che può decidere il bello e cattivo tempo (andrebbe appurato che il centro della trattativa per l’elezione del presidente della Repubblica non sia stato il S. Raffaele di Milano visti i continui viaggi del burattino Tajani) e andare in giro con una troietta senatrice di 32 anni.
      Questo passa nei giovani come esempio di successo.
      Non il presidente 80 anni che si carica sulle spalle il peso dei prossimi 7 anni di Italia. Questo fa spavento!

  2. Beatrice ha detto:

    Spero che queste parole costutuiscano un insegnamento per tutti i politici italiani, più che per gli Italiani in generale. Siamo stufi di sopportare questa generazione politica effimera e superficiale. Non è colpa dei cittadini, ma della politica che padroneggia in generale ed è libera di farlo. Sono 10 anni che non si vota per la Presidenza del Consiglio, e questi relitti hanno tirato avanti con 6 primi ministri (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte 1, Conte 2)mai votati per avere finalmente, nel bene e nel male, Draghi. Nemmeno un nuovo Capo dello Stato sono riusciti ad eleggere, tra le sparate di Salvini e i continui ed assoluti NO di Letta. Non si salva nessuno, tutti protagonisti degli interessi del proprio partito.

    • Don Giorgio ha detto:

      Il popolo bue è il primo responsabile. Abbiamo i dirigenti politici che ci meritiamo. Berlusconi era stato votato dal popolo, e che criminale! Il popolo quando va a votare non sa quello che fa (vota con il culo!), perché non ha la testa per votare democraticamente.

    • luigi egidio ha detto:

      Non si può assolvere un popolo per la classe politica che esprime. Il popolo italiano è un popolo di bigotti dalla doppia morale. Se uno ruba la mela perchè ha fame è un ladro, mentre se uno non paga le tasse per arricchirsi a danno di chi le paga e beneficia dei gli stessi servizi se non privilegiato non è un ladro, ma un benefattore (vedi la difesa della Casellati a Berlusconi). La parte del popolo quella sana ha gioito come me alla rielezione di Sergio Mattarella. Significa che in parlamento ci sono parlamentari che piuttosto che obbedire ciecamente ai loro capi hanno usato il buon senso. Il buon senso non è di parte e lo si vede perchè alla Meloni manca. Un giornalista come si dice lui della buona destra le ha adattato il motto del catechismo fascista con una variazione molto significativa: “Credere, obbedire e mentire (al posto di combattere).

  3. Lanfranco Consonni ha detto:

    “SE CE’ BISOGNO DI ME, IO CI SONO” . La risposta data di Matterella a Draghi che gli chiede il sacrificio di restare.
    Spero che questa frase rimanga scritta a caratteri cubitali nei libri di storia, come e molto più importante di “Obbedisco” pronunciato da Giuseppe Garibaldi.
    Spero che questa frase venga presa in considerazione da ciascuno di noi e costituisca un fondamentale insegnamento di vita per tutti gli Italiani …. per tutti in generale per ognuno di noi.

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