Giuseppe Zenti … va’ all’inferno!

 

zentidon bruno
di don Giorgio De Capitani
Hai fatto una figuraccia di merda, quando sei intervenuto per controbattere le affermazioni di don Bruno Fasani, il quale ha fatto benissimo a dissociarsi dalle tue insane scelte per la candidata leghista Monica Lavarini.
A te non interessava  un programma sociale o più aderente ai principi evangelici della scelta preferenziale per i poveri. Balle! A te interessava sostenere una candidata che promettesse il sostegno economico per le scuole cattoliche.
Perché noi, Chiesa, non riusciamo a capire che le sovvenzioni, le convenzioni, i contributi da parte degli enti statali sono assai pericolosi, perché ci tolgono la libertà? Quando le scuole private non stanno più in piedi dal punto di vista economico, vanno chiuse!
E poi, tu vescovo pinco pallino, non puoi imporre ai preti della tua diocesi di dipendere dalle tue stupide politiche! Non sono cagnolini al guinzaglio delle tue idiote scelte pastorali.
È ora che i preti si ribellino! Tutti quanti!
Noi non abbiamo fatto un voto di obbedienza a un essere umano! Nessuno ci deve castrarci nella coscienza, che è superiore a qualsiasi struttura!
Papa o non papa, vescovo o non vescovo, la Chiesa è ministra dell’Umanità, ed io sono ministro di una Chiesa che è ministra dell’Umanità. Se la Chiesa-struttura tradisce l’Umanità, non sono ritenuto a obbedirle.
Tutti i preti del mondo devono riprendersi la loro coscienza, magari da anni sepolta sotto il cumulo di ordini assurdi di una Chiesa che ha perso l’orientamento verso l’Umanità.
Tutti i preti della diocesi di Verona dovevano  ribellarsi, disobbedendo agli ordini di un vescovo pazzoide.
E Papa Francesco non interviene?
***
Dal Corriere del Veneto

Regionali, lite in diretta tv
tra vescovo e portavoce

Il sacerdote: «Invito i cattolici a non votare la candidata leghista sponsorizzata dal vescovo». Il presule telefona: «Don Bruno, parli male di me. Non mi rappresenti»
VERONA Un ascoltatore ha invitato il portavoce della Curia don Bruno Fasani a esprimersi sul caso della lettera scritta dal vescovo Giuseppe Zenti per la candidata della Lega Monica Lavarini. Il sacerdote ai microfoni della tv veronese dice che si è trattato di un incidente di percorso, spiegando che «la signora Lavarini non rappresenta la chiesa veronese e dovrebbe dire apertamente che non ha l’appoggio della chiesa veronese. E mi auguro che non venga eletta perché si direbbe che la chiesa di Verona ha quella candidata. Io credo che la chiesa debba essere rappresentata da tutti i candidati a prescindere dal partito di appartenenza. Perciò invito tutti i cattolici a far sì che la signora Lavarini non venga eletta». Subito dopo l’intervento del sacerdote, il conduttore viene informato dalla regia che collegato al telefono c’è il vescovo di Verona Zenti. Che interviene pesantemente contro il proprio portavoce. «Don Bruno che ti succede? Non dovresti essere tu che mi rappresenti?».
Il sacerdote prova a schermirsi: «Parlo da cittadino, come tanti cattolici che non si sono trovati d’accordo con quanto accaduto». Ma il presule non molla: «Che in pubblico venga sconfessato quello che ho detto è gravissimo, che poi venga detto che i cattolici non devono votare una candidata è assurdo. E mi domando se a Telearena si può fare una cosa del genere, questa è mancanza di democrazia. Don Fasani è un mio prete, non puoi parlare male di me così, ti sei autosconfessato». La tensione sale, perché don Fasani aggiunge: «Io non ho parlato male di lei, ma non possiamo fare finta che questo non sia accaduto. Sa benissimo quanto la stimo, ma sa anche che quello che è successo ha creato un momento di grande difficoltà». Il vescovo incalza: «Mi costringete a entrare in polemiche e mi avete offeso profondamente». Il sacerdote in studio allora ribadisce: «Non credo si sia mai data una sponsorizzazione, soprattutto con un candidato come Zaia». Il presule è secco: «Don Bruno, stai dicendo delle sciocchezze, non mi rappresenti». «Tranquillo vescovo, tanto lo sa che ho già dato le dimissioni da portavoce».
29 maggio 2015

32 Commenti

  1. zorro ha detto:

    Ma le scuole private srvono a creare la classe dirigente del futuro piu’ consona al sistema.All’interno di queste scuole non penso che si parli di marx della rivoluzione sociale delle ceti di elite etc.Si cerca di formare le coscienze piu’ consone e conservatrici al sistema sociale.Per questo motivo le sostengono.Il resto sono solo chiacchere

    • stilo ha detto:

      se fossero pagate dallo stato ci potrebbero andare anche i “figli degli operai” per questo chi ha i soldi non vuole aiuti dallo stato (per non mischiare i loro rampolli con il popolino) e chi non li ha vorrebbe questi aiuti. poi c’è chi non capisce un c…. e vuole il contrario di quello che imporrebbe la logica

  2. Alberto ha detto:

    Grazie Enrico per la chiarezza di esposizione a cui don giorgio non sa rispondere se non in maniera superficiale e con parole offensive
    Don giorgio il politicante !!!! Da ridere
    Don Giorgio guarda che Dio c’è ma non sei tu

    • Don Giorgio ha detto:

      Cerca di far qualcosa per il tuo paese, dal momento che finora ti sei solo divertito. E mostra il tuo volto, vigliacco coglione! La mia faccia la metto, tu sai mettere solo il tuo deretano.

  3. storm ha detto:

    Egregio Don, se è veramente lei a gestire questo sito e non qualcuno che la impersona, mi spiega come pensa di dare un buon esempio di carità cristiana quando offende apertamente la gente (dà del coglione a chi scrive qui sopra ad es.), insulta i suoi superiori, invoca la rivolta dei sacerdoti, offende gli amministratori pubblici…?
    Mi spiega come mai invece un sant’uomo che avrebbe avuto ogni motivo di ribellarsi, tal Padre Pio, ha sempre messo l’obbedienza sopra a tutto? Non capiva niente?

  4. gil ha detto:

    Quando le scuole private non stanno più in piedi dal punto di vista economico, vanno chiuse!
    in tutta europa le scuole paritarie cattoliche e non sono sostenuti dallo stato che in maniera pragmatica e non ideologica le considera per quello che sono (i primis un bel risparmio) per il resto se siamo in europa copiamo una qualsiasi delle leggi di uno stato qualsiasi (per es. nella laicissima olanda lo stato paga affitto e stipendi degli insegnanti delle scuole cattolche)

    • Don Giorgio ha detto:

      In ogni caso, vorrei che la Chiesa capisca la lezione: più è svincolata da sovvenzioni, da contributi nelle sue opere, più è libera! Altrimenti, avrà sempre le mani legate!

    • enrico ha detto:

      anche la laicissima Francia paga lo stipendio degli insegnanti delle scuole cattoliche, ma sembra che in Italia capire queste banalissime cose sia difficile.

      • Don Giorgio ha detto:

        Non tirar fuori la Francia quando ti fa comodo.

        • gil ha detto:

          se la francia non va bene copiamo qualche altro paese

          Austria

          In Austria l’esistenza delle scuole private è protetta dalla costituzione (la soppressione delle scuole private fu uno dei primi provvedimenti presi dal nuovo governo nazista dopo l’anschluss). Il governo finanzia direttamente le scuole private in modo che queste risultino completamente gratuite per gli studenti

          Belgio

          In Belgio non esistono differenze di status giuridico tra scuola statale e scuola privata. Lo stato finanzia in egual misura tutte le scuole riconosciute. Gli studenti possono iscriversi liberamente e gratuitamente in qualsiasi scuola, statale o privata che sia.

          Danimarca

          In Danimarca non esistono differenze di status giuridico tra scuola statale e scuola privata. Lo stato finanzia in egual misura tutte le scuole riconosciute. Gli studenti possono iscriversi liberamente e gratuitamente in qualsiasi scuola, statale o privata che sia.

          Germania

          In Germania il diritto di creare scuole private è espressamente previsto dall’art. 7 della costituzione e non può essere sospeso neppure durante un eventuale stato di emergenza. I costituenti hanno così voluto prevenire nuovi provvedimenti di “allineamento” (gleichschaltung) come quello attuato dal governo nazista nel 1935.

          La costituzione non prevede direttamente il finanziamento delle scuole private ma lo stesso art. 7 proibisce qualsiasi forma di discriminazione o segregazione di studenti dovuta alle condizioni dei genitori; pertanto i singoli land finanziano direttamente le scuole private al fine di evitare che queste, per mantenersi, debbano richiedere rette alle famiglie degli alunni (nel sistema federale tedesco, il governo centrale esercita solo un’azione di controllo e di coordinamento mentre la gestione pratica avviene a livello regionale). Gli studenti in questo modo possono iscriversi liberamente e gratuitamente in qualsiasi scuola privata, anche in una scuola religiosa che professa una religione diversa dallo studente stesso (es: uno studente musulmano può iscriversi liberamente e gratuitamente in una scuola cattolica, etc).

          Paesi Bassi

          Nei Paesi Bassi non esistono differenze di status giuridico tra scuola statale e scuola privata. Lo stato finanzia in egual misura tutte le scuole riconosciute. Gli studenti possono iscriversi liberamente e gratuitamente in qualsiasi scuola, statale o privata che sia.

          Regno Unito

          Nel Regno Unito le scuole private sono di due tipi, ben distinti l’uno dall’altro.

          Le voluntary schools (letteralmente: scuole volontarie) sono scuole private parificate, che rispettano alcune linee guida dettate dallo stato e che sono finanziate dallo stato. Rientrano in questo gruppo anche le scuole religiose. Tutti gli studenti possono iscriversi a una scuola volontaria liberamente e gratuitamente.

          Generalmente chiamate scuole indipendenti (indipendent schools) per la loro libertà di operare al di fuori dei regolamenti governativi, le scuole private sono gradite da una significativa percentuale di genitori per il frequente raggiungimento di standard accademici superiori a quelli delle scuole statali e le maggiori opportunità in campi quali lo sport, il teatro e la musica. Molte scuole indipendenti sono riservate ai soli ragazzi o alle sole ragazze (benché questo stia diventando sempre meno comune), ed è motivo di interesse il fatto che queste scuole tendano a mostrare risultati migliori (in particolare nei collegi femminili) per i loro allievi nelle tabelle annuali per i risultati GCSE e A Level.

          Tra il 1980 e il 1997, grazie alla legge nota come Assisted Places Scheme, gli studenti che superavano l’esame di ammissione a una scuola indipendente ma che non potevano sostenerne la retta ricevevano un sostanzioso contributo statale, che arrivava anche al 100% della retta stessa. In questo modo oltre 80.000 studenti provenienti da famiglie non abbienti si sono diplomati in una scuola indipendente, con un costo totale per lo stato di circa 800 milioni di sterlinee[4]. Gli studenti che hanno potuto frequentare una scuole indipendente grazie a questo provvedimento, all’esame per il diploma, hanno ottenuto voti mediamenti più alti del 25% rispetto agli studenti che hanno frequentato una scuola statale. Per quanto riguarda l’ammissione a una università elitaria (Oxford, Cambridge, etc), la percentuale di questi studenti era tre volte più alta rispetto agli studenti che hanno frequentato una scuola statale[5]. L’Assisted Places Scheme, introdotto dal governo Thatcher nel 1980, fu abolito dal governo Blair nel 1997. Pertanto il reddito della famiglia di provenienza è tornato a essere il principale elemento di selezione per l’ammissione a una scuola indipendente.

          Le scuole primarie indipendenti sono chiamate scuole preparatorie (preparatory school) e a differenza delle omonime scuole statunitensi danno l’accesso alle scuole secondarie attraverso il Common Entrance Exam e non all’università.

          Svezia

          In Svezia vige il sistema del buono scuola (skolpeng) ed è gestito dai singoli comuni, non dallo stato. Il valore di un buono scuola è pari alla media del costo base di un singolo alunno in una scuola statale calcolato con sull’anno precedente. Ogni singola scuola, anche quelle private, riceve dal comune tanti buoni scuola quanti sono gli iscritti. Tutti gli studenti possono così iscriversi liberamente e gratuitamente in qualsiasi scuola, privata o statale che sia.

          • enrico ha detto:

            questo dimostra l’arretratezza culturale italiana dove la scuola privata deve essere penalizzata.

          • Don Giorgio ha detto:

            Ma piantala di dire stronzate. Chiudiamo tutte le scuole private, e avremmo un futuro migliore per l’Italia!

          • enrico ha detto:

            ecco quando non si sa argomentare si offende, tipico di chi è a cortodi argomenti

        • enrico ha detto:

          cioè? Non è fose vero quello che ho detto? E perchè non dovrei parlare della Francia?

  5. Patrizia ha detto:

    Visto che siamo in epoca di rottamazioni, sarebbe bello che valesse anche per certi vescovi, sarebbe anche ora.

  6. don ha detto:

    Accadde anche nella mia diocesi un episodio simile alcuni anni or sono… il bello è che non c’erano di mezzo questioni dottrinali ma soltanto di orientamento politico! Probabilmente molti vescovi sono preoccupati più di questo aspetto che della fede

  7. antonio ha detto:

    SCUSATE L’ERRORE SULLA BATTITURA SU SCUSATE, E DOVREBBERO (ERRATA CORRIGE)

  8. antonio ha detto:

    ORMAI I PRETI SDOTTORANO SU TUTTO, SULLA POLITICA, SULLA SCIENZA, SULL’ABORTO, SULLA CONTRACCEZIONE, SULL’EUTANASIA, SULLA SCIENZA, SUL RAPPORTO UOMO-DONNA, SUL SESSO, ECCC. MA SSCUATE, NON DOVRFEBBERO PARLARE SOLO DI DIO?? SIC!!

  9. enrico ha detto:

    “Quando le scuole private non stanno più in piedi dal punto di vista economico, vanno chiuse! ” osservazione interessante, peccato che lo Stato risparmi 6 miliardi di euro l’anno grazie alle scuole private, alle quali ne dà 500 milioni. Se le scuole private dovessero chiudere dalla sera alla mattina lo Stato non saprebbe come risolvere il problema.

    • Don Giorgio ha detto:

      Ciò non vuole che le cose non si possano cambiare!

      • enrico ha detto:

        ovvio, basta che qualcuno paghi i sei miliardi di euro per rendere la scuola tutta pubblica, una fabbrica di somari insuperabile. Io non dò un centesimo.

        • Don Giorgio ha detto:

          Ah, certo, dalle scuole private escono i geni! Se vuoi le scuole private, pàghele tu, coglione!

          • enrico ha detto:

            forse mi sono spiegato male, ma le scuole private non sono un costo per lo Stato ma un risparmio, così difficile da capire? Chi manda i figli alle private paga di tasca sua.

          • Don Giorgio ha detto:

            Ma perché lo Stato che è laico deve mantenere le scuole cattoliche o private?

          • enrico ha detto:

            don giorgio vedo che lei non capisce che non è lo Stato che mantiene le scuole private ma le scuole private che mantengono lo Stato e poi sarei io il coglione?

          • Don Giorgio ha detto:

            Senti, non fare il pirla. Non sto dicendo se è giusto o no ciò che sta facendo lo Stato nei riguardi dello Scuole private. Sto dicendo che lo Stato non “deve” mantenere le scuola private. Hai capito?

          • enrico ha detto:

            e dove sta scritto che lo Stato “deve” mantenere le scuole private? Da nessuna parte, appunto, quindi è una discussione accademica. Però uno Stato intelligente dovrebbe porsi il problema, come fanno in molti Stati europei. Infatti l’insegnamento è pubblico, lo Stato stabilisce materie e programmi, poi l’insegnamento può essere impartito sia dalla scuola pubblica che privata. Quindi la scuola privata svolge un servizio pubblico, non privato, a fronte del quale lo Stato italiano non riconosce nulla, non tanto alle scuole private quanto ai cittadini che mandano i figli in dette scuole, limitando quindi il diritto alla libertà di scelta. Chi ha i mezzi può mandare i figli nelle scuole private, mentre chi non li ha non può.

  10. Antonio ha detto:

    Molto istruttivo questo tetrino… Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Per fortuna

  11. giovanni ha detto:

    Giuseppe Zenti é semplicemente corto,molto corto di comprendonio.
    Oltre a questo recente volete un altro eclatante esempio ? Cercata su Youtube il dibattito con Margherita Hack di qualche anno fa sull’esistenza di Dio.
    Il problema non é lui, che ha fatto un’ottima carriera senza meriti e mezzi adeguati ,ma chi l’ha voluto li’.
    E’ uno dei tanti prodotti del beneamato Camillo Ruini.

  12. GIANNI ha detto:

    E’ noto che nella chiesa ci sono opinioni politiche anche molto diverse.
    Ma in questo ognuno deve rispondere alla propria coscienza, certo non dipendere da gerarchie curiali.
    Da queste si potrà dipendere semmai per questioni attinenti alla chiesa, ma questa non può interferire nelle coscienze dei singoli, anche sacerdoti ,per obbligare a votare o sostenere in un certo senso.
    Ognuno sostiene chi vuole, e se Fasani la pensa diversamente, politicamente, è libero di dirlo.
    Come portavoce del vescovo, non lo rappresenta politicamente, ma solo dal punto di vista ecclesiastico.
    Non capisco come questa cosa possa essere vista diversamente da persona che dovrebbe avere una certa conoscenza delle cose istituzionali, come un vescovo.

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