La Valletta: ecco le 5 risposte del sindaco Panzeri. La ex scuola di Spiazzo si demolirà

Dopo aver letto le domande poste dai promotori “Salviamo la ex Scuola di Spiazzo” e le relative risposte di Marco Panzeri, sindaco de La Valletta Brianza (Lc), mi permetto alcune riflessioni del tutto personali.
Anzitutto, ogni domanda o richiesta di chiarimento da parte di qualsiasi cittadino o di un gruppo di cittadini nei riguardi dell’operato di una amministrazione comunale la ritengo lecita, anzi, in alcuni casi, doverosa. Quando in particolare la domanda o la richiesta di chiarimento non riguarda un problema del tutto personale (in ogni caso, un cittadino può sempre lecitamente far valere i propri diritti), ma riguarda il cosiddetto bene comune, o del paese nel suo complesso anche ambientale, ciò è segno di viva partecipazione del cittadino, a cui sta a cuore il bene del suo paese.
Porre domande non significa aspettare risposte che le stesse domande pretenderebbero. Si pongono domande per chiarire, e per conoscere come realmente stanno le cose, al di là dei soliti “si dice”, “ho sentito”, “mi hanno detto”, “ho saputo”, ecc. ecc.
Non per vantarmi: sono sempre stato un tipo che andava e va tuttora alla radice delle cose, soprattutto quelle più problematiche, di cui si conosce poco o nulla. Questo, purtroppo, non sempre è possibile, e spesso ho trovato difficoltà ad avere risposte da parte degli enti istituzionali (a dire il vero, anche nel campo ecclesiastico!), per aver espresso qualche dubbio o per aver fatto una esplicita anche formale (con carte bollate!) richiesta di chiarimento. Purtroppo, i Comuni in questo non sono molto disponibili, e diciamo anche legalmente scorretti.
Mi sono sempre chiesto: perché vivere di dubbi o di incertezze o di false notizie, quando si potrebbe avere certezze interpellando chi di dove? C’è tutta una trafila veramente vergognosa! Potrebbe anche bastare una telefonata di risposta o di chiarimento, ma si trova sempre e comunque un silenzio, ovvero non risposta, che definirei “colpevole”.
Dopo questo sfogo, quanto vorrei che ci fosse più dialogo tra amministratori e cittadini! Un dialogo costante, anche popolare, avvicinando la gente, una volta si diceva: andando al bar a parlare con tutti.
Con l’amministrazione precedente non avete l’idea della mia fatica di presentare una richiesta di chiarimento per una cosa che stava succedendo e che non condividevo. Non so se fosse colpa degli amministratori o degli uffici comunali.
Oggi non tento più, mi sfogo su facebook o sul mio sito o facendo video. Qualcuno mi leggerà o ascolterà, e poi ciascuno si prenda le sue responsabilità.
In ogni caso, non sono uno, lo sanno quelli che mi conoscono, che mi limito a contestare per contestare: ho sempre fatto proposte alternative. Di mio ci ho sempre messo tutto: forse troppo, anzi troppo.
Dunque, fare domande per chiarire qualche problema o per costringere l’amministrazione comunale a rispondere a eventuali dubbi, è lecito, anzi doveroso.
Ho letto le domande dei promotori “Salviamo la ex Scuola di Spiazzo” e le relative risposte di Marco Panzeri. Che dovrei dire?
Certamente il linguaggio giustamente tecnico di Marco Panzeri può creare qualche problema di immediata comprensione, ma ho un mio sistema per accettare anche ciò che non comprendo in pieno quando parla o scrive come sindaco Marco Panzeri, ed è il fatto indiscutibile (lo riconoscono tutti) della sua preparazione e della sua intelligenza di interpretare, secondo le leggi, il bene comune. E questo dà credibilità al suo agire, anche se poi i problemi sono complessi, e bisognerebbe essere preparati come lui per comprendere la trafila di certe scelte nel campo amministrativo.
Non per questo, credo a occhi chiusi su tutto: discuto, eccome, sul metodo, o sulla non adeguata comunicazione di ciò che sta succedendo in Comune.
E qui vorrei fare una proposta, già del resto detta e ripetuta. Soprattutto quando non c’è la minoranza, come nel caso del Comune La Valletta Brianza, perché, dopo il Consiglio comunale, non aprire una discussione con il pubblico presente, per eventuali chiarimenti? Non credo che la cosa non sia fattibile. Ma non si fa, forse in nessuna parte. Basterebbe dedicare una mezz’oretta ai presenti in aula, e credo che la cosa attirerebbe più pubblico durante i Consigli comunali.
Infine, una cosa va detta. Chiarita o non chiarita la questione della Ex scuola di Spiazzo, quando si è deciso per una nuova costruzione, si metta in atto ciò che l’amministrazione ha deciso. Non sopporto ulteriori ripensamenti o ritardi. Senza umiliare nessuno.
E, senza offesa, certi ambientalisti hanno tanto da imparare ancora! Forse otterrebbero di più, se imboccassero la strada giusta, anche con umiltà, scegliendo di lottare per cose che contano veramente, senza cadere nel solito sentimentalismo con cui ci si aggrappa a ricordi, certo da rispettare, ma che non dovrebbero fermare il progresso, naturalmente quello vero, per cui il passato conta nei suoi più nobili valori, da riprendere per procedere verso un domani migliore.
Infine, c’è tanto da discutere sul Parco in genere, non per denigrare il nobile lavoro di quanti vi si impegnano anche con tanti sacrifici, ma per ridare al Parco quel senso che non ha, e per togliere false idee sul rispetto dell’ambiente, che va oltre il Parco stesso. Tutto dovrebbe essere un Parco da rispettare: sì, tutto il Creato è un Parco di bellezze infinite. Anche qui, anche nel Parco del Curone, si può creare una specie di campanilismo mentale, quando si crede un pezzetto privilegiato o di lusso nell’Universo che è tutto da ammirare e rispettare. A me certe piccinerie mentali sul Parco mi irritano, e non ci sto, quando si tratta di raccogliere firme perché nel Parco non debbano succedere certi “sfruttamenti”, quando ce ne freghiamo davanti ad altri “sfruttamenti” che avvengono a un metro fuori dalla zona limitata del Parco. Quando ero a Monte lottavo indipendentemente se il tale obbrobrio era nel Parco oppure no, certamente me la prendevo se succedeva nel Parco, perché era una presa per i fondelli, visto che nel Parco certe cose non dovrebbero mai succedere. Pecunia non olet, neppure nel Parco.
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da Merateonline

La Valletta:

ecco le 5 risposte del sindaco Panzeri.

La ex scuola di Spiazzo si demolirà

30 luglio 2023
In apertura al consiglio comunale di La Valletta Brianza, tenutosi nella serata di venerdì 28 luglio, il sindaco Marco Panzeri, in presa d’atto della petizione popolare ad oggetto “Salviamo la ex Scuola di Spiazzo”, ha voluto rispondere alle cinque domande di cui i promotori si sono lamentati per, a loro dire, la mancata chiarezza da parte dello stesso Sindaco nel rispondere, in occasione dell’incontro di martedì 11 luglio presso Stadio Idealità.
“È opportuno premettere che a tutte le domande pubblicate sulla stampa locale – esordisce la delibera –, è stata data risposta verbale da parte del Sindaco nell’assemblea pubblica del 11.07.2023 organizzata, presso lo Stadio Idealità, dai promotori della petizione e dalla associazione Iperspiazzo”.
1. Perché ha presentato in Regione un progetto relativo alla ristrutturazione conservativa e rispettosa delle forme originarie della Scuola di Spiazzo, dichiarando dell’immobile come landmark per la comunità, ma dopo l’assegnazione del premio ha chiesto ai Beni Culturali di poterlo abbattere per ricostruire un edificio avulso dal contesto e senza interpellare o quantomeno informare i cittadini?
Al netto di una valutazione personale di carattere discrezionale sul progetto che potrebbe essere riassunta con gli slogan “il progetto ci piace” oppure “il progetto non mi piace”, lo sviluppo della progettazione definitiva/esecutiva ha evidenziato il fatto che l’attuazione dello studio di fattibilità non risultava essere economicamente compatibile con gli stanziamenti inizialmente previsti essenzialmente per due motivazioni:
1. l’aumento dei costi delle materie prime e dei materiali edilizi ha comportato la necessità di redigere i computi metrici estimativi non più sul prezziario Regione Lombardia anno 2020 bensì sul prezziario anno 2023 con un aumento medio, a quadro economico, del 20%;
2. il costo dell’adeguamento statico e sismico nonchè il costo afferente all’abbattimento delle importanti barriere architettoniche presenti nell’edificio esistente avrebbe assorbito la gran parte delle risorse economiche messe a disposizione portando quindi, a invarianza degli stanziamenti, alla non approvabilità di un progetto definitivo/esecutivo in quanto non costituente un lotto funzionale.
Tra le due alternative possibili – aumentare considerevolmente gli stanziamenti o modificare l’impostazione progettuale – l’Amministrazione comunale ha deciso di cambiare l’impostazione complessiva del progetto.
2. Regione Lombardia è al corrente che le risorse pari a euro 500.000 originariamente previste per la riqualificazione conservativa dell’edificio verranno invece utilizzate per la sua demolizione?
Sì, Regione Lombardia è al corrente.
3. Perchè l’Amministrazione di La Valletta Brianza ha approvato un PGT le cui modalità di approccio sembrano non essere state rispettate in primis dagli stessi amministratori che le hanno redatte?
Occorre partire dal presupposto che, in riguardo agli obblighi afferenti all’attivazione delle procedure partecipative a favore dei cittadini e dei soggetti portatori di interessi, l’iter di approvazione di un progetto di un’opera pubblica non corrisponde all’iter di approvazione del PGT.
Come per le altre opere pubbliche programmate, anche per il progetto oggetto della petizione l’Amministrazione comunale non ha attivato alcuna procedura preventiva di confronto con la popolazione.
4. Perché durante la presentazione del PGT e all’interno del piano non è stata menzionata una trasformazione di tale impatto?
La trasformazione non è stata esplicitamente menzionata nel PGT con una scheda dedicata in quanto, come fatto anche per altri ambiti, l’Amministrazione comunale non lo ha ritenuto necessario.
Considerato che i documenti costituenti il PGT – e loro evoluzioni – in tutte le fasi della procedura di approvazione della VAS e del PGT sono sempre stati messi a disposizione di cittadini ed associazioni sui siti internet del Comune e SIVAS di Regione Lombardia, è ragionevole affermare che la valutazione fatta dall’Amministrazione comunale sia stata avallata anche dai promotori della petizione e dell’associazione Iperspiazzo considerato che, pur avendone la possibilità, non hanno mai presentato nessun suggerimento o proposta formativa in fase di stesura (scadenza 29.12.2021) e nessuna osservazione (scadenza 14.04.2023) al PGT adottato il 20.01.2023, nè in una visione complessiva, quindi distaccata da interessi particolari, nè direttamente riferiti alla rigenerazione urbana del comparto di proprietà comunale in frazione Spiazzo.
5a. Com’è possibile progettare uno spazio senza prima un’idea della sua destinazione d’utilizzo?
Per lo stesso motivo per il quale anche lo studio di fattibilità approvato non prevedeva una specifica destinazione d’uso ma individuava un ventaglio di destinazioni d’uso molto ampio legate al generale filo conduttore della “fruizione del Parco”.
5b. E com’è possibile supporre una destinazione d’utilizzo senza un preventivo confronto con i cittadini?
Considerato che alla data odierna il Comune di La Valletta Brianza non intende ubicare un servizio di una propria competenza nel comparto di Spiazzo, la scelta della destinazione d’uso finale e l’individuazione dell’utilizzatore del nuovo edificio saranno effettuate attraverso una manifestazione di interesse pubblica.
Inoltre, all’interno della delibera, l’amministrazione comunale ha comunicato nuovamente l’approvazione del progetto definitivo/esecutivo di rigenerazione urbana, quindi con demolizione del plesso esistente e costruzione di un nuovo edificio.
M.Pen.

4 Commenti

  1. Lanfranco Consonni ha detto:

    Senza entrare nel merito della discussione se me lo consente approfitto per salutare il sindaco di La Valletta Marco Panzeri, una persona che stimo molto. Secondo me avrebbe i numeri per essere presentato l’anno prossimo come candidato sindaco a Merate. Buon lavoro Marco!

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